Perché i bambini sono tranquilli a scuola, ma irascibili e capricciosi in casa?

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di Francesca Argentati

20 Gennaio 2024

Perché i bambini sono tranquilli a scuola, ma irascibili e capricciosi in casa?

Molti bambini assumono comportamenti diversi in base al contesto, ad esempio tra casa e scuola. Ma qual è il motivo e come agire di fronte a questo cambiamento?

Perché molti bambini si comportano così?

Perché molti bambini si comportano così?

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Un gran numero di genitori avrà notato che i propri figli, al di fuori delle mura domestiche, hanno un comportamento diverso rispetto a quello che mostrano dentro casa. Se con gli estranei, a scuola o in altri contesti sembrano docili ed educati, con mamma e papà tirano fuori il peggio di sé. Perché? Molti potrebbero sentirsi colpevoli, pensando di aver sbagliato qualcosa nei confronti del proprio bambino. I motivi, tuttavia, possono essere diversi e non è insolito che questo accada

Sentirsi preoccupati e confusi di fronte a questa situazione è del tutto normale, l'importante è comprendere le ragioni sottostanti e intervenire nel modo corretto. Ad esempio, con i bambini che si comportano meglio a scuola piuttosto che a casa, può essere utile strutturare il resto della giornata e creare una routine utile a calmarli, come concedere loro del tempo libero e una merenda sfiziosa. Alcuni, trovando difficoltoso il rapporto con gli insegnanti o i compagni, si sforzano di mantenere il controllo per poi sfogare la tensione accumulata una volta tornati a casa.

Ecco perché i bambini sfogano la rabbia in casa

Ecco perché i bambini sfogano la rabbia in casa

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Spesso, inoltre, la conseguenza di un comportamento errato è più immediata a scuola o in altri contesti piuttosto che a casa: l'insegnante, dovendo prestare attenzione a un'intera classe, non potrà perdere molto tempo per riprendere un unico bambino, cosa che invece non accade quando il figlio si trova insieme ai genitori. A casa, superare ostacoli e capricci può richiedere un maggior investimento di tempo, che a scuola non sarebbe possibile: un altro motivo per cui i piccoli potrebbero "approfittare" per sfogare le proprie "frustrazioni", certi di essere ascoltati. Nella loro zona comfort, hanno la certezza di essere amati e supportati, mentre all'esterno potrebbero faticare a mostrare apertamente il loro disagio.

In qualche modo, una volta varcata la soglia di casa, si sentono sollevati al pensiero di poter "gettare le armi" ed essere finalmente se stessi, senza riuscire a mantenere il controllo delle loro esplosioni comportamentali. Senza dubbio, uno dei metodi risolutivi comprende quello di incrementare la collaborazione tra la scuola e la famiglia, adottando strategie complementari e affini utili al benessere del bambino in entrambi i contesti. Una volta a casa, inoltre, va bene lasciar riposare il bambino senza imporre richieste rigide, permettendogli dunque una pausa dalle fatiche scolastiche, ma senza tralasciare il fatto che anche questo contesto ha le sue regole che vanno rispettate.

Nonostante sia positivo sentir parlare bene dei propri figli e di quanto siano educati altrove, non è certo piacevole notare che dentro casa si trasformano dando libero sfogo a tutti i loro capricci. Puoi tranquillizzarti, dunque: tuo figlio non sta riversando la tua rabbia conto di te e il motivo non riguarda qualcosa che hai sbagliato nei confronti.

La rabbia dei bambini in casa non è intenzionale

La rabbia dei bambini in casa non è intenzionale

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In realtà, questo comportamento non dovrebbe essere preso sul personale e occorre essere consapevoli del fatto che i bambini non agiscono così in modo intenzionale. Non hanno alcuna volontà di ferirti e non sono consapevoli del profondo cambiamento che mettono in atto. Un altro motivo per cui questo accade è il maggior riconoscimento che ricevono in pubblico piuttosto che in casa quando si comportano bene, ma se ritieni che anche tu lodi a sufficienza il tuo bambino quando se lo merita, un'altra valida opzione è molto semplice: sa che può permettersi di comportarsi male in casa, mentre a scuola riceverebbe una nota di biasimo. Come abbiamo detto, inoltre, i bambini sanno che i genitori li ameranno sempre e comunque, a prescindere dal loro temperamento: fuori, invece, comportamenti simili potrebbero comportare un allontanamento o un rifiuto.

Piuttosto che chiederti se hai colpe o meno, meglio riflettere se il modo in cui reagisci è efficace o non lo è: se tuo figlio continua a piangere e urlare in modo incontrollato, significa che così facendo sta continuando a ottenere quello che vuole. Tuttavia, i bambini che si comportano meglio a scuola o altrove mostrano di aver imparato come gestire la frustrazione: questa è un'ottima cosa e sei stato tu a insegnarglielo!

Bambini tranquilli a scuola, ma capricciosi in casa: ecco cosa fare

Per invertire questa tendenza, in ogni caso, puoi seguire alcuni suggerimenti consigliati dagli esperti:

  • Stila un elenco di comportamenti problematici che tuo figlio ha in casa, poi inizia a lavorare su quello che consideri più importante: le cose non cambieranno dall'oggi al domani e sarà necessario molto impegno da parte tua.
  • Avvisa il bambino che ci sono dei cambiamenti in corso, che aiuteranno tutta la famiglia a sentirsi meglio.
  • Spiega a tuo figlio che la prossima volta in cui farà avrà esplosioni d'ira verrà ignorato, mettendo poi in pratica le conseguenze che hai stabilito.
  • Domandagli come riesce a gestire la rabbia a scuola o altrove e invitalo a fare la stessa cosa a casa
  • Tieni duro con pazienza: il bambino impiegherà un po' di tempo a capire che le regole sono cambiate e cercherà di mettere di nuovo in pratica lo stesso comportamento, ma non dovrai cedere
  • Non punirlo, ma privalo di un privilegio: le punizioni eccessive non servono a farlo comportare meglio, ma possono indurlo a voler riconquistare un privilegio perduto, come guardare il suo cartone preferito mezz'ora in più.

Riuscendo a responsabilizzarlo, il comportamento che adotta fuori di casa inizierà a palesarsi anche fra le mura domestiche. Ti sei mai ritrovato a fronteggiare questo problema? Come hai agito per risolverlo?