Scoperto a Roma un mosaico rustico di più di 2000 anni: "riscrive la storia dell'arte"
Roma è la città eterna per definizione, un luogo che continua a svelare tesori del passato che sono rimasti nascosti per secoli, o millenni. Un recente ritrovamento nelle vicinanze del Colosseo ha portato alla luce una domus romana che risale alla tarda repubblica. E sulle pareti, un mosaico rustico che non ha eguali nella storia dell'arte romana del periodo. Vediamo perché.
Un gioiello di epoca Romana: la Domus del Vicus Tuscus
Parco Archeologico del Colosseo
La Domus del Vicus Tuscus è una villa romana che risale alla fine del II secolo a.C., un periodo precedente a quello delle guerre civili. La villa doveva sicuramente appartenere a un membro dell’alta aristocrazia cittadina dell’epoca della tarda repubblica. La direttrice del Parco Archeologico del Colosseo Alfonsina Russo commenta così la scoperta:
Si tratta di un importante risultato, che ripaga un lungo lavoro di studio e di ricerca e che rientra in uno degli obiettivi prioritari del Parco, quello della conoscenza e della sua diffusione. Lo scavo archeologico si concluderà nei primi mesi del 2024 e successivamente lavoreremo intensamente per rendere al più presto accessibile questo luogo, tra i più suggestivi di Roma antica.
La villa si trova infatti tra il Foro Romano e il Palatino, nella zona in cui risiedevano i ricchi cittadini. Eppure, la Domus del Vicus Tuscus non ha fatto parlare di sé soltanto per l’incredibile tesoro archeologico che costituisce, ma anche per il suo mosaico rustico.
Un mosaico rustico di oltre 2000 anni fa
Parco Archeologico del Colosseo
Il mosaico rustico all’interno della Domus del Vicus Tuscus è eccezionale sotto molti aspetti. Realizzato con conchiglie di vario tipo, tessere in blu egizio, vetri, scaglie di marmo bianco e altre pietre, rivela un’iconografia complessa e affascinante. Già limitandoci alla tecnica realizzativa, possiamo notare una certa maestria e una varietà di materiali utilizzati. Dal punto di vista delle rappresentazioni, invece, ci sono cataste di armi con trombe celtiche, prue di navi con tridente, paesaggi marini e terrestri.
Tutto sembra alludere alla volontà celebrativa del padrone di casa, un generale che aveva portato gli eserciti romani alla vittoria. Oltre alle scene, il mosaico raffigura anche edicole sormontate da lunette e timpani. Ciascuna è decorata con foglie e motivi naturali, a esprimere quel gusto per il mondo asiatico e greco, peraltro appena conquistato del tutto. Infine, la grande lunetta sulla parete di fondo mostra una città misteriosa difesa da mura e affacciata sul mare.
La storia dietro la Domus del Vicus Tuscus
Parco Archeologico del Colosseo
La villa al cui interno sono stati ritrovati questi mosaici fu commissionata, in tutta probabilità, da un ricco cittadino romano alla fine del secondo secolo. Come abbiamo visto, costui voleva celebrare i successi militari e indirettamente la ricchezza di cui disponeva. Eppure, questa ostentazione non era destinata a durare. Poco tempo dopo, la casa e i suoi tesori furono sepolti per fare spazio a un deposito di grano, un simbolo di come la società romana si stesse trasformando.
Magari il ricco cittadino era finito sulle liste di proscrizione di Lucio Cornelio Silla, e da lì ci sarebbero stati il primo triumvirato, la congiura contro Cesare e la lenta ascesa di Ottaviano. Sepolta sotto i ruderi di quel granaio, la villa romana ha attraversato le epoche ed è arrivata fino a noi. Che ne possiamo ammirare la magnificenza e gli straordinari mosaici.