Un amico non si dimentica mai: le scimmie sanno riconoscerli anche dopo decenni senza vedersi

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di Gianmarco Bonomo

04 Gennaio 2024

Un amico non si dimentica mai: le scimmie sanno riconoscerli anche dopo decenni senza vedersi

Tutti conosciamo la grande somiglianza dell’Homo Sapiens con i suoi due parenti più prossimi, scimpanzé e bonobo. A ricordarci quanto siano vicine le linee evolutive ci sono espressioni facciali, forme di comunicazione, dinamiche sociali. E adesso, anche la capacità di riconoscere gli amici dopo decenni di assenza, come scoperto da una recente ricerca. Vediamo di cosa si tratta.

Scimpanzé e bonobo riconoscono individui che non vedono da 25 anni

Scimpanzé e bonobo riconoscono individui che non vedono da 25 anni

Pexels

Pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, lo studio ha analizzato una caratteristica molto interessante negli scimpanzé e nei bonobo. I nostri cugini primati, infatti, hanno dimostrato di riconoscere compagni di gruppo che non vedono da oltre 25 anni. Vedendo delle semplici fotografie, hanno risposto con entusiasmo quando comparivano individui con i quali avevano dei trascorsi nel passato. Un po’ come accade alle persone. Come sottolinea Christopher Krupenye, principale autore della ricerca:

Gli scimpanzé e i bonobo riconoscono individui che non vedono da decenni. E poi c’è questo piccolo ma significativo schema di maggiore attenzione verso gli individui con cui hanno avuto relazioni più positive. Ciò suggerisce che si tratta di qualcosa di più della semplice familiarità, ovvero che le scimmie tengono traccia degli aspetti relativi alla qualità delle relazioni sociali.

In pratica si tratta di una memoria sociale duratura, la prima non considerando gli esseri umani, che testimonia quanto siano davvero vicine le tre specie.

Scimpanzé, bonobo e la memoria sociale duratura

Scimpanzé, bonobo e la memoria sociale duratura

Freepik

Ma come hanno fatto i ricercatori a capire che scimpanzé e bonobo hanno una sorta di memoria sociale duratura? Lo studio ha coinvolto diversi esemplari che vivono in zoo e santuari. Il team di ricercatori ha quindi utilizzato fotografie di membri del gruppo non visti per mesi o anni: in un caso, addirittura, per più di 25 anni. A questo punto, le scimmie dovevano guardare due foto affiancate: da una parte, individui sconosciuti; dall’altra, vecchi compagni di gruppo. Grazie al tracciamento oculare, poi, è stato possibile rivelare la maggiore attenzione verso i compagni piuttosto che verso gli sconosciuti. Nei confronti degli “amici”, poi, scimpanzé e bonobo hanno mostrato molta più attenzione e trasporto. Per Laura Lewis, co-autrice della ricerca:

Tendiamo a pensare alle grandi scimmie come esseri molto diversi da noi, ma in realtà i risultati mostrano che questi animali possiedono meccanismi cognitivi molto simili a quelli umani, compresa la memoria.

Le implicazioni della ricerca sulla memoria di scimpanzé e bonobo

Le implicazioni della ricerca sulla memoria di scimpanzé e bonobo

Pexels

I risultati della ricerca rispondono ad alcune domande sul comportamento di scimpanzé e bonobo ma, allo stesso tempo, ne sollevano altre. Infatti, questa memoria sociale duratura potrebbe aver contribuito all’evoluzione della cultura umana, consentendo così relazioni a lungo termine anche dopo una lunga separazione.

In definitiva, studi come questo portano ad assottigliare poco per volta la differenza fra uomo e primati più vicini a noi. Alcune delle caratteristiche fondanti della nostra specie, infatti, vengono da molto lontano. In futuro, potremo sperare di rispondere ad altre domande sulla nostra storia, e su quella dei nostri parenti più prossimi. Al momento, però, studi come questo possono contribuire alla conservazione di specie a rischio. E di per sé, si tratta di un risultato eccezionale.