La siccità in Amazzonia rivela antiche incisioni: la scoperta che ci interroga sul futuro
Nel cuore dell’Amazzonia, una crisi di siccità senza precedenti sta svelando un tesoro archeologico nascosto nelle profondità del Rio Negro. Antiche incisioni rupestri emergono dalle acque mentre il mondo affronta le drammatiche conseguenze dei cambiamenti climatici. Vediamo qual è il significato storico delle incisioni appena scoperte, e qual è il legame con le sfide ambientali del nostro tempo.
Le incisioni rupestri emerse in Amazzonia
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La siccità che ha colpito l’Amazzonia in questo periodo ha portato a un drastico calo del livello dei fiumi. Eventi simili sono avvenuti in passato, ma mai con questa intensità. Già nel 2010, infatti, gli archeologi avevano segnalato alcune incisioni rupestri nell’area del Rio Negro, ma nulla a che vedere con le scoperte recenti. Sul letto del fiume, ci sono decine e decine di volti umani incisi nella pietra che risalgono a 2000 anni fa. Secondo Jaime Oliveira, dell’Istituto Brasiliano del Patrimonio Storico, si tratta di testimonianze che rappresentano un sito di notevole rilevanza globale. Allo stesso tempo, la storica Beatriz Carneiro è sicura che le incisioni rupestri del Rio Negro permetteranno di comprendere le antiche culture che abitavano quella zona.
Ma davvero possiamo rallegrarci per una scoperta archeologica epocale, dovuta a un fenomeno estremo come la siccità che ha colpito l’Amazzonia?
Scoprire il passato… a costo del futuro?
Valter Calheiros, Amazônia Real - CC BY 4.0
Di solito, le incisioni rupestri rimangono invisibili e sommerse sotto le acque del Rio Negro, ma il fiume ha raggiunto il suo livello più basso degli ultimi 121 anni. Insomma, la siccità ci ha permesso di scoprire un tesoro archeologico di grandissimo valore, ma rappresenta l’ennesimo sintomo del cambiamento climatico. Esprime bene il paradosso Livia Ribeiro, una residente della città di Manaus, che racconta l’emozione della scoperta. Ma, pur ammirando la loro bellezza, non può che mostrarsi preoccupata sul futuro del fiume:
Veniamo, guardiamo e pensiamo che siano belle. Ma allo stesso tempo è preoccupante… Penso anche se questo fiume esisterà tra 50 o 100 anni.
La siccità e, in generale, la crisi climatica sollevano domande fondamentali sulla sopravvivenza della regione. Per il momento la speranza è che la preoccupazione per il Rio Negro possa rientrare, e lasciare il posto alla soddisfazione per la scoperta delle incisioni rupestri. Ma sono necessarie una maggiore consapevolezza e delle politiche efficaci.
Altri ritrovamenti in un mondo che cambia
Wolfgang Sauber/Wikimedia Commons
Il caso dell’Amazzonia non è l’unico in cui una siccità permette di fare scoperte importantissime. Un primo caso è avvenuto in Italia nel 2023, dove i bassi livelli del Po hanno portato alla luce alcune parti del teschio di un Homo Sapiens. Si tratta di una scoperta straordinaria, soprattutto i frammenti risalgono al Paleolitico e sono una novità per la regione.
Il secondo caso invece risale al 2022 nel Dinosaur Valley State Park in Texas. Anche qui abbiamo una siccità estrema che ha prosciugato completamente il fiume. E anche qui, all’evento climatico estremo è seguita una scoperta, stavolta di tracce di dinosauri risalenti a 113 milioni di anni fa. Come per queste ultime, anche le incisioni rupestri dell’Amazzonia verranno ricoperte grazie alla pioggia, che riporterà il Rio Negro a livelli più ottimali. Ma non è più possibile ignorare come questi eventi non siano solo più frequenti, ma anche più intensi. Oggi scopriamo un inestimabile tesoro archeologico… e domani?