Trovata un'impronta fossile ed è subito record: è la traccia più antica lasciata da un uccello

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di Gianmarco Bonomo

25 Novembre 2023

Trovata un'impronta fossile ed è subito record: è la traccia più antica lasciata da un uccello

Ritrovare dei fossili risalenti a milioni di anni fa è sempre emozionante, e può contribuire a far luce su periodi oscuri della storia della Terra. Ma non è per niente facile: in particolare, ritrovare impronte fossili è come cercare un ago in un pagliaio. Eppure quando accade può portare a scoperte rivoluzionarie, come successo in Australia. Più di 20 impronte fossili di oltre 120 milioni di anni fa potrebbero sconvolgere quello che sappiamo sull’evoluzione e le migrazioni degli uccelli.

Una scoperta straordinaria: impronte fossili di oltre 120 milioni di anni fa

Una scoperta straordinaria: impronte fossili di oltre 120 milioni di anni fa

Martin et al. - CC BY 4.0 DEED

Le impronte fossili sono state ritrovate nella Formazione Wonthaggi, a sud-est di Melbourne in Australia. Si tratta di una zona che ha già restituito diverse ossa di dinosauri, ma è particolarmente avara nei riguardi dei fossili di uccelli. Fino a oggi e prima della scoperta delle 27 impronte fossili ne era stato ritrovato soltanto uno, a causa delle ossa sottili e leggere degli uccelli.

Grazie all’ultima scoperta, raccontata in un recente studio, possiamo fare un vero e proprio viaggio nel tempo. Le impronte scoperte nella Formazione Wonthaggi, infatti, appartenevano a uccelli che solcavano la sabbia soffice o il fango del Cretaceo inferiore, fra 120 e 128 milioni di anni fa. In pratica, risalgono a un’epoca in cui Australia e Antartide erano ancora uniti, e rappresentano le tracce di uccelli più antiche mai rinvenute.

Le impronte di uccelli più antiche mai rinvenute riscrivono la preistoria

Le impronte di uccelli più antiche mai rinvenute riscrivono la preistoria

Martin et al. - CC BY 4.0 DEED

Grazie a questa scoperta, i ricercatori possono adesso dimostrare che gli uccelli erano parte integrante dell’ecosistema già ai tempi dei dinosauri. Ma non solo, erano anche impegnati in migrazioni alla ricerca di cibo nei poli. Ricordiamo che gli uccelli sono in tutto e per tutto dinosauri, o meglio dinosauri aviani, cioè in grado di volare. In particolare, sono gli unici dinosauri sopravvissuti all’estinzione di 66 milioni di anni fa, mentre i dinosauri non aviani si sono estinti tutti.

Ritrovare impronte fossili così antiche ci permette di riscrivere la preistoria, retrodatando la convivenza a Gondwana fra dinosauri aviani e non aviani al Cretaceo inferiore. Secondo Anthony Martin, uno degli autori dello studio, la scoperta è straordinaria proprio per la difficoltà con cui tracce così effimere del passaggio degli animali si conservano. 

Come si formano le impronte fossili?

Come si formano le impronte fossili?

Foot Warrior/Wikimedia Commons - CC BY-SA 3.0 DEED

Per capire l’importanza della scoperta delle 27 impronte fossili in Australia, è essenziale comprendere quanto sia difficile la loro formazione. Gli animali camminano, ma l’inizio del processo di fossilizzazione avviene soltanto se lo fanno su substrati come sabbie e fango. Ossia, superfici dove rimane impressa la loro forma, ma non è tutto qui. È necessario che queste impronte vengano ricoperte subito da sedimenti, un po’ come dei calchi, eventualità complessa e che spesso interessa non tanto le orme in sé, quanto gli strati inferiori dei sedimenti deformati dal peso degli animali. Possiamo già capire come più si è costretti ad andare in profondità, meno precise le impronte diventano.

Eppure, ritrovare e studiare le impronte fossili è importantissimo, perché ci permette di ottenere dati sul movimento e sulle dimensioni degli animali estinti, nonché sulla loro dieta e sul loro comportamento sociale. In sintesi, la scoperta delle 27 impronte fossili nella Formazione Wonthaggi apre una finestra unica sul passato, e ci offre un’occasione per comprendere l’evoluzione degli uccelli a Gondwana.