Non tutti riescono a ricordare cosa hanno sognato al risveglio: i motivi potrebbero essere questi

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di Francesca Argentati

27 Gennaio 2024

Non tutti riescono a ricordare cosa hanno sognato al risveglio: i motivi potrebbero essere questi

Vorresti tanto poter ricordare i tuoi sogni, ma non ci riesci e non sai perché altri invece ce la fanno? Ecco perché l'universo onirico non è uguale per tutti al risveglio e quali sono le ragioni di queste differenze.

Perché non tutti si ricordano cosa hanno sognato?

Perché non tutti si ricordano cosa hanno sognato?

Pexels

Se non riesci a ricordare i tuoi sogni al risveglio, non significa che non hai sognato: questo, infatti, è impossibile. Tutti quanti sognano, ma solo alcuni riescono ad avere memoria delle immagini e dei dettagli "visti" durante la notte. Queste esperienze oniriche sono necessarie sia alla nostra mente per riorganizzare i ricordi e fissarli nella memoria, sia per elaborare le sensazioni vissute durante il giorno. Non riuscire a ricordare i propri sogni, tuttavia, è considerato del tutto normale e non deve destare preoccupazione: molti sogni che facciamo durante la notte vengono cancellati dal sonno stesso: se non viene interrotto, il nostro cervello non li immagazzina.

Nel momento in cui ci addormentiamo, la nostra mente vaga a "briglie sciolte", attivando le Default Mode Network, che entrano in gioco quando ci immaginiamo nel passato e al futuro, quando fantastichiamo in stato di veglia o quando, appunto, scivoliamo nel sonno. Nelle persone che ricordano i propri sogni, queste reti in modalità predefinita sono particolarmente attive e collegate anche durante il giorno, il che non solo permetterebbe loro di memorizzare le proprie esperienze oniriche, ma anche di "sognare a occhi aperti" durante la veglia. La scienza non ha ancora compreso a fondo l'universo dei sogni, ma a incidere sul loro ricordo sono fattori legati alla personalità, alla struttura cerebrale e a ciò che si è sognato. In molti casi, questi episodi notturni tendono a "dissolversi" al risveglio, specialmente se ci concentriamo subito su altro senza più penasrci.

Le persone ansiose e creative sognano più degli altri

Le persone ansiose e creative sognano più degli altri

Freepik

Secondo alcuni studi innovativi, ad esempio, i tratti della personalità che possono favorire il ricordo dei sogni comprendono una spiccata ansia ma anche creatività, portate a vivere nuove esperienze, come ha spiegato il neuroscienziato Raphael Vallat, specializzato nella ricerca sul sonno e sui sogni presso il Berkeley Sleep and Neuroimaging Lab dell'Università della California. In sostanza, coloro che sperimentano un ricordo più vivido dei sogni hanno un'indole artistica, mentre, stando alla sua metafora, coloro che non li ricordano sono piuttosto degli "ingegneri".

Se infatti è la materia grigia a essere maggiormente coinvolta nelle abilità intellettuali, è quella bianca ad essere la protagonista dell'attività onirica e si occupa della comunicazione intracerebrale. Entrambe occupano circa la metà del nostro cervello, sebbene la seconda sia meno studiata. Vallat ha scoperto che chi sogna di più e ricorda maggiormente i sogni ha più materia bianca nella corteccia prefrontale mediale, che si occupa della rielaborazione delle informazioni che riguardano la propria persona. Sebbene le ragioni per cui alcuni ricordano i sogni più di altri non siano state del tutto identificate, solitamente, le donne sognano più degli uomini e i giovani più degli anziani.

 

Sonno REM e metodi per ricordare i sogni al risveglio

Sonno REM e metodi per ricordare i sogni al risveglio

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L'attività del sogno avviene soprattutto nella fase REM, quando l'attività del cervello è simile a quella della veglia, sebbene le regioni cerebrali che si occupano di trasferire i ricordi nella memoria a lungo termine siano disattivate. Le aree responsabili della memoria a breve termine, invece, sono attive, ma si legano ai ricordi soltanto per circa trenta secondi. Questo significa che, per riuscire a ricordare un sogno, dovremmo svegliarci appositamente dal sonno REM: in caso contrario, passeremo alla fase successive del sogno senza imprimerlo nella memoria a lungo termine.

I sonni REM durante la notte sono molteplici e si verificano all'incirca ogni ora e mezza. Hanno una durata variabile e crescente, con il primo solitamente di pochi minuti e l'ultimo che può raggiungere i venti. Per questo motivo, le ultime ore della notte sono le più prolifere per quanto riguarda i sogni: più dormiamo, più sogneremo ma, soprattutto, avremo la possibilità di ricordare l'ultimo sogno al risveglio.

Ma esiste un modo per ricordare meglio i sogni? Sì: nel momento in cui ti svegli, la prima cosa da fare è ripensare a ciò che hai sognato e cercare di riviverlo, favorendo il passaggio del ricordo dalla memoria a breve termine a quella a lungo termine. Per agevolare questo processo, è anche utile scriverlo subito su un quaderno o un altro supporto per non farlo svanire. Prima di dormire, inoltre, è utile praticare tecniche di rilassamento e suggerire alla propria mente la volontà di ricordare ciò che si sogna, predisponendola a questo compito.

E tu di solito ricordi i tuoi sogni o pensi di non sognare mai?