Un uomo è stato salvato da due protesi mammarie al posto dei polmoni, in attesa del trapianto
I progressi nel campo della medicina permettono di raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi e sorprendenti, salvando la vita di pazienti in condizioni che sembrano irreversibili. Il caso di cui stiamo per parlare vede come protagoniste delle protesi mammarie, usate però con uno scopo ben diverso da quello che si potrebbe immaginare.
Trentaquattrenne ha bisogno di un doppio trapianto polmonare: svapava da dieci anni
@NM_Lung/X
Se in passato si poteva perdere la vita per malattie che oggi vengono considerate facilmente curabili, il futuro della medicina è destinato a meravigliarci sempre di più. Le continue scoperte, l'avanguardia delle tecniche utilizzate e l'ingegno dei professionisti permettono di raggiungere obiettivi che si pensava fossero irrealizzabili. A stupire, in questo caso, è la storia di Davey Bauer, del Missouri, che ha ricevuto un doppio trapianto di polmoni presso il Northwestern Memorial Hospital, Chicago. La causa era dovuta a un'infezione batterica causata dall'influenza, ma il trentaquattrenne aveva anche usato la sigaretta elettronica per circa dieci anni. A 21 anni aveva iniziato a fumare un pacchetto di sigarette al giorno, per poi passare allo svapo.
"Svapare mi dava una sensazione migliore e pensavo fosse l'alternativa più sana, ma devo ammettere che dà maggiore dipendenza" ha dichiarato l'uomo, di mestiere paesaggista, che si sentiva in ottima salute, dedicandosi ad attività fisiche come lo snowboard. La cosa sorprendente, tuttavia, riguarda la tecnica utilizzata per il trapianto, o per meglio dire il cosa: al posto dei polmoni sono state inserite due protesi mammarie, solitamente utilizzate per il seno. I chirurghi hanno usato questi impianti per riuscire a mantenere in posizione il cuore di Davey, che nel frattempo ha potuto respirare tramite un polmone artificiale per due giorni.
Rimozione dei polmoni: un territorio inesplorato
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Nonostante non avvertisse le conseguenze dello svapo, a un certo punto si è reso conto di avere il fiato corto e di fare una certa fatica a respirare. Così, sottoponendosi a un controllo medico, ha ricevuto una diagnosi di influenza, durante la quale ha sviluppato un'infezione che si è rivelata resistente agli antibiotici. Il suo stato è notevolmente peggiorato, fin quando i medici non sono giunti a una conclusione unanime: la sua unica possibilità di salvezza era un doppio trapianto polmonare.
Rade Tomic, direttore del programma di trapianti della Northwestern, ha spiegato: “I suoi polmoni erano così gravemente infetti che hanno iniziato a liquefarsi. La sua radiografia mostrava che non era rimasto nulla: i polmoni erano completamente pieni di pus. Quando abbiamo ricevuto una chiamata dall'équipe medica di Davey, da St. Louis, abbiamo pensato che avremmo potuto aiutarlo, ma era anche molto chiaro che non sarebbe sopravvissuto al trapianto nelle sue condizioni attuali." Per poter essere inserito nella lista trapianti, Davey doveva prima riuscire a sconfiggere l'infezione, ma l'unica opzione per riuscirci era quella di rimuovere entrambi gli organi. "Questo era un territorio inesplorato per noi, ma il nostro team sapeva che se non fossimo stati in grado di aiutare Davey, nessun altro avrebbe potuto farlo." Così, i chirurghi hanno progettato un polmone artificiale, mentre i polmoni reali sono stati tolti. A questo punto, però, si è presentato il vero ostacolo.
Protesi mammarie: la proceduta trasformativa che ha salvato la vita di Davey
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Una volta rimossi gli organi, c'era un enorme problema da affrontare e risolvere: evitare che il cuore di Davey scivolasse dal torace. Ankit Bharat, direttore del Canning Thoracic Institute, ha capito che l'unico modo era quello di sfruttare delle protesi mammarie. "Uno dei nostri chirurghi plastici è stato molto gentile nel fornirci un corso rapido sui diversi tipi, forme e dimensioni delle protesi mammarie, quindi abbiamo scelto un paio di opzioni e alcune di esse erano più facili di altre da modellare nel torace di Davey. L'opzione DD è risultata la migliore" ha spiegato. "Non avrei mai immaginato che avremmo utilizzato le protesi mammarie DD per aiutare un paziente a passare al trapianto di polmone, ma il nostro team è noto per affrontare i casi più difficili e pensare fuori dagli schemi per salvare vite umane."
Gli impianti sono rimasti nel corpo di Davey per 48 ore, dopodiché è stato possibile procedere con il trapianto di polmoni. La sua fidanzata, Susan Gore, che gli è rimasta accanto durante questo difficile percorso, ha dichiarato: “Ancora oggi, non posso credere che Davey abbia vissuto senza polmoni. Respirava, pompava sangue, senza polmoni." Dal canto suo, Bauer ha ironizzato sulla vicenda: "Ho intenzione di realizzare una maglietta con su scritto 'DD Davey' e di modificare tutti i miei profili social" ha dichiarato una volta uscito dalla terapia intensiva e conclusa la convalescenza. Questa procedura alternativa, ha detto il dottor Bharat, è una tecnica trasformativa: dimostra che i pazienti possono essere tenuti in vita anche in seguito alla rimozione dei polmoni.
Un'idea geniale che, grazie all'impegno e all'ingegno di questi professionisti medici è diventata realtà, permettendo a un giovane uomo di tornare a vivere e respirare.