Le donne nella Preistoria? Cacciavano al fianco degli uomini, un nuovo studio

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di Francesca Argentati

23 Ottobre 2023

Le donne nella Preistoria? Cacciavano al fianco degli uomini, un nuovo studio

Studi e scoperte non si fermano mai e alcuni di essi potrebbe riuscire a stravolgere le convinzioni a cui eravamo giunti in determinati ambiti. In questo caso parliamo di preistoria e del vero ruolo ricoperto della donna.

Preistoria, le età della pietra

Preistoria, le età della pietra

I, Peter80/Wikimedia commons

Credevamo di sapere molto, magari non tutto, ma quanto bastava circa la Preistoria. Eravamo convinti di avere una panoramica completa su questo periodo antichissimo, ma uno studio ha ribaltato le carte in tavola per quanto riguarda il ruolo ricoperto dalle donne del passato. La Preistoria coinvolge un'epoca della storia umana che precede l'invenzione della scrittura e comprende diversi periodi.

Il Paleolitico ha visto gli esseri umani raccogliere ere piante commestibili e cacciare animali selvatici con strumenti semplici, ma le ere successive hanno visto un graduale sviluppo grazie a nuovi metodi di lavorare la pietra e la scoperta del fuoco, che ha permesso di cucinare il cibo e tenere lontani i predatori. Il Mesolitico segna la fine del nomadismo, l'inizio della coltivazione e la nascita delle prime comunità agricole, fino alla creazione di veri e propri villaggi stabili nel Neolitico, ai quali appartengono anche la creazione di manufatti in ceramica e le scritture rupestri. L'avvento della scrittura ha permesso di iniziare a registrare la storia, concludendo di fatto la fase precedente. Ma quali erano i ruoli degli uomini e delle donne?

Anche la donna nella Preistoria era cacciatrice: la ricerca

Anche la donna nella Preistoria era cacciatrice: la ricerca

Gilbert, Frank/Wikimedia commons - https://archive.org/details/worldhistoricala00gilb_0

Secondo le collettive convinzioni, gli uomini della preistoria si occupavano della caccia, mentre le donne erano dedite alla raccolta della vegetazione. Dotate di un fisico meno robusto e forzuto, non erano adatte alla predazione dei grandi animali selvatici. Questo, almeno, è quanto abbiamo creduto finora: uno studio ha infatti sovvertito questa teoria. Il merito dell'evoluzione umana non si deve in toto all'universo maschile: questo aspetto della preistoria è stato riscritto dalla ricerca condotta da Sarah Lacy, professoressa di antropologia dell'Università del Delaware, USA. Insieme alla collega Cara Ocobock dell'Università di Notre Dame, nell'Indiana, ha studiato la suddivisione del lavoro in base al genere di appartenenza nell'era del Paleolitico, che va da circa 2,5 milioni a 12.000 anni fa.

Esaminando i dati letterari e archeologici a disposizione, hanno rinvenuto scarse prove che dimostrassero l'ancestrale teoria secondi cui la caccia e la raccolta venissero eseguite rispettivamente dagli uomini e dalle donne. Inoltre, analizzando l'anatomia femminile, si sono rese conto che non solo che la fisionomia era adatta a renderle cacciatrici, ma che non sussistono dati a sostengo dell'idea che non fossero anch'esse predatrici. Analizzando i reperti, hanno osservato tracce di uguaglianza in entrambi i generi nell'uso di strumenti, nella sepoltura, nell'anatomia, nella dieta e nell'arte. "Sono state trovate cose del passato e classificate automaticamente come maschili. Non possiamo davvero dire chi ha fatto cosa, perché non è rimasta alcuna firma sullo strumento di pietra che ci dica chi lo ha realizzato. Dalle prove che abbiamo, sembra che non ci siano quasi differenze di genere nei ruoli."

Solo l'uomo era cacciatore nella Preistoria: le origini di questa errata convinzione

Solo l'uomo era cacciatore nella Preistoria: le origini di questa errata convinzione

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Sarah Lacy si concentra sullo studio della salute dei primi esseri umani, mentre Cara Ocobock è una fisiologa impegnata nella comparazione tra il tempo presente e i fossili del passato. Le due esperte hanno iniziato a collaborare dopo essere diventate amiche durante la scuola di specializzazione, condividendo la perplessità riguardo alla teoria predefinita secondo cui "gli uomini delle caverne avevano una forte divisione del lavoro basata sul genere, i maschi cacciano, le femmine raccolgono le cose. Ci siamo chieste: "Perché è l'impostazione predefinita?" Abbiamo così tante prove che non è così" ha spiegato Lacy.

Osservando le differenze anatomiche, le studiose hanno rilevato che gli uomini possedevano un vantaggio nelle attività che richiedevano rapidità di azione e forza fisica, come il lancio, ma che le donne erano in vantaggio in fatto di resistenza, per esempio nella corsa, grazie alla maggior presenza di estrogeni, che favoriscono il metabolismo dei grassi donando una maggiore conservazione dell'energia e ripresa muscolare, anche 600 milioni di anni fa. In ogni caso, sia il lancio che la corsa erano azioni fondamentali nella caccia. I piccoli nuclei del Paleolitico, inoltre, richiedevano che ognuno dei membri fosse in grado di svolgere i diversi ruoli, sostiene l'esperta.

La radicata teoria secondo cui soltanto gli uomini fossero cacciatori trova le sue radici nel 1968, quando gli antropologi Richard B. Lee e Irven DeVore divulgarono una raccolta di articoli, "Man the Hunter", in cui sostenevano che la caccia avanzata avesse garantito l'evoluzione umana e lo sviluppo cerebrale con il consumo di carne, supponendo che tutti i cacciatori fossero uomini. Da qui, sostiene Lacy, si sono poste le basi per un pregiudizio di genere divenuto infine una credenza popolare. "Quelli che oggi consideriamo de facto come ruoli di genere non sono inerenti, non caratterizzano i nostri antenati. Siamo stati una specie molto egualitaria per milioni di anni in molti modi" conclude l'esperta. Che ne pensi dei risultati di questa avvincente ricerca?