Aracnofobia: il motivo della profonda paura dei ragni e le soluzioni per superarla
I ragni sono animali molto comuni, ma per alcuni rappresentano un vero e proprio incubo: la paura incontrollata nei confronti di queste piccole creature prende il nome di aracnofobia e può essere molto difficile da gestire. Ma quali sono le sue cause ed è possibile superarla? Scopriamo di più.
La paura indescrivibile dei ragni può sembrare insuperabile
I ragni sono animali estremamente comuni e adattabili, diffusi in moltissimi habitat, che spaziano dai deserti alle zone pluviali, dalle montagne al mare. Comprese le case degli esseri umani, dove svolgono una funzione molto utile: quella di catturare insetti indesiderati attraverso le loro intricate tele. Spesso, però, anche questi aracnidi non sono ben accetti, soprattutto da quelle persone che nutrono un vero e proprio terrore nei loro confronti: il corpo sottile, le numerose zampe lunghe e i movimenti rapidi possono fare impressione a molti, ma soltanto chi soffre di aracnofobia viene letteralmente colto dal panico alla loro vista.
Nonostante la loro importanza per l'ecosistema, questo a volte non rappresenta un'argomentazione sufficiente per non temerli: sebbene le 45.000 specie conosciute siano per la maggior parte assolutamente innocue per la nostra salute, i ragni hanno il potere di spaventare in modo indescrivibile alcuni di noi. Perché?
Cause dell'aracnofobia: perché alcune persone hanno il terrore dei ragni
L'intensa paura dei ragni, come abbiamo detto, ha uno nome specifico: aracnofobia. Come spesso accade, le fobie sembrano illogiche e immotivate, ovvero eccessive rispetto a quello che è il reale pericolo che corriamo. Non si limita a una semplice sensazione di paura, dunque, ma di un vero e proprio panico che non si riesce a controllare, il che può avere un impatto importante sulla qualità della vita quotidiana e provocare un disagio non indifferente. Non sono del tutto chiare le cause, ma secondo gli esperti potrebbe coinvolgere:
- Disturbi di ansia: se si ha una storia famigliare di ansia o se si è predisposti a questa condizione, è più probabile sviluppare l'aracnofobia.
- Imitazione: se durante l'infanzia abbiamo osservato un genitore o un adulto spaventarsi eccessivamente davanti alla presenza di un ragno, potremmo immagazzinare e replicare la sua stessa reazione.
- Trauma: un'esperienza negativa o traumatica avuta con un ragno può scatenare questa condizione.
- Amigdala: se questa area del cervello presenta un difetto genetico, la paura che proviamo può essere più intensa del normale.
Per scatenare un episodio aracnofobico è sufficiente la vista di un ragno, sia reale che in fotografia, ma anche la vista di una ragnatela o semplicemente pensieri e conversazioni riguardanti questi aracnidi. Chi soffre di questo disturbo tende a provare un'ansia crescente al pensiero della presenza di un ragno, arrivando ad avere difficoltà di concentrazione e persino insonnia se la mente è rivolta a queste creature. Non è molto elevata la percentuale di coloro che soffrono di aracnofobia, che si stima sia circa il 3-15% della popolazione e colpisca più le donne rispetto agli uomini. Il disturbo può manifestarsi a qualunque età, ma è più frequente la sua insorgenza durante l'infanzia.
Come superare l'aracnofobia e sconfiggere il terrore dei ragni
Oltre al timore incontrollato che si prova, la paura intensa dei ragni si manifesta in modo simile a quello di un attacco di panico, con sudorazione o tremore, frequenza cardiaca accelerata, mancanza d'aria o iperventilazione, vertigini, vuoto allo stomaco e secchezza delle fauci, ma possono essere presenti comportamenti come urla e pianto, più frequenti nei bambini, ma non solo. Solitamente, gli aracnofobici evitano luoghi a rischio e potrebbero rinunciare ad attività o incontri sociali per via del loro timore.
Un medico è in grado di diagnosticare l'aracnofobia e distinguerla da una semplice paura, mediante dei test volti a verificare la durata del timore, quanto questo influisce sulla propria vita e condotta, quanto spesso si manifesta. Esistono dei metodi per gestire e trattare questo problema, che possono essere applicati in contemporanea:
- Terapia cognitivo comportamentale: è utile per affrontare il disturbo attraverso la parola, ovvero descrivendo il proprio stato d'animo nei confronti della paura che si prova, i pensieri associati e il comportamento che mi mette in atto. In questo modo si ottengono più informazioni sulla fobia che si sperimenta, affrontandola invece di evitarla e cambiando il proprio schema di pensiero.
- Terapia dell'esposizione: questo approccio mira a desensibilizzare la fobia, avvicinando gradualmente la persona al ragno. Questo processo sarà costante e ripetuto, con un aumento di livello via via che si ottengono risultati, fino a sentirsi totalmente a proprio agio in presenza di un aracnide e riuscire persino a tenerne uno in mano, scoprendo che non c'è nulla da temere.
E tu soffri di aracnofobia o conosci qualcuno che ha una profonda paura dei ragni?