Squalo ferito da un pescatore, la pinna lesionata si auto-rigenera: è il primo caso documentato

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di Francesca Argentati

31 Dicembre 2023

Squalo ferito da un pescatore, la pinna lesionata si auto-rigenera: è il primo caso documentato

Gli squali sono animali molto temuti, sia dal popolo del mare che dagli esseri umani che si addentrano nelle profonde acque. Tuttavia, la scienza ha scoperto che questi inquietanti ed enormi pesci hanno una sorprendente dote auto-rigenerativa.

Squalo seta avvistato nelle acque della Florida

Squalo seta avvistato nelle acque della Florida

Hindawi

Fanno paura, si sa: quante pellicole cinematografiche si sono dedicate agli squali, cavalcando l'onda del loro istinto predatorio e dei denti aguzzi che hanno popolato gli incubi di milioni di spettatori? Tuttavia, anche questi possenti animali acquatici hanno le loro fragilità e si trovano a dover schivare pericoli che mettono a repentaglio la loro incolumità. Non tutti gli esemplari, inoltre, sono pericolosi e la loro reputazione è dovuta proprio all'immagine divulgata attraverso i media: sebbene alcuni possano davvero rappresentare una minaccia, la grande maggioranza degli squali è in realtà innocua nei confronti degli esseri umani.

In questo articolo, tuttavia, parleremo di una specie in particolare: si tratta dello squalo seta, che ha catturato l'attenzione della scienza dopo aver rigenerato parte della sua pinna danneggiata. Gli animali delle acque, alla stregua di quelli terrestri, devono difendersi frequentemente da ostacoli e potenziali pericoli, dovuti sia alla predazione che ai comportamenti sociali, al passaggio di navi e imbarcazioni, all'inquinamento umano, alla pesca e molto altro. Lo squalo seta in questione, un Carcharhinus falciformis, lungo oltre tre metri, si trova nelle acque della Florida e la sua specie era considerata la più comune dell'oceano, fin quando non è sopraggiunto il commercio delle pinne che ne ha ridotto drasticamente la presenza.

Squalo seta, pinna lesionata da un pescatore guarita per l'87%

Squalo seta, pinna lesionata da un pescatore guarita per l'87%

Hindawi

Era il luglio del 2022 quando, nell'area di Jupiter, tra le acque che costeggiano la Florida, un fotografo subacqueo, durante un'immersione, ha immortalato un esemplare maschio di squalo seta adulto che riportava una lesione sulla pinna dorsale, con ogni probabilità dovuta a un trauma. Successivamente, le immagini sono state visionate e analizzate da Chelsea Black, biologa marina, che ha deciso di condurre un studio per identificare l'animale. Lo squalo, infatti, riportava un'etichetta con un numero di riconoscimento. Secondo l'esperta, la lesione era dovuta all'estrazione di un localizzatore satellitare inserito precedentemente nella pinna, effettuata in modo aggressivo tramite uno strumento appuntito. In quella zona, infatti, è vietato non lasciare liberi gli squali seta attirati da pescherecci amatoriali.

Durante il resto dell'anno, lo squalo in questione non è più stato avvistato e gli esperti hanno dedotto che fosse migrato altrove. Tuttavia, nel giugno del 2023, è stato notato, di nuovo nell'area di Jupiter, uno squalo seta adulto dalla pinna anomala: confrontando le fotografie e il numero di riconoscimento, è stato facile capire che si trattava dello stesso esemplare. La sua pinna dorsale, anche se aveva assunto una forma inusuale, si era rimarginata. All'epoca del primo incontro, l'animale aveva perso, in seguito al trauma, il 20,8% circa della pinna, ma 332 giorni più tardi, una nuova fotografia l'ha immortalato con una percentuale di recupero pari all'87%.

La prima prova della rigenerazione della pinna dorsale in uno squalo seta

La prima prova della rigenerazione della pinna dorsale in uno squalo seta

Alex Chernikh/Wikimedia commons - CC BY 2.5

Non è una novità assoluta, nel popolo acquatico, la capacità di auto-rigenerare parti del corpo danneggiate, ma la guarigione di una pinna dorsale finora era stata registrata soltanto in uno squalo balena. La rimarginazioni di altri piccoli traumi, come graffi, era stata documentata nello squalo nutrice grigio e nello squalo limone falce, oltre che nelle mante della barriera corallina. Tuttavia, questo caso specifico è inedito e conferisce un'ulteriore prova e testimonianza della capacità incredibile di auto-guarigione che contraddistingue molte specie marine. Misurando le dimensioni della pinna, la ricercatrice ha stimato un aumento del 10,7%, scoprendo una parziale capacità di ricrescita.

"Prima di questo studio, solo un altro record di rigenerazione della pinna dorsale era stato documentato in uno squalo balena. Ciò fornisce la prima prova della rigenerazione della pinna dorsale in uno squalo seta e contribuisce agli studi limitati sui tassi di guarigione delle ferite negli squali" si legge nello studio. "Questa nuova visione della rigenerazione dei tessuti e della guarigione delle ferite sottolinea l’importanza di ulteriori ricerche per comprendere come rispondono alle lesioni traumatiche di fronte alle crescenti sfide ambientali, sia naturali che antropiche. Inoltre, questo studio esemplifica il potere della collaborazione tra ricercatori e pubblico, compresi fotografi e subacquei, per espandere la portata degli studi di ricerca e colmare il divario tra scienza e società."

Quali altre straordinarie sorprese ci rivelerà l'affascinante e misterioso popolo del mare?