Scoperta una città perduta in fondo all’oceano: "è una cosa mai vista prima"
In cima a una montagna sottomarina, si erge una Città Perduta, vero e proprio enigma dell’Oceano Atlantico. Questo luogo, scoperto nel 2000 e di cui soltanto adesso si iniziano a comprendere i meccanismi, è unico nel suo genere, con centinaia di torri di carbonato di calcio che si ergono fra le onde del mare. Ma cosa rende così affascinante Lost City, questa città perduta sottomarina? Vediamo quali sono i segreti dei suoi abitanti e cosa vuol dire per la vita sulla Terra, e oltre.
Una Città Perduta nelle profondità dell’oceano
IFE, URI-IAO, UW, Lost City Science Party; NOAA/OAR/OER; The Lost City 2005 Expedition/Wikimedia Commons - CC BY 2.0 DEED
Sotto la superficie dell’Oceano Atlantico, a oltre 3 mila metri di profondità, si cela un mondo sorprendente. Se in apparenza può sembrare una metropoli sottomarina abbandonata, Lost City è un vivace habitat per trilioni di forme di vita piccolissime. Le enormi torri di carbonato di calcio che si ergono nella Città Perduta rappresentano infatti un ambiente unico per gli organismi microscopici che lo abitano. Creata dalla serpentinizzazione, processo in cui l’acqua di mare interagisce con la roccia del mantello terrestre, Lost City si distingue dalle altre sorgenti idrotermali per la sua origine non vulcanica.
E per comprendere come sia possibile la vita nella città perduta, dobbiamo guardare alla sua popolazione di microbi. Alimentati dall’idrogeno emesso dai camini di questo ambiente unico, essi ottengono carbonio e altri nutrienti in un modo mai studiato prima. E soprattutto, diverso da tutti gli altri abitanti delle profondità marine o della superficie terrestre.
La Città Perduta e l’origine della vita sulla Terra
Susan Lang, U. of SC. / NSF / ROV Jason / 2018 © Woods Hole Oceanographic Institution/Wikimedia Commons - CC BY-SA 4.0 DEED / D. Kelley/ M. Elend/UW/URI-IAO/NOAA/The Lost City Science Team
Le peculiarità di Lost City non si fermano quindi alla sua meravigliosa struttura e alla sua estensione di chilometri, con centinaia di torri di carbonato. La città perduta sul fondo dell’oceano potrebbe anche offrire indizi fondamentali sull’origine della vita sulla Terra. Per oltre 120 mila anni, infatti, la reazione tra il mantello subacqueo e l’acqua di mare ha generato idrogeno e metano, un ambiente in cui gli idrocarburi supportano la vita microbica. Ma perché è importante?
Sulla superficie, così come negli oceani, le forme di vita sono basate su carbonio e ossigeno. A Lost City, invece, i microrganismi sopravvivono grazie agli idrocarburi, ossia grazie a carbonio e idrogeno. Si tratta di un tipo di vita che potrebbe:
- da una parte, aver costituito le prime forme di vita sulla Terra, prima ancora dell’evoluzione delle biomolecole;
- dall’altra porte, costituire una forma di vita in mondi extraterrestri, come Encelado, Europa o persino Marte, quando ancora era presente acqua in forma liquida.
Una Città Perduta, ma in pericolo
IFE, URI-IAO, UW, Lost City Science Party; NOAA/OAR/OER; The Lost City 2005 Expedition/Wikimedia Commons - CC BY 2.0 DEED
Mentre esploriamo le profondità marine di Lost City, è impossibile non preoccuparsi della sua conservazione, come anche per luoghi simili. Secondo i ricercatori, sebbene l’estrazione mineraria nelle profondità marine sia tecnicamente possibile, potrebbe minacciare ecosistemi delicati come quello della città perduta. Certo, ci sono risorse minerarie molto importanti - nickel, cobalto e oro sono alcuni esempi - ma siamo sicuri che sia un bene? Per gli esperti, sfruttare il fondale marino di Lost City e delle altre fonti idrotermali senza comprendere la sua biologia di base potrebbe portare a esiti disastrosi. A ogni permesso di estrazione mineraria che viene concesso, si assesta un colpo a ecosistemi che potrebbero spiegare non solo l’origine della vita qui sulla Terra. Come abbiamo visto, potrebbero anche darci informazioni fondamentali per comprendere se e come sia possibile la vita su altri pianeti. E questa conoscenza è insostituibile.