Saturno, abbiamo ancora pochi mesi per osservare i suoi magnifici anelli destinati a sparire
La caratteristica più nota relativa a Saturno riguarda proprio i suoi suggestivi anelli, osservati per la prima volta da Galileo Galilei nel 1610. Tuttavia, sembra che dovremo dire "addio" a questa strabiliante visione: ecco perché.
Saturno e i suoi anelli
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Saturno rappresenta il secondo pianeta più grande del nostro sistema solare, dopo Giove, e il sesto più lontano dal sole. Composto principalmente da elio e idrogeno, ha un diametro 9,5 volte superiore rispetto alla Terra. Il suo nome deriva dal dio romano della ricchezza e dell'agricoltura, che nella mitologia era considerato il padre di Giove. La particolarità di questo pianeta è proprio negli anelli che lo circondano, ed è l'unico nel nostro sistema solare a vantarli. Sono composti per lo più da particelle di ghiaccio, che possono essere piccole come granelli o avere le dimensioni di un edificio, con una piccola percentuale di polvere e detriti rocciosi. Queste inquantificabili particelle possono raggiungere un diametro di oltre 280.000 km, ma sono molto sottili, con uno spessore di dieci metri circa.
Gli anelli sono suddivisi in sezioni, distinte in A, B, C, D E, F e G, che presentano una luminosità e una trasparenza differenti. Quelli più visibili e rilevanti sono i primi tre, anche se tra A e B c'è una lacuna che si estende per 4.800 km.
Le risonanze orbitali, ovvero le interazioni gravitazionali delle 146 lune di Saturno, influenzano le strutture interne degli anelli: le "lune pastore", ad esempio, si trovano vicino ai bordi degli anelli e fanno in modo che mantengano la loro posizione. Non si conosce con esattezza la loro origine, tuttavia si ritiene che possano essere i resti di una cometa o di una luna andata distrutta dall'enorme forza gravitazionale del pianeta, oppure residui del materiale da cui ha preso vita Saturno. Si stimano che la loro età possa essere di circa 400 milioni di anni, contro i 4,5 miliardi del pianeta. È possibile osservare gli anelli dalla Terra tramite un telescopio o un binocolo ad elevata potenza, mostrandosi da angolazioni diverse a seconda dell'inclinazione dell'asse di Saturno nella sua orbita intorno al Sole, che impiega 29 anni e sei mesi. Tuttavia, sembra che questa occasione sia destinata a esaurirsi in breve tempo.
Anelli di Saturno, ecco cosa succederà
Science.nasa.gov
Se i magnifici anelli di Saturno sono praticamente alla portata di tutti, rendendosi facilmente osservabili, questo privilegio potrebbe esaurirsi entro il 2025. Gli anelli, infatti, spariranno dalla nostra vista, almeno temporaneamente. Questo sarà dovuto all'inclinazione del gigante gassoso sul bordo del nostro pianeta, nascondendo le sue speciali caratteristiche. Questo si verifica ogni circa quindici anni, quando Saturno si trova di lato rispetto alla Terra, dandoci l'impressione di non possedere nessuno dei suoi sette anelli.
L'ultimo episodio risale al 2009, quando prese il nome di equinozio di Saturno, nel mese di settembre. L'Agenzia spaziale Europea ha previso che si verificherà nuovamente il 26 maggio del 2025. Nel momento in cui l'inclinazione si adatterà ancora, gli astronomi saranno in grado di osservare di nuovo il polo sud del pianeta.
Ma questo non è tutto: già nel 2018 la NASA ha dichiarato che il destino degli anelli è quello di sparire in modo permanente.
Gli anelli di Saturno sono destinati a scomparire per sempre?
NASA / JPL / Space Science Institute - http://www.ciclops.org/view/5155/Saturn-Four-Years-On/Wikimedia commons - Public domain
Proprio così: la gravità sta trascinando il materiale degli anelli verso la superficie, condannandoli a sparire. Tuttavia, questo evento si verificherà nei prossimi trecento milioni di anni, secondo le stime della NASA, che ha dichiarato: "Saturno sta perdendo i suoi anelli nello scenario peggiore." James O'Donoghue, ex scienziato della NASA, ha affermato: "Stiamo ancora cercando di capire esattamente quanto velocemente si stanno erodendo. Attualmente, la ricerca suggerisce che gli anelli faranno parte di Saturno solo per altre centinaia di milioni di anni. Può sembrare un tempo lungo, ma nella storia dell'universo si tratta di una scomparsa relativamente rapida. Potremmo essere molto fortunati ad essere presenti in un momento in cui esistono gli anelli."
Tornando alla sparizione provvisoria che ci troveremo a sperimentare, si tratterà dunque di un evento fugace: potremo di nuovo ammirare gli anelli di Saturno nel picco massimo della visibilità nel 2032. A regalarci preziosi informazioni su Saturno è stata la missione Cassini-Huygens, progetto coadiuvato dalla NASA, dall'ASI e dall'ESA, approdando sul pianeta dal 2004 al 2017. Dunque, per approfittare della bellezza dei suoi anelli è consigliabile non perdere tempo: se possiedi un telescopio o un binocolo sufficientemente potente, è il momento di raggiungerli con lo sguardo.