I Neanderthal erano davvero una specie diversa e inferiore ad Homo Sapiens? Il nuovo parere della scienza
I Neanderthal sono da sempre considerati nostri lontani cugini, ritenuti "inferiori" rispetto ai nostri discendenti diretti, gli Homo Sapiens. Ma è davvero così? La scienza ha riaperto una finestra su questa convinzione, forse errata.
La reputazione dei Neanderthal, considerati rudi e limitati
Martyman/Wikimedia commons - CC BY-SA 3.0
L'opinione sui Neanderthal è piuttosto diffusa e condivisa: questi ominidi non hanno mai goduto di un'ottima reputazione e, a distanza di circa 40.000 anni dalla loro estinzione, sono ancora considerati inferiori rispetto ai primi esseri umani, i Sapiens. Effettivamente, i Neanderthal erano anatomicamente diversi rispetto ai nostri antenati diretti, con corpi più tozzi e robusti, la schiena incurvata, un sistema di comunicazione basato perlopiù su grugniti e un modo di comportarsi molto rude, con capacità intellettuali limitate.
La prima scoperta della loro esistenza è avvenuta quasi duecento anni fa e da quel momento questa idea non è mai stata del tutto accantonata. Nonostante moltissime informazioni su questa specie siano state raccolte nel tempo, ci sono ancora molti dubbi sull'effettivo ruolo e capacità di questi antichi ominidi, che persero la battaglia evolutiva proprio contro l'Homo Sapiens. Tuttavia, la maggior parte della popolazione moderna presenta il 2% del DNA di Neanderthal, con una percentuale leggermente più alta nei Paesi dell'Asia orientale. Questo testimonia l'incrocio tra le due specie, quando i primi esseri umani si spostarono dall'Africa all'Eurasia, incontrando proprio i Neanderthal. Ma se la convinzione comune è quella di considerarli due specie diverse, un gruppo di ricercatori ha suggerito una nuova possibilità.
I Neanderthal sapevano usare sapientemente il fuoco: lo studio
PLOSE ONE
Diego E. Angelucci, Mariana Nabais e João Zilhão hanno esaminato per un ventennio il sito Gruta da Oliveira, in Portogallo. Al termine del loro lavoro, hanno pubblicato uno studio in cui hanno presentato le loro conclusioni. Questo luogo era popolato proprio dai Neanderthal, che trascorrevano parte del loro tempo nelle grotte in compagnia di numerosi animali, tra cui orsi, linci, lupi e leoni in un periodo che va dai 71.000 ai 93.000 anni fa. Raccogliendo i resti e le testimonianze del loro passaggio, gli scienziati hanno descritto in modo dettagliato i loro ritrovamenti e le considerazioni a cui sono giunti circa la loro diversità rispetto all'Homo Sapiens.
Diego Angelucci, archeologo dell'Università di Trento, Italia, e primo autore dello studio, ha dichiarato: "Più che di specie diverse, parlerei di forme umane differenti". Se, dunque, è vero che in Neanderthal erano molto diversi da noi, questo non significa che fossero inferiori, meno evoluti e "più stupidi" rispetto all'Homo Sapiens. Questi ominidi, stando alle prove ricavate dagli autori della ricerca, facevano un ampio utilizzo del fuoco: ossa bruciate testimoniano la loro capacità di usare le fiamme in modo consapevole, anche per cuocere diversi tipi di carni, tra cui quella di cavallo, capra e cervo in un preciso punto scelto per "cucinare".
La scoperta dei Neanderthal, avvenuta in una caverna nel 1864, segnò un punto di svolta decisivo per la scienza, stabilendo l'esistenza di altri esseri umani oltre a quelli sopravvissuti ed evoluti fino ai giorni nostri. Così, William King, geologo di origine anglo-irlandese, suggerì che il loro aspetto così diverso potesse stabilire una categoria a se stante di ominidi.
Continua il dibattito sui Neanderthal: alla pari dei primi esseri umani?
Wolfgang Sauber/Wikimedia commons - CC BY-SA 4.0
Tuttavia, col passare del tempo e l'acquisizione di nuove informazione su questi lontani cugini, la scienza ha finito per rivalutarne l'immagine e la considerazione in modo graduale. Sebbene sia ancora radicata e comune l'idea che i Neanderthal fossero rozzi e di scarsa intelligenza, è stato scoperto che non solo erano in grado di usare sapientemente il fuoco e produrre strumenti in pietra, ma anche che usassero seppellire i corpi dei loro cari e fossero in grado di realizzare gioielli rudimentali. Dunque, i loro usi non erano poi così dissimili dalle nostre abitudini culturali moderne, annoverandoli come una specie da non sottovalutare, al contrario di quanto accaduto negli anni passati. Angelucci ha spiegato che "c'è un consenso generale tra gli archeologi sul fatto che sapessero usare il fuoco. Ma una cosa è usare il fuoco innescato da processi naturali, come i fulmini, un'altra è fabbricarlo, alimentarlo con legna e usarlo per cucinare, riscaldare e difendersi." Non è noto come riuscissero ad accendere il fuoco, ma secondo Angelucci i metodi potrebbero essere stati simili a quelli impiegati in altre regioni durante il Neolitico.
Dal momento, poi, che i Neanderthal sono più volte entrati in contatto con quelli che vengono considerati i primi esseri umani, dando vita a incroci ibridi, la teoria che apparteniamo a due specie di categorie diverse viene ulteriormente messa in discussione. Il dibattito è ancora aperto, ma è ormai da prendere seriamente in considerazione che questi nostri lontani cugini meritino di essere ritenuti più alla stregua di fratelli alla pari. Che ne pensi?