Donna dipinta nel 1.600 è stata restaurata con "le labbra rifatte": una moda senza tempo

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di Francesca Argentati

26 Novembre 2023

Donna dipinta nel 1.600 è stata restaurata con "le labbra rifatte": una moda senza tempo

A quanto pare, la "mania delle labbra carnose" non è una prerogativa dei tempi moderni: a dimostrarlo è il dipinto di una donna risalente a quattrocento anni fa. Vediamo insieme perché.

Il dipinto di Diana Cecil è stato realizzato nel 1.600 con fattezze naturali

Il dipinto di Diana Cecil è stato realizzato nel 1.600 con fattezze naturali

Manner of Anthony van Dyck - Art UK/Wikimedia commons - Public Domain

Oggi la moda delle labbra carnose e gonfie è più che mai in auge, basta aprire i social, Instagram tra tutti, per rendersene conto: filler e filtri appositi da applicare sulle immagini sono gli alleati numero uno per coloro che desiderano mostrare una bocca più voluminosa. Tuttavia, queste tecniche nel passato non esistevano e prima dell'avvento della fotografia erano i ritrattisti a immortalare i committenti nel loro aspetto più realistico. O forse no: un dipinto in fase di restaurazione ha dimostrato che anche nelle epoche che ci hanno preceduto questo emblema di vanità era già in voga. Il quadro di una giovane e aristocratica donna ne è la testimonianza.

Si tratta del ritratto di ben 400 anni fa che raffigura Diana Cecil, che in una versione successiva del dipinto mostra delle labbra più prorompenti e una fronte più bassa rispetto al naturale. Diana, il cui anno di nascita è il 1596, era la pronipote di William Cecil, fra i più fidati consiglieri di Elisabetta I Tudor, regina di Inghilterra e Irlanda. Considerata una donna bellissima e appartenente a una nobile famiglia giacobina, fu la moglie di Henry de Vere, conte di Oxford, e di Lord Thomas Bruce, primo conte di Elgin.

Modifiche alle labbra sul dipinto di Diana Cecil, lo stupore della restauratrice

Modifiche alle labbra sul dipinto di Diana Cecil, lo stupore della restauratrice

William Larkin/Wikimedia commons - Public Domain

Non ci si aspetterebbe mai che un ritratto del 1600 possa avere dei "filtri" simili a quelli che utilizziamo oggi, eppure è proprio così: il dipinto di Diana ne è la prova. I conservatori dell'English Heritage, ente di beneficenza di Swindon che gestisce oltre quattrocento monumenti, edifici e luoghi storici per preservare la storia dell'Inghilterra e mostrarla ai visitatori, si sono resi conto che il quadro era stato ritoccato da un altro artista diverso tempo dopo essere stato terminato. La data originale riportata sulla tela è l'anno 1634 e l'autore è Cornelio Johnson. Diana è mostrata a figura intera, quando la donna aveva 38 anni, ma il dipinto era stato compromesso dopo essere stato arrotolato.

Tuttavia, nel momento in cui i conservatori hanno eliminato lo strato di vernice ingiallito, hanno individuato il vero ritratto originale, privo delle successive modifiche: le labbra erano più sottoli e l'attaccatura dei capelli sulla fronte più alta. Alice Tate-Harte di English Heritage, che si occupa della conservazione delle collezioni dell'ente, ha affermato: "Come restauratrice sono spesso stupita dai colori vividi e ricchi che si rivelano quando rimuovo la vecchia vernice ingiallita dai ritratti, ma scoprire che i lineamenti di Diana erano cambiati così tanto è stata certamente una sorpresa!" Il motivo della sovra-verniciatura, ha spiegato la donna, potrebbe essere stato quello di oscurare i difetti dovuti all'arrotolamento del ritratto, ma senza dubbio l'artista che si è occupato di sistemarlo ha deciso di intervenire sul volto di Diana, addolcendone e cambiandone i connotati. "Spero di aver reso giustizia a Diana rimuovendo quelle aggiunte e presentando il suo volto naturale al mondo."

Il ritratto di Diana Cecil verrà esposto col suo volto naturale

Il ritratto di Diana Cecil verrà esposto col suo volto naturale

English Heritage/Facebook

Il video del ritratto, insieme alla spiegazione dell'esperta, è stato condiviso sul profilo social dell'ente: "Dopo ore di attenta conservazione, la nostra esperta di dipinti Alice ha scoperto che un restauratore del XIX secolo aveva eseguito su Diana Cecil il trattamento hollywoodiano, comprese labbra carnose e un'attaccatura dei capelli più bassa. Ora abbiamo rivelato la sua bellezza originale." 

Louise Cooling, curatrice dell'English Heritage, ha dichiarato: "In quanto società moderna con accesso ai filtri di bellezza digitali e alla tecnologia dell'intelligenza artificiale, potremmo pensare di conoscere meglio di molti altri tempi la tentazione di 'perfezionare' il nostro aspetto, ma il lavoro di conservazione condotto da Diana Cecil ha dimostrato che questo non è un fenomeno nuovo. Sembra che standard di bellezza arbitrari e in continua evoluzione echeggino attraverso i secoli, anche se in questo caso Diana non ha avuto voce in capitolo nei 'miglioramenti' apportati al suo ritratto secoli dopo che era stato dipinto."

L'opera può essere ammirata alla Kenwood House, dimora signorile a Hampstead, Londra, dal 30 novembre 2023, insieme ad altri due ritratti di Diana già esposti: uno di questi è stato realizzato dall'artista William Larkin quando l'aristocratica aveva quindici anni, mentre il secondo è di Cornelius Johnson. In quel periodo, la moda nobile era caratterizzata da un'eleganza priva di eccessi, che preferiva materiali come raso, seta o taffetà e decorazioni di spicco quali nastri o lacci colorati sul corpetto, di solito rossi, e ventagli a fantasia. Insieme al quadro di Diana, sarà esposto anche un ritratto del marito Thomace Bruce.

Che ne pensi delle inusuali modifiche postume apportate al dipinto della bella Diana?

Think Kylie Jenner’s penchant for fuller lips reflects a very modern beauty phenomenon? Think again! 💄 After hours of careful conservation, our paintings expert Alice discovered that a 19th-century restorer had given Diana Cecil the Hollywood treatment, including plumper lips and a lower hairline. We have now revealed her original beauty. 🎨 📍👩‍🎨 The portrait goes on display at Kenwood in London on 30th November.

Pubblicato da English Heritage su Venerdì 24 novembre 2023