L'iconico vestito indossato da Judy Garland ne "Il Mago di Oz" può essere finalmente venduto all'asta
L'iconico abito indossato dall'attrice Judy Garland nell'indimenticato film "Il mago di Oz" è in vendita all'asta, dopo aver essere stato al centro di una causa legale per stabilirne la proprietà.
"Il Mago di Oz", un successo senza tempo
Judy Garland as Dorothy, "The Wizard of Oz", Metro-Goldwyn-Mayer/Wikimedia commons - Public Domain
Chi non ricorda il canonico film "The Wizard of Oz", "Il Mago di Oz" con protagonista la piccola Dorothy? La pellicola uscì nel 1939, diretta da Victor Fleming, basata sul romanzo omonimo di L. Frank Baum. Fu un successo al botteghino, diventando un classico del cinema e un'icona culturale, soprattutto per la sua transizione dal bianco e nero al colore, una novità all'epoca. Il film racconta di Dorothy Gale, una giovane orfana trasportata nel magico mondo di Oz durante un tornado. Per tornare a casa, la giovane protagonista, interpretata da Judy Garland, deve seguire la Strada di Mattoni Gialli con tre compagni insoliti: lo Spaventapasseri, il Boscaiolo di Latta e il Leone Codardo. Lungo il percorso gli amici affrontano sfide, incontrano la Strega dell'Ovest e cercano l'aiuto del Mago di Oz. Alla fine, scoprono che le risposte ai loro desideri erano già dentro di loro. Il film celebra l'amicizia, la forza interiore e la realizzazione dei sogni, diventando un classico senza tempo.
Ora, il vestito a quadretti blu e bianchi indossato da Dorothy potrebbe essere venduto dalla casa d'aste Bonhams, dopo una causa sulla contestazione della proprietà dell'abito. Dopo oltre un anno dalla contestazione della paternità del vestito indossato dall'attrice, che aveva tenuto in sospeso l'asta programmata dalla Catholic University of America, il giudice federale newyorkese Paul Gardephe ha respinto la causa.
L'abito indossato da Judy Galrand ne "Il Mago di Oz" era stato donato a un reverendo
Bonhams
Nel 2022, il magistrato ha concesso a Barbara Hartke, Wisconsin, la contestante, dieci giorni di tempo per presentare una valida argomentazione per rivendicare la legittima proprietà dell'abito e, dunque, revocare un'ingiunzione per bloccare l'asta. Questo però non è avvenuto, dal momento che la Hartke non è riuscita a dimostrarla. Il vestito di Dhoroty era infatti appartenuto allo zio defunto, il Reverendo Gilbert Hartke, ricevuto nel 1973 come dono alla Catholic University di Whashigton da parte dell'attrice teatrale e premio Oscar Mercedes McCambridge. Non è noto come quest'ultima sia entrata in possesso dell'abito, anche se si pensa che le due attrici fossero amiche. Successivamente, il vestito è entrato a far parte della celebre collezione dell'università, conservato in un ambiente privo di umidità per mantenere il suo aspetto intatto.
Il giudice Gardephe, nella sua sentenza, ha espresso che la nipote del reverendo non era riuscita a dimostrare alcun diritto di proprietà sull'abito in precedenza donato a suo zio, che per molto tempo fu professore presso la Catholic University. La stessa università si ritiene, infatti, la proprietaria dell'iconico indumento. L'avvocato di Barbara Hartke, Anthony Scordo III, si augura di vedere la sua cliente nominata al più presto come esecutrice testamentaria del patrimonio del reverendo: questo potrebbe garantirle un modo per affermare il suo diritto legale sull'abito indossato da Judy Gardner.
Il vestito di Dorothy ne "Il Mago di Oz" finalmente venduto all'asta
Bonhams
Non solo: secondo il legale, revocare l'ingiunzione che ha bloccato l'asta sarebbe prematuro, dal momento che la sua cliente potrebbe ottenere valide argomentazione per la rivendicazione della proprietà. L'università, dal canto suo, ha reso noto di essere “molto incoraggiata e lieta che la mozione di archiviazione sia stata accolta e non vede l’ora che questo caso raggiunga la definizione nelle prossime settimane”.
Dopo la scomparsa del reverendo nel 1986, l'abito venne perso di vista per molto tempo prima di essere ritrovato, nel 2021, durante le operazioni di ristrutturazione dell'’Hartke Theatre della facoltà, dentro un sacco della spazzatura posizionato sopra le cassette delle lettere dell'università. Nel marzo del 2022, la Catholic University ha stipulato un contratto con la casa d'aste Bonhams per la vendita dell'abito, a una cifra stimata tra gli 800.000 e 1,2 milioni di dollari. Tutto però era stato bloccato da Barbara Hartke, che ha citato in giudizio sia l'università che la casa d'aste al tribunale di Manhattan.
Nella sentenza del giudice Gardephe, si evince che il reverendo fece voto di povertà nel momento in cui diventò sacerdote, nel 1933, dell'ordine domenicano. Hartke rinunciò dunque alla proprietà di beni materiali e temporali, acconsentendo a devolvere il suo stipendio al Collegio dell'Immacolata Concezione. Inoltre, sembra che non ci sia alcun documento scritto nel verbale del tribunale che attesti la nomina di rappresentante del patrimonio del reverendo riconosciuta alla nipote. Per questi motivi, “le manca la legittimazione ad avviare questa azione” ha sentenziato Gardephe. L'abito sarà quindi messo definitivamente all'asta o la Hartke riuscirà a dimostrare di essere lei la legittima proprietaria?