"Una fontana di diamanti": scoperto spettacolare fenomeno che avviene nelle profondità della Terra

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di Gianmarco Bonomo

09 Gennaio 2024

"Una fontana di diamanti": scoperto spettacolare fenomeno che avviene nelle profondità della Terra

Tutti sappiamo da dove provengono i diamanti, giusto? Ecco, quella che in apparenza può sembrare una domanda banale, in realtà ha incuriosito gli scienziati per anni. Soltanto di recente, però, uno studio potrebbe aver trovato la risposta a questo mistero. Se è certo che si formano nelle profondità della Terra, potrebbero venire in superficie con una vera e propria fontana di diamanti e magma. Vediamo in che senso.

Come si formano i diamanti?

Come si formano i diamanti?

Freepik

Come dicevamo nell’introduzione, i diamanti si formano nelle profondità della Terra, sotto la crosta e all’interno del mantello. Soltanto lì, infatti, ci sono le giuste condizioni di pressione, temperatura e tempo affinché gli atomi di carbonio possano formare i legami tipici del diamante. In particolare, i ricercatori hanno scoperto che i diamanti sono soliti formarsi sotto strati di kimberlite. Si tratta di una roccia vulcanica localizzata nelle parti più antiche e spesse dei continenti, per esempio nel Sud Africa. Dove, non a caso, c’è stata la corsa ai diamanti nella fine dell’Ottocento.

Nonostante ciò, fino a oggi non si è mai saputo con certezza come facessero i diamanti ad arrivare in superficie. Certo, non sono mancate le ipotesi, ma mai una prova concreta. Secondo una recente ricerca pubblicata su Nature, invece, la ragione potrebbe risiedere nelle eruzioni vulcaniche dovute alla rottura delle placche tettoniche.

Fontane di diamanti e magma: i risultati della ricerca

Fontane di diamanti e magma: i risultati della ricerca

Pexels

Lo studio, condotto da ricercatori provenienti da diverse università del mondo, ha cercato quindi una correlazione fra diversi eventi in apparenza slegati. Rottura delle placche tettoniche, eruzioni di kimberlite e provenienza dei diamanti sono diventate tre occorrenze da collegare in un unico processo complesso. E in seguito alla loro indagine, i ricercatori hanno rilevato l’esistenza di schema ciclico che segue il ritmo dei supercontinenti nel corso del tempo.

Il team ha individuato in pratica un legame fra la disgregazione tettonica dei continenti e il vulcanismo kimberlitico, ossia vere e proprie “fontane” di diamanti e magma di kimberlite. Queste eruzioni seguono generalmente la rottura dei supercontinenti di circa 20-30 milioni di anni, come lo studio statistico delle occorrenze passate ha confermato. Per dirla con le parole della dott.ssa Thea Hincks, una delle autrici dello studio, “Le eruzioni di kimberlite migrano dai bordi continentali verso l’interno nel tempo, secondo ritmi costanti in tutti i continenti”.

Un vero e proprio effetto domino all’origine dei diamanti

Un vero e proprio effetto domino all’origine dei diamanti

Pexels / Freepik

Secondo i ricercatori, ci sarebbe un vero e proprio effetto domino all’origine dei diamanti. Durante il rifting, ossia la separazione delle placche, una porzione di crosta terrestre sprofonda nel mantello sottostante. In questo modo, vengono innescati modelli di flusso simili sotto il continente vicino che, mentre si spostano lungo la radice continentale, a loro volta rimuovono una notevole quantità di roccia. Parliamo di decine di chilometri di roccia che riuniscono gli elementi necessari alle eruzioni di kimberlite milioni di anni dopo.

Insomma, la ricerca del team di Southampton non fornisce soltanto nuove prospettive su come si formano i diamanti e come arrivano in superficie. Oltre a questo, offre anche un quadro più ampio degli eventi geologici alla base della superficie terrestre. La rottura delle placche non riorganizza soltanto il mantello ma influenza anche la superficie della Terra. E la presenza di diamanti, che arrivano a noi dopo aver attraversato oceani di lava e milioni di anni.