Il lancio della monetina non dà responsi così equi, lo rivela uno studio
Lanciare una moneta e scommettere su testa o croce sembra il più classico dei giochi di fortuna. Da un punto di vista più scientifico, sappiamo che lanciando la moneta avremo una probabilità del 50% di far uscire testa o croce. Eppure, le cose non stanno propriamente così, secondo uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Amsterdam. Ma in che senso? Scopriamo come la nostra nozione di casualità potrebbe non essere poi così… casuale.
Ricercatori lanciano una moneta 350 mila volte: qual è il risultato?
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L’interesse per il lancio della moneta come esperimento scientifico risale agli inizi del secolo. Intorno all’anno 2000, infatti, tre ricercatori avevano già cercato di risolvere il mistero delle probabilità costruendo una macchina lancia-monete. L’ipotesi era che il risultato di un lancio non fosse puramente casuale. D’altronde, dicevano, con la fisica era possibile calcolare la velocità e la rotazione della moneta, e quindi il risultato finale. Ecco, nel 51% dei casi la moneta cadeva sullo stesso lato dal quale era stata lanciata, in quello che venne definito come “bias dello stesso lato”.
E per quanto riguarda le mani umane? D’altronde, il lancio da parte di un essere umano è diverso da quello dei robot, no? Si tratta di una domanda che si sono posti Frantisek Bartos e altri 47 colleghi dell’Università di Amsterdam, che hanno lanciato diverse monete per alcuni giorni arrivando a oltre 350 mila lanci. Il risultato ha sostanzialmente confermato l’esperimento condotto con le macchine, con una stima secondo cui il 50,8% dei lanci atterra sulla stessa faccia.
Addio casualità? Riflessioni sull’esperimento testa o croce
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Ora, una differenza dello 0,8% dal risultato atteso può sembrare anche trascurabile, ma fino a un certo punto. Tecnicamente, abbiamo detto, con un numero sufficientemente alto di lanci i risultati testa o croce dovrebbero essere uguali. In pratica: la probabilità che esca testa o croce dovrebbe essere del 50%. Ma così non è stato.
Alcuni hanno criticato l’esperimento, dal momento che l’esistenza del “bias dello stesso lato” avrebbe influenzato i lanci. Altri esperti, invece, hanno riconosciuto come la minima differenza dei risultati non avrebbe effetti nella vita reale ma nel concetto filosofico di casualità. Se so che la moneta ha più probabilità di cadere sul lato che si trova in alto al momento del lancio, sarò più portato a scommettere su quel lato. Che sia testa o croce.
Il nuovo lancio della moneta: quali sono le implicazioni?
Nicu Buculei/Flickr- CC BY-SA 2.0
In teoria, sarebbe possibile spiegare cosa avviene dal punto di vista della fisica. Quando le persone lanciano una moneta, introducono un piccolo grado di oscillazione che fa trascorrere alla moneta più tempo in aria con il lato iniziale rivolto verso l’alto. E sarebbe proprio questa oscillazione, o precessione, a farla atterrare sullo stesso lato da cui è partita. Ma basta questo per parlare di conseguenze di questa scoperta?
Non è detto. Infatti, la variabilità nei risultati ottenuti dai ricercatori punta il dito sul modo in cui una moneta viene lanciata. Pur riconoscendo che il 50,8% delle volte la moneta cade sulla stessa faccia, da cui il “bias dello stesso lato”, basta questo per influenzare le decisioni prese lanciando la moneta? Una buona pratica sarebbe quella di nascondere il lato iniziale prima del lancio, almeno per scongiurare vantaggi inconsapevoli. Nel frattempo, lo studio dei ricercatori di Amsterdam attende la peer review da parte della comunità scientifica. E sappiamo che, almeno quest’ultima, non sarà sottoposta al lancio di una moneta.