Antico tesoro egizio ritrovato in Scozia e scambiato inizialmente per una patata
Siamo nel 1952, e uno studente di una scuola del Fife, in Scozia, è appena stato mandato a raccogliere patate per punizione. Inizia a scavare, ma si rende ben presto conto di aver trovato qualcosa di diverso. Non si tratta di patate, ma di un reperto dell’Antico Egitto. In Scozia. Com’è possibile? Una scoperta ha appena svelato il perché di questa particolare storia.
L’Antico Egitto in Scozia: la scoperta dei reperti archeologici
National Museums Scotland
La storia dei reperti dell’Antico Egitto in Scozia inizia nel 1952, ma non si conclude certo così presto. Il primo ritrovamento da parte dello studente in cerca di patate è diventato storia, ma ne sono seguiti degli altri. L’impensabile si materializza infatti nel cortile della Melville House, un edificio storico nel Fife scozzese, nel corso di 30 anni. Se nel 1952 viene scoperta la testa di una statua in arenaria della XII dinastia, circa 4 mila anni fa, nel 1966 è il turno di una statuetta votiva in bronzo di un toro Api. Il reperto emerge durante una lezione di educazione fisica: uno studente porta la statuetta all’insegnante McNie, che ha già visto qualcosa del genere. McNie è infatti il ragazzo che nel 1952 aveva dato inizio a tutta la storia, con il primo ritrovamento. E le scoperte si susseguono, portando a un totale di 18 reperti archeologici egizi scoperti in Scozia.
Alla ricerca della verità sui reperti egizi
National Museums Scotland
Nel 1984, ben 32 anni dopo, la dottoressa Elizabeth Goring è la curatrice del Museo di Archeologia Mediterranea. Un giorno si imbatte in una statuetta egiziana in bronzo perduta dagli anni 60: ritrovata a Melville House, la ritrova una seconda volta, quella definitiva. Stavolta, però, da una persona che poteva andare a fondo alla vicenda.
La scoperta di Goring conferma l’esistenza di una collezione a Melville House, eppure come questi reperti egizi siano arrivati lì rimane un mistero. È necessario indagare ulteriormente e ricostruire non soltanto la storia dei tesori provenienti dall’Antico Egitto, ma le vicende che hanno interessato quella villa sin dalla sua costruzione.
Perché ci sono dei reperti egizi in Scozia? La scoperta nella scoperta
Hilary Green / Mellville House / CC BY-SA 2.0
Melville House, commissionata nel 1697, diventa parte della storia dei reperti egizi dal 1856 in poi. Proprio in quell’anno Alexander Leslie-Melville, Lord Balgonie ed erede della tenuta, visita l’Egitto per poi tornare in Scozia l’anno successivo. Alexander è gravemente malato e muore nel 1857, una morte prematura che potrebbe aver generato un legame negativo dei parenti con gli oggetti egiziani, dei “souvenir” del suo viaggio. L’astio potrebbe infatti aver portato alla loro sepoltura nei terreni di Melville House, ma alcuni preferiscono spiegare l’accaduto come una “maledizione della mummia” in salsa kilt.
Nonostante si possa supporre con relativa certezza cosa sia successo, il mistero sui reperti di Melville House continua. Oggi, la testa in arenaria oggetto del primo ritrovamento è esposta al Museo Nazionale Scozzese, e proprio adesso viene rivelata la storia che ha portato alla scoperta. In un modo o nell’altro, c’è un legame fra Antico Egitto e scozia: un tempo seppellito in profondità, è tornato in superficie grazie a 30 anni di ritrovamenti. E a un ragazzo mandato a cercare patate.