Perché rompere uno specchio porta sfortuna: alla base della superstizione
Tutti sanno che rompere uno specchio porta sfortuna, sette anni per essere precisi. Certo, tutti sanno anche che si tratta di una superstizione, ma questo non impedisce di agire come se fosse vera. Ma quali sono le origini di questa credenza? Insomma, perché rompere uno specchio porta sfortuna? Scopriamolo insieme.
Lo specchio: uno strumento antico
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Lo specchio è nato per permettere alle persone di riflettere la propria immagine senza fare ricorso a fiumi, laghi o pozzi. Si tratta di uno strumento che risale all’Antico Egitto, dove era diffuso fra le classi più agiate. All’inizio della sua storia, lo specchio viene ancora realizzato in metallo ma ha già una forma circolare che simboleggia il sole. E ovviamente viene usato come oggetto sacro nei riti religiosi.
Pochi secoli più avanti, lo specchio viene adottato da etruschi, greci e romani, che iniziano a realizzarlo in argento, un’innovazione che farà scuola. Ma uno specchio di metallo non può rompersi, almeno non come siamo abituati a pensare. Un’ulteriore evoluzione, nella Roma imperiale, porterà a specchi costituiti da lastre di vetro trasparente unite a fogli di piombo o stagno. Ci stiamo avvicinando allo specchio come lo immaginiamo oggi: qualcosa che si può rompere, causando sfortuna.
Perché rompere uno specchio porta sfortuna?
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La credenza secondo cui rompere uno specchio porta sfortuna è antica, almeno quanto lo strumento stesso. Risalire alle sue origini non è quindi semplice, ma ci sono alcune ipotesi più o meno verosimili. Nelle culture antiche, infatti, lo specchio aveva un forte valore simbolico. I romani, in particolare, ritenevano che gli dei fossero in grado di scrutare l’anima delle persone attraverso uno specchio: romperne uno era considerata una grave mancanza di rispetto.
La credenza sulla sfortuna potrebbe derivare da questo rispetto mistico verso lo specchio e verso ciò che rappresenta: un collegamento con il divino. Da lì, la credenza si è diffusa tanto da diventare una superstizione e arrivare fino a noi, che stiamo attenti a non rompere uno specchio. Potrebbe significare sette anni di sfortuna.
Rompere uno specchio porta davvero sfortuna?
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La risposta è ovviamente no, ma non è mai così semplice. Rompere uno specchio porta sfortuna se le persone si convincono che lo faccia: in pratica, le credenze diffuse hanno ricadute sociali. Che siano vere oppure no. Magari uno specchio si rompe, e le casualità degli eventi negativi viene imbrigliata in uno schema che aiuta a spiegarla e accettarla. Allora, dovremmo dire che rompere uno specchio non porta sfortuna, ma la convinzione che lo faccia ha conseguenze concrete.
Dobbiamo quindi limitarci a credere che ci sia un collegamento fra sfortuna e specchi rotti? Ecco, non proprio. Conoscere le origini di una credenza, come quella che abbiamo qui visto, può aiutare a razionalizzarla. Magari staremo comunque attenti a non rompere uno specchio, e una parte di noi penserà alla sfortuna evitata. L’altra parte potrà invece rallegrarsi di non essersi tagliata con il vetro rotto. E già questo è sufficiente.