Opera perduta di Cimabue scoperta nella cucina di un'anziana donna: prima all'asta, ora al Louvre
Alcune opere d'arte di inestimabile valore potrebbero trovarsi nascoste in luoghi comuni senza che nessuno se ne renda conto, come è accaduto a un dipinto del pittore italiano Cimabue da poco identificato. Ecco cosa è accaduto.
Cimabue, il pittore tra l'arte bizantina e il Rinascimento italiano
Giovanni Battista Cecchi/Wikimedia commons - Pubblico Dominio
Cimabue, il cui nome completo è Cenni di Pepo, è considerato un dei pionieri dell'arte rinascimentale. Pittore italiano, nello specifico di Firenze, vissuto nel XIII secolo, si stima che la sua data di nascita di aggiri intorno a 1240 e che visse fino al 1302. Si tratta di uno degli artisti che segnò la transizione tra l'arte bizantina dell'epoca e il Rinascimento italiano, caratterizzato da uno stile più umanistico e naturalistico. La sua opera più celebre è senza dubbio il mosaico della "Madonna col Bambino in trono, angeli e santi", che si trova nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, Italia. Nei testi d'arte, il suo stile viene spesso descritto come maestoso e solenne, trasponendo l'evidente influenza bizantina in una maggiore profondità spaziale in cui spiccano figure realistiche.
Il pittore fu anche l'insegnante di Giotto, un altro dei grandi maestri del Rinascimento, ulteriore motivo che lo rende un artista di spicco della storia dell'arte. Tra le sue opere di prestigio, tuttavia, se ne annovera un'altra dalla storia piuttosto particolare: il "Cristo Deriso", che di recente è diventato proprietà del Museo del Louvre dopo essere rimasto nascosto nella cucina di una donna per moltissimo tempo.
Cristo Deriso, il dipinto di Cimabue trovato nella cucina di un'anziana donna
Cimabue/Wikimedia commons - Pubblico Dominio
Il capolavoro si trovava nella casa di un'anziana donna francese di 90 anni, che vive nella città di Compiegne, la quale credeva si trattasse di un'icona religiosa di origine greca. L'ignara proprietaria ha quindi conservato il dipinto del XIII secolo, di 25,8 cm x 20,3 cm, nella sua cucina, senza sapere cosa fosse in realtà né ricordando la sua provenienza. Nel momento in cui la sua casa è stata sgomberata per trasferirsi in una casa di riposo, la donna desiderava destinare tutti i suoi averi in una discarica, ma i famigliari hanno contattato alcuni esperti per verificare che tra gli oggetti non ci fossero cimeli di valore. Con enorme sorpresa, l'esperto ha rinvenuto nella proprietà il dipinto e si è reso subito conto che si trattava di un'opera prestigiosa, con un valore di almeno 400.000 euro. Così, ha deciso di sottoporla all'attenzione dello specialista d'arte Eric Turquin, a Parigi, che ha stabilito la sua origine: un dipinto autentico di Cimabue, il "Cristo deriso". "Non ci è voluto molto per capire che si trattava di un'opera d'arte del pittore italiano Cimabue. È un padre della pittura, quindi conosciamo molto bene il suo lavoro" ha spiegato Turquin.
Pochi mesi più tardi, l'opera è stata venduta all'asta tenutasi a Senlis, nel nord di Parigi, dal commerciante londinese Fabrizio Moretti per circa 24 milioni di euro, cifra quattro volte superiore rispetto alla stima iniziale. "L'ho comprato per conto di due collezionisti. È una delle scoperte più importanti degli antichi maestri degli ultimi quindici anni. Cimabue è l'inizio di tutto. Ha iniziato l'arte moderna. Quando ho tenuto la foto tra le mani, ho quasi pianto”. Ora, però, il destino del dipinto è quello di essere ammirato da tutti coloro che desiderano vederlo: è stato infatti acquisito dal museo del Louvre di Parigi, che l'ha definito una delle opere più antiche della sua collezione.
Dipinto di Cimabue venduto all'asta, ma ora appartiene al Louvre
Benh LIEU SONG/Wikimedia commons - CC BY-SA 3.0
Il dipinto, realizzato verso il 1280, sarà il protagonista di una mostra organizzata dal Louvre nel 2025. Si ipotizza che "Cristo Deriso", dipinto col metodo della tempera all'uovo su fondo foglia dorato, su un pannello di legno di pioppo, sia uno degli otto pannelli che compongono un ampio dittico. Soltanto tre di questi pannelli sono stati ritrovati, mentre gli altri cinque sono ancora assenti.
Due giorni dopo l'asta, tenutasi nel dicembre del 2019, l'anziana donna è venuta a mancare e il Ministero della Cultura francese ha sottoposto l'opera, classificata come "tesoro nazionale", a un temporaneo divieto di esportazione per concedere al Louvre trenta mesi di tempo per riuscire a raccogliere i fondi necessari ad acquistarla. Il museo avrebbe voluto acquisirla durante l'asta per un prezzo di 4-6 milioni di euro, ma, nel momento in cui le offerte sono vertiginosamente salite, ha dovuto rinunciare al capolavoro. Non sono stati resi i noti i dettagli e la cifra di acquisto da parte del Louvre, se non che "queste acquisizioni sono il risultato di una mobilitazione eccezionale del museo del Louvre, che permette di preservare in Francia le opere ambite dai più grandi musei del mondo e di renderle accessibili a tutti", come si legge in un comunicato del Ministero della Cultura francese .
In ogni caso, il museo si è aggiudicato questo preziosissimo ritratto di Gesù deriso prima di essere crocifisso, oltre a possedere già l'opera "La Maestà", che misura circa 4,3 metri di altezza per 2,7 metri di larghezza, attualmente in fase di restauro. Cimabue non usava firmare i suoi dipinti e soltanto quindici opere circa sono state riconosciute e attribuite al pittore. Fra queste, gli altri due pannelli della serie, "La Flagellazione di Cristo" che appartiene alla Frick Collection di New York e la "Vergine col Bambino e due angeli" che si trova alla National Gallery di Londra, Inghilterra. I visitatori dovranno pazientare ancora un po', dunque, per vedere con i propri occhi questo piccolo, immenso capolavoro dell'arte rinascimentale.