Un'aurora boreale artificiale visibile nel cielo per 4 giorni: l'affascinante esperimento
Hai mai visto l'aurora boreale? Non tutti hanno la fortuna di ammirarla, ma alcuni potrebbero riuscire a vedere qualcosa di simile per quattro giorni: in questo caso, però, si tratta di un evento celeste creato artificialmente. Ecco di cosa stiamo parlando.
Aurora boreale e ionosfera
michael.volle e ai Solutions/Wikimedia commons - CC BY 3.0
L'aurora boreale è uno spettacolo della natura, che tutti vorrebbero poter vedere con i propri occhi almeno una volta nella vita. Tuttavia, per farlo occorre raggiungere le regioni polari del globo, dove si manifesta in tutto il suo splendore. Questo fenomeno suggestivo e sorprendente si verifica quando particelle generate dal sole, tipicamente elettroni e protoni, impattano col vento solare e con le molecole e gli atomi della ionosfera terrestre, producendo un'energia che si presenta come una luce visibile di forme e colori diversi, come il rosso, il viola, il rosa e il verde. La ionosfera è uno strato superiore della Terra, che divide la superficie vivibile del pianeta dallo spazio, estendendosi da 50 km fino a 1000 km di altitudine, che contiene un'alta concentrazione di ioni ed elettroni liberi. È in grado di riflettere le onde radio, fornendo una via di comunicazione per le trasmissioni a lunga distanza, per esempio le onde radio AM e le trasmissioni HF. Essendo influenzata dall'attività del Sole e dalle sue radiazioni, la densità e la composizione della ionosfera possono variare in modo importante.
In ogni caso, la meraviglia dell'aurora boreale attira persone da tutto il mondo, anche se potrebbe verificarsi nel cielo qualcosa di simile, ma che in realtà non è affatto una manifestazione di questo fenomeno naturale. Tutt'altro: guardando il cielo notturno, molti potrebbero pensare che si tratti di una sorprendente macchia colorata e luminosa che ci regala la natura in modo totalmente inaspettato, ma la sua origine è in realtà artificiale e, dunque, il prodotto di un esperimento umano.
Aurora boreale artificiale: l'esperimento
Nathan Searle/Wikimedia commons - CC BY 2.0
Chi vive in Alaska, dovrebbe fare attenzione a ciò che potrebbe verificarsi nel cielo durante le ore notturne: un'estesa macchia informe e variopinta potrebbe fare la sua comparsa nell'aria, venendo confusa con un'aurora boreale. In realtà, tuttavia, il bagliore della ionosfera è di natura artificiale e il risultato di un esperimento della durata di quattro giorni condotto dall'HAARP, il Programma di ricerca aurorale attiva ad alta frequenza, a Gakona, Alaska. I ricercatori hanno intenzione di produrre un'aurora artificiale sfruttando attrezzature su base terrestre, allo scopo di carpire maggiori informazioni su questo spettacolo naturale. L'HAARP possiede strumenti realizzati appositamente per studiare la ionosfera e, inviando impulsi radio ad alta frequenza, gli elettroni possono essere stimolati per riprodurre in modo artificiale l'aurora boreale.
Nella dichiarazione pubblicata riguardo al progetto si legge: "Gli scienziati studieranno i meccanismi della ionosfera che causano le emissioni ottiche e il modo in cui i satelliti possono utilizzare le onde del plasma per rilevare ed evitare collisioni”. Paul Bernhardt, capo scienziato di HAARP, ha dichiarato che la stessa ricerca sta lavorando su un nuovo sistema per tracciare la cosiddetta "spazzatura spaziale", ovvero i detriti provenienti da missili, razzi e altri veicoli di lancio rimasti nell'orbita terrestre. “Tradizionalmente, i detriti spaziali vengono osservati con sensori satellitari e terrestri che utilizzano ottiche e radar. Questi metodi, tuttavia, non sono in grado di rilevare molti detriti più piccoli. Gli scienziati universitari hanno suggerito una nuova tecnica per localizzarli, misurando i campi elettrici che li circondano mentre sono in movimento."
Simulazione dell'aurora boreale: come vederla
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L'esperimento, sebbene in forma ridotta, era già stato svolto nel 2017, quando i ricercatori hanno sfruttato strumenti terrestri per imitare un'aurora artificiale grande quanto un'unghia della mano. Stavolta, invece, la manifestazione celeste prevede un'ampiezza maggiore. L'istituto geofisico ha reso noto che "l'angolo di visibilità per chiunque voglia cercarlo dipenderà dalla distanza di una persona da HAARP. A causa del modo in cui funziona l'occhio umano, il bagliore dell'aria potrebbe essere più facile da vedere guardando di lato." La direttrice Jessica Matthews ha chiarito che “i cieli sereni garantiscono la migliore visione. Se visibile, sembrerà un’ampia nuvola luminosa."
L'esperimento è soggetto alle condizioni ionosferiche e geomagnetiche, dunque, in caso di repentini cambiamenti che ne comprometterebbero il risultato, potrebbe essere annullato o rimandato. La National Science Foundation ha finanziato il progetto con una sovvenzione pari a 9,3 milioni di dollari per scoprire i segreti della ionosfera e della meteorologia spaziale, che potrà contribuire a migliorare le comunicazioni satellitari e la navigazione GPS.