Emicrania, una ricerca getta le basi per nuove terapie: ecco cosa ha scoperto la scienza

Francesca Argentati image
di Francesca Argentati

31 Ottobre 2023

Emicrania, una ricerca getta le basi per nuove terapie: ecco cosa ha scoperto la scienza
Advertisement

L'emicrania è un disturbo che colpisce molte persone e che può diventare debilitante, ma la scienza ha individuato quali sono le varianti genetiche tra coloro che ne soffrono, fornendo le basi per nuove soluzioni a questa fastidiosa condizione.

Cos'è l'emicrania: sintomi e fattori scatenanti

Cos'è l'emicrania: sintomi e fattori scatenanti

Pexels

Se hai sofferto di emicrania, sai quanto può essere fastidioso questo tipo di mal di testa, che si distingue per manifestarsi con dolore pulsante a intermittenza sulla zona laterale del capo e che può avere un'intensità da lieve e grave. Il dolore che provi è dovuto all'attivazione di fibre nervose nelle pareti dei vasi sanguigni cerebrali che attraversano le meningi. Se un attacco di emicrania non viene curato, può avere una durata che va da quattro ore a tre giorni interi. I sintomi associati che si sperimentano comprendono una sensibilità aumentata alle fonti di luce, agli odori e ai rumori e possono essere accompagnati anche da nausea e vomito.
L'esercizio fisico e il movimento possono acuire gli attacchi dolorosi, che di solito si verificano al mattino, o in prossimità di periodi stressanti.

Dopo un episodio di emicrania è normale sentirsi deboli e spossati, ma è importante tenere conto dei possibili fattori scatenanti, alcuni dei quali includono i cambiamenti climatici repentini, odori molto forti, emozioni intense, dormire troppo o troppo poco, rumori improvvisi, calo di zuccheri, tabagismo, mangiare poco durante la giornata, cambiamenti ormonali e ansia.

Esistono due tipi di emicrania:

  • Con aura, i cui sintomi possono apparire fino a un'ora prima e che può prevedere una parziale o totale perdita della vista temporanea, anche senza mal di testa.
  • Senza aura, che è la forma più frequente e compare con un mal di testa senza preavviso, in genere su un solo lato del capo.

Advertisement

Possibili nuovi trattamenti per l'emicrania: lo studio

Possibili nuovi trattamenti per l'emicrania: lo studio

Pexels

Gli attacchi di solito prevedono una fase che li precede, durante la quale si avvertono sintomi 24 ore prima dell'episodio, tra cui maggiore appetito, cambiamenti d'umore senza motivo apparente, stanchezza e ritenzione idrica. Successivamente, è frequente notare luci intense o lampeggianti provando ondate di calore poco prima o durante l'emicrania, insieme a debolezza muscolare. Il mal di testa emerge gradualmente, aumentando via via in intensità e dopo un episodio, generalmente ci si sente confusi e stremati anche per molte ore.

Si conosce molto su questo disturbo, ma un nuovo studio ha voluto concentrarsi sulla genetica dell'emicrania per sviluppare nuove possibilità di trattamento. La ricerca, condotta dalla deCODE Genetics, con sede a Reykjavik, Islanda, ha esaminato più di 1,3 milioni di soggetti affetti da emicrania. Il team di scienziati ha osservato le varianti di sequenza nei geni dei partecipanti relative ai due tipi di emicrania, arrivando a una conclusione: i dati emersi confermano che alcuni geni influenzano in modo diverso entrambe le tipologie del disturbo e questo può contribuire allo sviluppo di nuovi approcci terapeutici. I trattamenti a disposizione, infatti, non sono efficaci in tutti i casi, che rappresentano circa il 20% della popolazione adulta.

Lo studio ha evidenziato associazioni con 44 varianti, dodici delle quali sono inedite. In particolare, tre varianti genetiche rare sono state associate a patologie sottostanti ai vari tipi di emicrania. Per esempio, la variante del gene PRRT2 può comportare un elevato rischio di emicrania con aura e di sviluppare l'epilessia, mentre nel gene SCN11A, particolarmente coinvolto nel dolore percepito, rare varianti possono proteggere dall'intensità del mal di testa. Anche una rara variante del gene KCNK5 protegge sia dall'emicrania in forma grave che dagli aneurismi cerebrali, evidenziando una strada in comune tra le due patologie. Kari Stefansson, CEO di deCODE genetics, ha dichiarato: "Ciò che rende unico il nostro studio è che include grandi set di dati provenienti da individui sequenziati che consentono il rilevamento di varianti rare che proteggono dall'emicrania, aprendo potenzialmente una strada per lo sviluppo di nuovi bersagli farmacologici."

Rimedi contro l'emicrania e prevenzione

Rimedi contro l'emicrania e prevenzione

Freepik

La ricerca getta quindi le basi per ulteriori opzioni di trattamento, ma quali sono i rimedi attualmente a disposizione per combatterla? Le possibili soluzioni mirano ad alleviare i sintomi e prevenire la comparsa degli episodi:

  • Chiudere gli occhi in una stanza priva di luci e rumori
  • Bere molta acqua per contrastare la disidratazione e la comparsa di mal di testa
  • Appoggiare un asciugamano fresco o un impacco con ghiaccio sulla fronte, sul lato della testa o sul collo
  • Bere piccole dosi di caffeina, che può aiutare a contrastare i sintomi associati all'insorgenza del dolore
  • Fare esercizio fisico quando si è in forma, dunque non durante un attacco in atto. L'allenamento aiuta il corpo a rilasciare endorfine, che contrastatno il dolore, oltre a ridurre lo stress e favorire il sonno. Particolarmente indicato è lo yoga.
  • Dormire otto ore ogni notte, andando a dormire e svegliandosi alla stessa ora ogni giorno
  • Evitare alimenti che possono scatenare il mal di testa come salumi, formaggi stagionati e vino rosso, ma non saltare i pasti.
  • Oli essenziali: i composti aromatici di questi prodotti possono essere usati a scopo terapeutico. Mentolo, eucalipto e lavanda sono indicati per il mal di testa, massaggiandone alcune gocce su polsi e tempie.

E tu hai mai sofferto di emicrania?

Advertisement