Scoperto qual è il momento perfetto per andare a dormire, secondo una ricerca

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di Gianmarco Bonomo

26 Dicembre 2023

Scoperto qual è il momento perfetto per andare a dormire, secondo una ricerca

Ormai è risaputo che dormire un certo numero di ore contribuisca al benessere generale e alla propria salute. Secondo un recente studio, tuttavia, esiste anche un momento perfetto per andare a dormire. Vediamo di cosa si tratta e perché è così importante.

Quanto è importante “andare a letto presto”?

Quanto è importante “andare a letto presto”?

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Come dicevamo in introduzione, quantità e qualità del sonno sono due facce della stessa medaglia, entrambe chiavi per un benessere generale dell’individuo. Secondo la ricerca pubblicata sull’European Heart Journal Digital Health, inoltre, è importante anche l’orario che scegliamo per addormentarci. Lo studio ha analizzato oltre 88 mila persone di età compresa fra 43 e 79 anni, con lo scopo di approfondire i collegamenti fra il sonno e la salute cardiaca.

Dopo circa 6 anni di osservazioni, sono emersi diversi risultati interessanti sul rischio cardiovascolare delle persone in relazione all’orario in cui si va a letto. In generale, chi prende sonno dopo mezzanotte ha un rischio cardiovascolare maggiore del 25%, mentre chi va a dormire prima delle 22 ha un rischio maggiore del 24%. Infine, chi si addormenta fra le 23 e le 24 ha un rischio aumentato del 12%.

Il momento perfetto per andare a dormire

Il momento perfetto per andare a dormire

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Il momento perfetto per andare a dormire, secondo lo studio, è fra le 22 e le 23. Si tratta infatti di un periodo associato a un rischio significativamente inferiore di sviluppare malattie cardiache. E secondo i ricercatori, questo è il momento che segue l’orologio biologico e il ritmo circadiano del nostro corpo. Deviare da questo ritmo naturale può anche portare a problemi come una ridotta qualità del sonno, un’elevata pressione del sangue e un rischio cardiovascolare maggiore.

In particolare, sostiene lo studio, le donne sono più soggette a questo rischio, soprattutto con la menopausa e l’invecchiamento. A causa della diminuzione degli estrogeni, infatti, aumentano il rischio di eventi cardiovascolari rispetto agli uomini. In questo caso, la peggiore qualità e quantità del sonno diventerebbe un’ulteriore concausa di diminuzione del benessere generale.

Come migliorare la qualità del sonno?

Come migliorare la qualità del sonno?

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L’autore principale dello studio, David Plans, ha messo in chiaro come i dati richiedano ulteriori approfondimenti. D’altronde, quando si parla di risultati scientifici bisogna ricordare che correlation is not causation. In pratica, la correlazione riscontrata fra due fenomeni - l’orario in cui si va a dormire e il rischio cardiovascolare, in questo caso - non implica necessariamente un rapporto causale. Andare a dormire fra le 22 e le 23 potrebbe comunque rappresentare un primo passo per iniziare a pensare al benessere del proprio cuore. Inoltre, ci sono anche delle strategie in grado di migliorare la qualità del sonno:

  • evitare allenamenti a ridosso dell’ora in cui si va a dormire;
  • aumentare la propria esposizione alla luce durante il giorno, così da mantenere il ritmo circadiano;
  • resistere alla tentazione dei riposini pomeridiani prolungati;
  • limitare alcol, caffeina e nicotina, ma è comunque meglio evitarli del tutto;
  • svegliarsi alla stessa ora, cercando di dare una routine al proprio corpo;
  • spegnere i dispositivi elettronici almeno 30 minuti prima di andare a letto.

E poi, come la stessa ricerca ha puntualizzato, è anche più indicato andare a dormire fra le 22 e le 23. Forse non sarà l’orario perfetto, ma è quello che offre l’inizio migliore per una notte di sano riposo. Nella speranza di migliorare anche la qualità del sonno.