Il comune di Parigi vorrebbe demolire il laboratorio di Marie Curie: interviene il governo francese
La decisione di demolire un edificio va sempre soppesata con molta attenzione, soprattutto se quell’edificio è il laboratorio parigino di Marie Curie, una delle scienziate più importanti della storia. Nonostante il progetto implichi la creazione di una nuova struttura di ricerca, sono in tanti ad essersi opporsi alla demolizione. Fino alla decisione della Ministra della Cultura Francese, Rima Abdul Malak, di sospendere l’abbattimento. Almeno per il momento.
Perché il municipio di Parigi vuole abbattere il laboratorio di Marie Curie
SOS Paris/Youtube
La decisione di demolire il Pavillon des Sources, al cui interno c’è il laboratorio parigino di Marie Curie, è stata presa nel 2022 dal municipio di Parigi. Non si tratta di una semplice demolizione, quanto di una ridefinizione del luogo che porterà a costruire una nuova struttura di ricerca. La decisione tuttavia non ha incontrato il favore di buona parte del pubblico, che vede nell’edificio un patrimonio storico e ambientale. Addirittura l’incaricato di Macron, Stéphane Bern, ha definito la demolizione un grave errore.
Secondo il municipio di Parigi, tuttavia, ci sono diverse ragioni alla base della decisione di demolire il laboratorio parigino di Marie Curie. La prima è che, secondo i tecnici del comune, Marie Curie non avrebbe mai lavorato lì, nel Pavillon des Sources. A dare la seconda ragione è invece l’Istituto Curie, secondo cui l’edificio è inquinato e inutilizzabile, e avrebbe bisogno di una totale messa a nuovo. Basta quindi la storia e la testimonianza per salvaguardarlo?
La storia gloriosa del Pavillon des Sources
Baptiste Gianeselli / Henri Manuel - Public Domain
Per capire l’importanza del Pavillon des Sources, non si può non menzionare la figura e i risultati di una scienziata eccezionale come Marie Curie. Nata Maria Skłodowska, emigra in Francia da giovane e studia alla Sorbonne, di cui diventerà anche docente. Insieme al marito, Marie Curie vince il Nobel per la fisica nel 1903 e, dopo la morte, un Nobel per la chimica nel 1911. Il Pavillon des Sources, parte del laboratorio parigino di Marie Curie, diventa all’inizio del Novecento un centro di ricerca scientifica. Nel corso degli anni, viene utilizzato per preparare materiali radioattivi e per studiare le radiazioni nella lotta contro il cancro. Marie Curie diventa anche una pioniera nell’uso di unità radiologiche mobili durante la prima guerra mondiale. È indubbio quindi che il Pavillon des Sources abbia una certa importanza storica.
Il Governo francese sospende la demolizione, per il momento
SOS Paris/Youtube
Per questa ragione, la decisione di demolire il laboratorio parigino di Marie Curie è stata sospesa a poche ore dalla data prevista per l’abbattimento. A intervenire è stata la Ministra della Cultura francese Rima Abdul Malak, che ha anche chiarito le ragioni della sospensione. Secondo Malak, infatti, la pausa è finalizzata ad esaminare tutte le alternative possibili in collaborazione con l’Istituto Curie, proprietario dell’edificio.
La sospensione della demolizione ha soddisfatto anche i critici, che tuttavia hanno pressato perché l’edificio ottenga lo status di monumento storico. E le ragioni sono abbastanza chiare nonché condivisibili. Resta da capire se davvero il Pavillon des Sources è inquinato e inutilizzabile, come sostenuto dall’Istituto Curie, e quali siano gli interventi da svolgere. Un conto è chiedere qualcosa, un conto è fare in modo che venga realizzata: Marie Curie lo sapeva bene. Si può dire lo stesso per tutti gli altri?