Come si può vivere fino a 100 anni? La scienza ha scoperto "il segreto" per la prima volta

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di Francesca Argentati

18 Ottobre 2023

Come si può vivere fino a 100 anni? La scienza ha scoperto "il segreto" per la prima volta
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Raggiungere e tagliare il traguardo dei cento anni non è per tutti, ma alcune persone riescono persino a superare questa longeva età. Perché? Cosa determina una vita più lunga delle altre e quali sono i segreti per arrivare a compiere un secolo? Uno studio ha trovato la risposta.

Arrivare a 100 anni: un traguardo non ancora per tutti

Arrivare a 100 anni: un traguardo non ancora per tutti

Pixabay

Vivere fino a cento anni? In passato era quasi un'utopia, ma in tempi più recenti il numero delle persone che ha raggiunto il secolo di vita è aumentato. L'aspettativa di vita si è di certo elevata, ma siamo ancora lontani dal rendere i 100 anni l'età media di un essere umano. Cosa influisce sul raggiungimento di questo invidiabile obiettivo? Molti ritengono che valga la pena vivere così a lungo soltanto se si è in buone condizioni, poiché, si sa, con l'avanzare degli anni gli acciacchi sono inevitabili. Se qualche piccolo fastidio può essere accettabile, diventare un peso per gli altri e non essere più autosufficienti è un pensiero poco allettante per i più.

Tuttavia, spegnere cento candeline ed essere ancora relativamente "in forma" sia fisicamente che mentalmente per qualcuno è possibile, ma qual è il segreto? Esiste un modo per aggiudicarsi un'esistenza così longeva? Questo è ciò che si è domandata la scienza, ponendo l'attenzione proprio sulle "persone secolari", cercando differenze nella funzione corporea di questi fortunati individui, al fine di trovare una risposta soddisfacente e raggiungere una maggiore comprensione dell'invecchiamento.

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Il segreto per arrivare a 100 anni: lo studio ha analizzato questi biomarcatori

Il segreto per arrivare a 100 anni: lo studio ha analizzato questi biomarcatori

MurAmCon/Reddit

La ricerca in questione è la prima a cimentarsi nel confronto tra i biomarcatori del sangue nelle fasi della vita che precedono i cento anni e quelli delle persone che hanno raggiunto o superato il secolo di vita. Se in passato, come abbiamo detto, arrivare a questa età era quasi un miraggio, nel 2015 si sono registrate quasi 500.000 persone centenarie in vita e si stima che questa quota salirà a 3,7 milioni entro il 2050. I dati raccolti e analizzati dal team hanno coinvolto 44.000 persone svedesi iscritti all'AMORIS (Apolipoprotein MOrtality RISk), misurandone i biomarcatori tra il 1985 e il 1996, seguendoli poi fino al 2020. Una ricerca pluridecennale, che ha compreso l'analisi del colesterolo totale e del glucosio, dell'alanina aminotrasnferasi, dell'aspartato aminotransferasi, dell'albumina e altri parametri correlati alla salute del fegato. Inoltre, hanno osservato la creatinina, coinvolta nella salute renale.

I risultati suggeriscono che, nella media, gli individui più longevi mostrano di avere livelli di glucosio, creatinina e acido urico più bassi degli altri.Questi valori, nei futuri ultracentenari, risultano essere nella norma, ovvero nella fascia mediana tra il limite basso e quello alto. Coloro che sarebbero diventati più longevi, inoltre, avevano già un profilo metabolico stabile entro i 65 anni, ben prima di raggiungere il secolo, dunque. In definitiva, i valori di quasi tutti i biomarcatori di distinguevano nei centenari, tranne l'alanina aminotransferasi e l'albumina. La creatinina dipende dalla forza muscolare e dallo stato renale, che possono essere influenzati dallo stile di vita. In questo senso entrano in gioco fattori come l'ipertensione, il consumo di sale, l'obesità e altre condizioni.

Vivere fino a 100 anni: le differenze nei valori

Vivere fino a 100 anni: le differenze nei valori

Pixabay

Anche per quanto riguarda i livelli di glucosio si può considerare l'influenza di uno stile di vita più sano, con una dieta migliore e più equilibrata. Per quanto riguarda l'acido urico, lo studio ha rilevato che i centenari non avevano calcoli o malattie renali, tuttavia questo valore non deve mai essere troppo basso, poiché potrebbe comportare problemi neurologici. Le persone che non sono riuscite a raggiungere i 100 anni, hanno dimostrato di avere livelli di colesterolo totale e ferro più bassi, mentre i valori relativi a creatinina, glucosio, acido urico e i biomarcatori della funzione epatica erano più elevati.

Non solo: gli autori della ricerca hanno anche osservato una distinzione fra gli stessi centenari, individuando due diverse tipologie. Se infatti i biomarcatori di coloro che hanno raggiunto i 100 anni sono apparsi del tutto simili, i valori di alcuni di loro erano più vicini a quelli delle persone meno longeve. Si tratta di colesterolo totale, albumina e TBIC, che misura la quantità totale di ferro che può essere legato dalle proteine del sangue. Il dottor Shunsuke Murata, autore principale dello studio, ha spiegato che "Questi biomarcatori sono tutti legati alla nutrizione. Un gruppo era più simile ai non centenari e lo abbiamo chiamato 'maggiore nutrizione'. L'altro gruppo aveva livelli leggermente più favorevoli e lo abbiamo chiamato 'nutrizione minore ma sufficiente'. Possiamo solo fare ipotesi su cosa si nasconda dietro questa differenza, ad esempio la restrizione calorica." Murata aggiunge, inoltre, che quasi nessuno dei centenari aveva mai avuto un glucosio superiore al valore 7 nelle precedenti fasi della vita, al contrario delle persone meno longeve. "È difficile dire se l'assenza di valori estremi indichi uno stile di vita. Ma i risultati di valori complessivamente più favorevoli per i centenari e il fatto che questi marcatori siano legati a dieta e stile di vita, rende possibile - o forse anche probabile - che tali fattori abbiano un impatto. Quello che non possiamo sapere è in che misura i fattori genetici interagiscano con questo."

In definitiva, oltre alla genetica e a determinati valori in un range mediano nelle fasi più giovani dell'esistenza, anche lo stile di vita potrebbe influire in modo sostanziale: altri studiosi sono già all'opera per studiare la relazione diretta fra abitudini e longevità, sulla quale la dieta potrebbe avere un impatto fondamentale.

Vivere fino a 100 anni? La dieta potrebbe essere determinante

Vivere fino a 100 anni? La dieta potrebbe essere determinante

Pixabay

Sebbene vivere fino a 100 anni richiede una combinazione di fattori fortunati, tra cui il caso e la predisposizione genetica, una dieta e uno stile di vita sani di certo possono contribuire a mantenere la salute a lungo. Oltre a evitare abitudini dannose, come il tabagismo, il consumo eccessivo di alcol e la sedentarietà, puoi prestare attenzione alla tua dieta in questi modi:

  • Alimentazione varia: consuma cibi provenienti da tutte le categorie alimentari, compresi frutta, verdura, cereali integrali, proteine magre e latticini a basso contenuto di grassi, in modo da fornire al tuo organismo tutti i nutrienti di cui ha bisogno.
  • Limita gli alimenti processati: riduci i cibi confezionati o ad alto contenuto calorico, pieni di zuccheri aggiunti o ricchi di grassi saturi
  • Idratazione adeguata: bere molta acqua aiuta il corpo a mantenersi idratato, aspetto essenziale per il benessere generale dell'organismo.
  • Controllo del peso: cerca di mantenere il tuo pesoforma ideale e non eccedere nel consumo delle calorie, che possono portare all'obesità.

Oltre all'aspetto alimentare, ricorda di praticare attività fisica regolare sia per il corpo che per la mente: anche lo stress può essere un fattore di rischio, che puoi contrastare non solo con lo sport, ma anche con tecniche di rilassamento come lo yoga e la meditazione.

E a te piacerebbe raggiungere i cento anni?

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