Il 12% degli americani consuma il 50% della carne bovina, accelerando i cambiamenti climatici
Il contrasto al cambiamento climatico non passa soltanto dalle grandi iniziative globali, che pure sono estremamente importanti. Allo stesso tempo, è fondamentale ogni piccola azione quotidiana, comprese quelle che riguardano la nostra alimentazione. Non è un mistero che buona parte delle emissioni di anidride carbonica vengano dalla produzione e dal consumo di carne, come confermato dai risultati di un recente sondaggio. Che delinea un quadro preoccupante.
Perché la produzione di carne contribuisce alle emissioni di gas serra
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La produzione di carne bovina è una delle principali cause dei cambiamenti climatici o, meglio, lo è l’allevamento intensivo e su larga scala. Le ragioni sono soprattutto due:
- Emissioni dirette. I bovini producono metano, un potentissimo gas serra, mediante la fermentazione enterica. Il processo digestivo è naturale, ma ha conseguenze devastanti con le modalità di allevamento moderne, se non altro sulla quantità.
- Emissioni indirette. La produzione di carne bovina richiede enormi quantità di risorse: cibo, acqua ed energia portano a ulteriori emissioni di anidride carbonica. Inoltre, la produzione di mangimi spesso comporta l’abbattimento delle foreste e la conversione in colture.
Insomma, il problema della produzione di carne è la scala che, a cascata, riporta anche al nostro modo di produrre e consumare risorse. E le soluzioni fin qui paventate si sono dimostrate dei meri palliativi, anche se promettono bene. Di fronte all’alimentazione dei bovini con mangimi a base di scarti alimentari e all’uso di sistemi che riducano la produzione di metano, la soluzione al momento più efficace rimane sempre la riduzione del consumo di carne.
Perché il consumo di carne contribuisce alle emissioni di gas serra
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Proprio quest’ultimo punto è stato alla base di un recente studio dedicato ai consumatori di carne statunitensi. Si tratta infatti di un’analisi condotta su dati del National Health and Nutrition Examination Survey del Center for Disease Control degli Stati Uniti. Iniziamo con qualche dato, che non va inteso come mero raffronto numerico ma come misura del nostro impatto sul pianeta: ogni anno il sistema alimentare globale emette 17 miliardi di tonnellate di gas serra. Di queste, le emissioni dovute alla carne bovina superano di 8-10 volte le emissioni dovute alla produzione di carne di pollo e di 50 volte le emissioni per la produzione di fagioli.
Nello studio, pubblicato su Nutrients, è emerso come il 12% degli americani sia responsabile del 50% del consumo giornaliero di carne bovina. Il dato parla da sé e del consumo eccessivo come abitudine di vita che però risulta dannosa per se stessi, per la società e per il pianeta. Secondo la ricerca, la soluzione è una maggiore consapevolezza sul consumo eccessivo di carne. Ma davvero basta questo?
Implicazioni e conclusioni dello studio
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Secondo l’analisi, basta già soltanto seguire le linee guida alimentari per consumare una quantità inferiore di carne bovina. Non insufficiente, sia chiaro, semplicemente inferiore a quella che viene consumata in media negli Stati Uniti. I ricercatori sostengono quindi che la mera esposizione a pratiche alimentari sane possa influenzare in positivo i comportamenti alimentari.
La posta in gioco non riguarda soltanto gli animali in sé, quanto la risposta dell’essere umano al cambiamento climatico. Per questa ragione, risulta fondamentale migliorare la comunicazione sull’impatto ambientale della produzione di carne bovina e, certamente, spingere per innovazioni tecnologiche che agiscano da più parti. Soltanto in questo modo sarà possibile rallentare un declino già in atto, e guadagnarci in salute nel frattempo.