Questa giovane dottoranda è autrice di due scoperte che sfidano le attuali convinzioni sul cosmo
Una giovane dottoranda ha presentato la sua seconda importante scoperta sul cosmo, sollevando lo stupore dei colleghi per i suoi incredibili risultati. Ecco di chi si tratta e le novità sull'universo che ci ha regalato.
Alexia Lopez, dopo l'Arco Gigante, scopre il Grande Anello
University of Central Lancashire
Le scoperte nell'ambito dell'astronomia sono sempre entusiasmanti, ancora di più quando mettono in discussioni precedenti e assodate convinzioni. In questo caso, a rendere tutto più incredibile è il fatto che ben due di queste scoperte sono state fatte da una giovane dottoranda, che in pochi anni ha letteralmente rivoluzionato l'universo. Alexia Lopez, dottoranda in Cosmologia presso il Jeremiah Horrocks Institute della UClan, University of Central Lancashire, Inghilterra, ha presentato la seconda grande scoperta della sua carriera, che promette grandi successi, all'American Astronomical Society: si tratta di una seconda struttura di enormi dimensioni nell'universo remoto, che getta dei dubbi sulle precedenti convinzioni in campo cosmologico.
Alexia ha scoperto la presenza nel cosmo del Grande Anello, a 9,2 miliardi di luce dalla Terra, con un diametro di circa 1,3 miliardi di anni luce e una circonferenza pari a quattro miliardi di anni di luce circa. Se fossimo in grado di vederlo a occhio nudo nel cielo, potrebbe contenere quindici lune piene. Non solo: due anni fa, la Lopez aveva scoperto un'altra struttura enorme, l'Arco Gigante, che presenta un diametro di 3,3 miliardi di anni luce. Le due scoperte, peraltro, si trovano a una distanza relativamente ravvicinata tra loro, appartenendo al medesimo quartiere cosmologico: sono lontani soltanto dodici gradi. Alexia ha dichiarato: "Nessuna di queste due strutture ultra-grandi è facile da spiegare nella nostra attuale comprensione dell’universo. Le loro dimensioni, le forme distintive e la vicinanza cosmologica devono sicuramente dirci qualcosa di importante, ma cosa esattamente?"
Il Grande Anello ribalta le convinzioni sul cosmo: le ipotesi
University of Central Lancashire
Secondo la dottoranda, un'ipotesi era che il Grande Anello fosse collegato alle BAO, oscillazioni acustiche barioniche, che nascondo da oscillazioni dell'universo primordiale e che oggi dovrebbero apparire come gusci sferici nella disposizione delle galassie. "Tuttavia, un’analisi dettagliata del Grande Anello ha rivelato che non è realmente compatibile con la spiegazione BAO: è troppo grande e non è sferico” ha spiegato la Lopez. Altre spiegazioni possibili sono però lontane da quella che è l'attuale conoscenza del cosmo, ad esempio la CCC, la teoria della Cosmologia Ciclica Conforme, suggerita dal premio Nobel Roger Penrose e secondo il quale gli anelli dell'universo potrebbero essere un segnale di CCC. "Potremmo aspettarci forse una struttura estremamente grande in tutto il nostro universo osservabile. Eppure, il Grande Anello e l’Arco Gigante sono due strutture enormi e sono addirittura vicini cosmologici, il che è straordinariamente affascinante" ha dichiarato Alexia.
Tuttavia, esistono altre possibilità, tra cui le stringhe cosmiche, filamenti di grandi dimensioni provenienti dall'universo primordiale. In ogni caso, anche il Grande Anello, così come l'Arco Gigante prima di lui, va contro al Principio Cosmologico, secondo cui l'universo è omogeneo e isotropo su un'ampia scala. Se a piccola scala, infatti, appare disomogeneo, questa disomogeneità scompare guardando agli ammassi di galassie, rendendo l'aspetto generale indipendente dal punto e dalla direzione di osservazione.
Giovane dottoranda sfida il Principio Cosmologico con due enormi scoperte
missalexia.lopez/Instagram
Stutture di tali dimensioni sfidano le idee diffuse su come debba essere una regione media nello spazio, mettendo di fatto in discussione il Principio Cosmologico, il quale "presuppone che la parte dell’universo che possiamo vedere sia vista come un ‘giusto campione’ di ciò che ci aspettiamo che sia il resto dell’universo. Ci aspettiamo che la materia sia distribuita uniformemente ovunque nello spazio quando osserviamo l'universo su larga scala, quindi non dovrebbero esserci irregolarità evidenti al di sopra di una certa dimensione" chiarisce Alexia.
Per i cosmologi, l'attuale calcolo teorico delle strutture è di 1,2 miliardi di anni luce, ma sia il Grande Anello che l'Arco Gigante superano ampiamento questo limite. “Dalle attuali teorie cosmologiche non pensavamo che strutture di questa scala fossero possibili. I dati che stiamo osservando sono così lontani che ci è voluta metà della vita dell'universo per arrivare a noi, quindi da un tempo in cui l'universo era circa 1,8 volte più piccolo di quanto lo sia adesso." Il Grande Anello, che sembra proprio un perfetto anello nel cosmo, in realtà ha una forma simile a una spirale, allineato in modo frontale alla Terra. L'Arco Gigante, invece, forma una sorta di mezzaluna composta da galassie nell'universo remoto.
“Il Grande Anello e l’Arco Gigante si trovano alla stessa distanza da noi, vicino alla costellazione di Boote il Pastore, il che significa che esistevano nello stesso tempo cosmico, quando l’universo aveva solo la metà della sua età attuale" ha detto la dottoranda. Alexia ha scoperto il Grande Anello insieme al dottor Roger Clowes e a Gerard Williger, quest'ultimo dell'Università di Louisville, USA, esaminando le linee di assorbimento negli spettri dei quasar dello Sloan Digital Sky Survey, usando lo stesso metodo applicato con l'Arco Gigante. Quali altri incredibili scoperte che sfidano le più radicate nozioni di cosmologia porterà in luce questa promettente dottoranda?