Una delle pizzerie più famose di Napoli introduce la pizza all’ananas: ed è subito polemica

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di Gianmarco Bonomo

08 Gennaio 2024

Una delle pizzerie più famose di Napoli introduce la pizza all’ananas: ed è subito polemica

Pochi argomenti sanno polarizzare gli italiani come la cucina. Se da una parte si sa che il cibo unisce, dall’altra non bisogna dimenticare che il cibo divide. E nessun alimento suscita reazioni patriottiche come la pizza all’ananas, un piatto ormai diffuso fuori dal Bel Paese e anche al suo interno, dopo la scelta di una delle storiche pizzerie di Napoli. Scopriamo insieme cosa è successo.

Da dove viene la pizza all’ananas?

Da dove viene la pizza all’ananas?

Freepik

Chiamata anche pizza hawaiana, la pizza all’ananas nasce negli anni 60 in Canada. Se già così sembra che la sua storia abbia fin troppa globalizzazione, siamo ancora all’inizio. A inventarla, infatti, è Sotirios Panopoulos, uno chef greco immigrato nel Paese del Nord America. Dopo aver aperto il ristorante “Satellite” in Ontario, Panopoulos decide di introdurre nel menu proprio la pizza, sperimentandone diverse fra cui una con ananas e prosciutto.

La pizza hawaiana, chiamata così non per la provenienza bensì per la marca del frutto utilizzato, ha avuto sin da subito un successo globale. Uno degli ultimi Paesi a resistere è stato proprio l’Italia, dove la diffidenza e l'attaccamento alla tradizione hanno impedito alla pizza all’ananas di diffondersi. Fino alla scelta di Gino Sorbillo, uno dei pizzaioli più celebri di Napoli, scelta che ha spaccato il Paese.

Pizza all’ananas anche in Italia: le reazioni sui social

Pizza all’ananas anche in Italia: le reazioni sui social

Gino Sorbillo/Instagram

Che sia vera o apocrifa, è estremamente nota la frase che Churchill avrebbe pronunciato nel 1934, secondo cui “Gli italiani perdono le partite di calcio come se fossero guerre e perdono le guerre come se fossero partite di calcio”. Qualcosa di simile potrebbe essere detto anche nei riguardi del cibo, soprattutto di fronte alla pizza all’ananas appena introdotta in Italia.

Da una parte, potremmo dire che i commenti hanno fatto proprio quello per cui Churchill sbeffeggiava gli italiani; dall’altra parte, possiamo semplicemente ammettere che le reazioni degli utenti non hanno deluso le aspettative. C’è chi commenta “la vera pizza è un’altra” e chi concede “lasciamola agli americani”. Altri cercano un compromesso e ammettono: “Da napoletana che ama la pizza dico che tu la realizzi come fosse un’opera d’arte. Ma ti prego: la pizza a Napoli con l’ananas no”. Fino ad arrivare agli eretici, secondo cui “ragazzi è buona, giuro”. Lo sguardo dello scettico rimane fisso come sulla pietra: non è convinto.

Apologia della pizza all’ananas

Il primo a difendere la pizza all’ananas è proprio Gino Sorbillo: agli scettici dice di provare la sua creazione prima di giudicarla. E d’altronde, lo chef è noto per le sue sperimentazioni culinarie e spesso ardite. Per le prime due settimane dall’introduzione della pizza all’ananas in Italia, racconta, l’ha messa in menu senza fare proclami. Risultato? La gente l’ha ordinata e apprezzata, compresi molti napoletani. Sorbillo difende così la sua scelta:

Negli ultimi anni le persone hanno utilizzato ingredienti che cinque, sei anni fa non venivano mai utilizzati. Adesso usiamo lo speck dell’Alto Adige, la mortadella che non si usava 10 anni fa, i pistacchi tritati, le olive in polvere, la spuma di mozzarella, perfino le marmellate. Perché non riscoprire l’ananas? Da cinque o sei anni la pizza sta assumendo una nuova vita.

Insomma, al netto della crociata anti-ananas e dei post sui social, la pizza di oggi ha davvero poco da spartire con quella di pochi anni fa. La pizza all’ananas potrebbe davvero rappresentare un nuovo, vecchio modo di sperimentare con uno dei piatti più apprezzati al mondo. E d’altronde, se non piace, basta sempre non ordinarla.