Gruppo di archeologi amatoriali trova un misterioso oggetto romano che nessuno sa identificare

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di Francesca Argentati

22 Gennaio 2024

Gruppo di archeologi amatoriali trova un misterioso oggetto romano che nessuno sa identificare

La scoperta di alcuni reperti può suscitare stupore, ma anche dubbi nel settore dell'archeologia: alcuni, infatti, sono davvero difficili da identificare, come il misterioso oggetto romano di cui stiamo per parlare.

Dodecaedro romano scoperto nel Regno Unito

Dodecaedro romano scoperto nel Regno Unito

Norton Disney History and Archaeology Group

I reperti archeologici sono qualcosa di incredibilmente entusiasmante e la loro scoperta non può lasciare indifferenti: non solo raccontano il nostro passato, ma regalano informazioni preziose sulle abitudini delle civiltà che ci hanno preceduto e di cui sono la testimonianza sopravvissuta allo scorrere del tempo. In alcuni casi, tuttavia, riuscire a identificarli e capire di cosa si tratti non è così semplice: è il caso del dodecaedro rinvenuto dal Norton Disney History & Archaeology Group, un gruppo di archeologi amatoriali di Folly Lane, Norton Disney, Regno Unito.

Si tratta di un oggetto romano già scoperto in precedenza, ma che da secoli sta mettendo in difficoltà gli esperti del settore, i quali non riescono a capire cosa sia in realtà e a che scopo venisse utilizzato. Il suo aspetto mostra un guscio di metallo della grandezza di un'arancia, composto da dodici facce. Questo oggetto in particolare è stato riportato alla luce nell'estate del 2023, mentre il gruppo era alle prese con uno scavo nel terreno di un contadino nei pressi del villaggio di Norton Disney, nel Lincolnshire. Non era la prima volta che in questa aerea venivano fatte scoperte archeologiche: in precedenza, diverse spille e monete romane erano emerse dallo stesso sito grazie all'utilizzo del metal detector.

Questi misteriosi oggetti romani si trovano solo nell'Europa nord-occidentale

Questi misteriosi oggetti romani si trovano solo nell'Europa nord-occidentale

Norton Disney History and Archaeology Group

Il segretario del Norton Disney History and Archaeology Group, Richard Parker, stava per sorseggiare il suo tè quando ha sentito alcuni membri del gruppo esultare. Dopo due settimane dall'inizio degli scavi, in una delle trincee realizzate sul posto sono riusciti a trovare il misterioso oggetto. Parker ha raccontato: "Era il nostro penultimo giorno di scavo e appare questo dodecaedro nella trincea quattro. Ne siamo rimasti completamente sorpresi. A quel punto non ricevevamo molti segnali dai metal detectors, ma all'improvviso eccolo lì."

La straordinarietà del ritrovamento è dovuta anche al fatto che il dodecaedro romano era completamente integro, a differenza di molti altri che sono stati scoperti in stato danneggiato. Inoltre, le sue dimensioni sono superiori rispetto ad altri oggetti simili: in totale, ne sono stati rinvenuti più di cento nell'arco di duecento anni, tutti nella parte nord ovest dell'Europa. Il reperto in bronzo è dunque in ottimo stato di conservazione, dopo aver trascorso 1.700 anni circa sotto la superficie del terreno. I dodecaedri, infatti, appartengono all'epoca stimata tra il I e il III secolo d.C., sepolti nelle zone dell'Europa settentrionale in cui sono stati presenti insediamenti dell'Impero Romano. Galles e l'intera Inghilterra diventarono province romane dopo l'invasione dell'imperatore Claudio nel 43 d.C., che proseguì fino al 410 d.C., quando le legioni dell'Impero Romano si mossero per contrastare le invasioni barbariche.

A cosa serviva il dodecaedro romano?

A cosa serviva il dodecaedro romano?

Norton Disney History and Archaeology Group

Dal momento che in queste regioni erano presenti anche i popoli Galli, spesso questi oggetti vengono appellati come "gallo-romani". Al di là delle diverse dimensioni, tutti i dodecaedri mostrano dodici lati con fori di grandezze differenti su ogni facciata, intorno ai quali spiccano degli anelli circolari intarsiati nel bronzo e all'incrocio di ciascuna faccia si trova un perno. Tuttavia, l'assenza di scritte o decorazioni ha impedito agli archeologi di comprendere lo scopo di questi oggetti, sebbene siano state formulate diverse ipotesi.

Secondo alcuni, potrebbero essere stati strumenti impiegati nell'artiglieria romana, estremità poste su delle mazze, o ancora delle pietre utilizzate per le fionde o semplici giocattoli, come dei dadi. È stato anche suggerito che venissero usati come dispositivi per il calcolo della datazione stellare. In ogni caso, i dodecaedri sembrano troppo strutturati e complessi per ricoprire il ruolo di armi e anche le altre ipotesi sollevano numerose perplessità. Diversi archeologi ritengono che potessero avere uno scopo religioso o essere usati come oggetti di culto per rituali e stregonerie. Dal momento che alcuni di essi sono stati rinvenuti all'interno di tombe, questa teoria potrebbe rivelarsi particolarmente valida e conferire a questi oggetti una valenza spirituale. Inoltre, le leggi dell'Impero Romano vietavano la pratica della magia e questo potrebbe spiegare l'assenza di scritture al riguardo.

Il gruppo si augura di ricevere ulteriori finanziamenti per proseguire gli scavi sul sito l'estate prossima: che riesca a portare alla luce qualche nuova scoperta in gradi di risolvere il mistero?