Stelle marine, ecco cosa sono davvero: la sorprendente scoperta della scienza
Le stelle marine sono, notoriamente, creature molto particolari. Un nuovo studio su questi esseri marini ha aperto le porte a una scoperta inedita sul loro conto: scopriamo insieme di cosa si tratta.
Stelle marine, creature marine uniche e affascinanti
Laurent Formery/Evident
Il popolo del mare ospita anche le stelle marine, chiamate così proprio per la loro anatomia che ricorda quella di una stella disegnata: la maggior parte delle varietà, infatti, presentano cinque braccia identiche che si diramano da un nucleo centrale. Tuttavia, esistono tantissime specie diverse, che possono assumere forme e colori differenti, ma sono accomunate da una struttura interna decisamente originale. Possiedono un sistema idraulico che sfruttano per muoversi e per procurarsi il cibo: l'acqua pompa i loro canali ambulacrali, gonfiando le braccia e permettendo a queste creature di spostarsi nelle acque. Per lo più si nutrono di molluschi e crostacei e hanno una caratteristica speciale, che le distingue dal resto del regno animale: sanno rigenerare le parti danneggiate, che possono ricrescere, a volte formando nuove stelle marine.
Presenti in tutti i mari e gli oceani del mondo, sia sui fondali più profondi che in prossimità della costa, da sempre affascinano scienziati e biologi proprio per la loro conformazione e anatomia unica. Gli esperti si sono a lungo domandati come fosse possibile che questi echinodermi, cioè creature con una struttura quintuploce, siano riuscite a evolversi da animali con simmetria bilaterale (sinistra-destra), come gli insetti e gli stessi molluschi di cui si nutrono. Un nuovo studio ha tuttavia scoperto cosa sono realmente le stelle marine.
Le stelle marine sono teste senza corpo: lo studio
Nature
In realtà, nonostante ci ricordino le stelle, la verità è che le stelle marine sono, piuttosto, delle teste prive di un corpo. Nonostante i cinque tentacoli che vengono scambiati per arti, questi non sarebbero affatto parti del corpo di queste affascinanti creature marine. A fare questa scoperta di grande interesse è il team di ricerca della Southampton University, Inghilterra. Jeff Thompson, coautore dello studio, ha spiegato: "Non era chiaro come una parte di un echinoderma fosse collegata a una parte di qualsiasi altro organismo in termini di struttura corporea generale", senza contare che gli echinodermi, in principio, sono delle larve con simmetria bilaterale prima di svilupparsi e raggiungere una forma adulta. Il team ha dichiarato che la particolare struttura anatomica delle stelle marine adulte, come quella di altri echinodermi, non proviene dal nucleo centrale del corpo, ovvero il tronco, da cui poi si diramano le cinque braccia uguali.
Usando la tomografia dell'RNA e la tecnica dell'ibridazione in situ, hanno comparato i geni che si attivano negli strati esterni nella specie Patiria miniata, o stella pipistrello, con quelli attivi nei medesimi strati superficiali dei vertebrati e dei vermi delle ghiande, esseri a doppia simmetria e vicini parenti degli echinodermi. Sia quest'ultimi che i vertebrati hanno riportato differenze genetiche evidenti negli strati del tronco e della testa. Gli scienziati si sono resi conto che i geni attivi negli strati più superficiali delle stelle marine corrispondevano, per la maggior parte, soltanto a quelli attivi nelle teste delle altre due specie esaminate, e non nel tronco. Varie parte delle cinque diramazioni combaciavano a diverse aree della testa: la parte anteriore si trovava al centro degli "arti", mentre quella posteriore era in prossimità dei bordi.
"Le braccia di una stella marina non sono come le nostre, ma più come estensioni della testa. Per riassumere la loro anatomia, direi che sono animali per lo più simili a una testa con cinque sporgenze, con una bocca rivolta verso il suolo e un ano sul lato opposto, rivolto verso l'alto" ha spiegato Thompson.
L'incredibile evoluzione delle stelle marine
Paul Shaffner/Wikimedia commons - CC-by-2.0
Dunque, un'ulteriore "stranezza" si aggiunge all'anatomia di questi animali: non solo, come era già noto, non possiedono un cervello, né sangue e digeriscono ciò che mangiano verso l'esterno, ma hanno persino un aspetto che viene scambiato per un corpo a cinque braccia, quando in realtà si tratta della testa. Fondamentalmente, dunque, sono piccole teste in movimento che hanno sviluppato la capacità di spostarsi in autonomia. Questo non riguarda unicamente le stelle marine, ma anche altri echinodermi come ricci di mare, i cetrioli di mare e i dollari di sabbia. Si tratta di creature comuni e che siamo abituati a vedere, ma sviluppando un'idea errata sul loro conto: non sono esattamente quello che sembrano, o meglio non sono piccoli corpi graziosi e particolari. "Quando abbiamo confrontato l'espressione dei geni in una stella marina con quella di altri gruppi di animali, come i vertebrati, è emerso che mancava una parte cruciale della struttura corporea" ha detto Thompson. "La nostra ricerca ci dice che la struttura corporea degli echinodermi si è evoluta in un modo più complesso di quanto si pensasse in precedenza e c'è ancora molto da imparare su queste intriganti creature."
Chris Lowe, dell'Università di Stanford e autore della ricerca, ha dichiarato: "Abbiamo dimostrato che, sotto la strana organizzazione del piano corporeo dell'echinoderma adulto, possiamo ancora vedere l'anatomia molecolare condivisa con altri animali bilaterali e questo ci offre uno sguardo unico su come questo insolito animale si è evoluto dai suoi antenati bilaterali." Considerando che la prima stella marina conosciuta e rinvenuta come fossile è di duecento milioni di anni fa e quindi più antica dei dinosauri, la sua evoluzione non solo è stata molto lunga, ma anche complessa e incredibilmente efficiente. Lo avresti mai detto?