Enormi depositi di acqua ghiacciata su Marte: nuova luce sul mistero del pianeta rosso
Nuova scoperta arriva direttamente da Marte, o meglio, riguarda proprio il pianeta rosso: ecco cosa sono in realtà le macchie nascoste sotto la sua superficie.
Sonda spaziale rileva depositi sotto la superficie di Marte: cosa sono?
Geophysical Research Letters
C'è ancora molto da scoprire dello spazio intorno a noi e sugli altri pianeti che ci circondano, ma la scienza continua a indagare i misteri dell'universo regalandoci continue novità. In questo caso, la nuova scoperta riguarda Marte, sul quale gli astronomi avevano notato da tempo delle macchie ignote nascoste sotto il suo equatore. Finalmente, sono riusciti a comprendere di cosa si tratta. Grazie ai dati più recenti raccolti dalla sonda spaziale Mars Express dell'ESA, Europe Space Agency, è stato possibile trovare delle risposte.
La navicella aveva già perlustrato, quindici anni fa, la formazione denominata Medusae Fossae di Marte, composta da depositi e rocce sagomate dal vento e situata proprio vicino all'equatore ed estesa per centinaia di chilometri. Non è ancora chiara l'origine della sua formazione, ma, secondo gli scienziati, potrebbe essere dovuta a un accumulo di depositi e materia vulcanica nel tempo. Durante la prima ispezione della navicella spaziale, Mars Express aveva rilevato la presenza di questi ampi depositi situati a circa 2,5 km sotto la superficie di questa formazione, aprendo una vera e propria incognita per la scienza. In realtà, questi depositi sono ancora più profondi di quanto si pensasse in un primo momento: si trovano, infatti, a 3,7 km sotto la superficie. Ma cosa sono davvero?
Trovate enormi quantità di acqua sotto l'equatore di Marte
Geophysical Research Letters
I depositi nascosti sotto l'equatore marziano sono enormi quantità di ghiaccio: la sonda è riuscita a risolvere il mistero, svelando la vera identità delle macchie rilevate nelle immagini catturate. La presenza del ghiaccio è tale che, se dovesse sciogliersi, l'acqua potrebbe coprire la superficie di Marte con 1,5/2,7 metri di profondità. Paragonando questa quantità alla Terra, possiamo affermare che è simile a quella del Mar Rosso. I risultati emersi dall'indagine rappresentano la più grande scoperta d'acqua mai registrata in questa zona di Marte e apre nuove possibilità riguardo alle future spedizioni di equipaggi umani: gli astronauti potrebbero atterrare nei pressi dell'equatore anziché nelle aree polari, notoriamente prolifere di ghiaccio.
L'autore principale dello studio, Thomas Watters, dello Smithsonian Institution, USA, ha dichiarato: "La cosa più interessante è che i segnali radar corrispondono a ciò che ci aspetteremmo di vedere dal ghiaccio stratificato e sono simili ai segnali che vediamo dalle calotte polari di Marte, che sappiamo essere molto ricche di ghiaccio." Darren Baskill, professore di astronomia alla University of Sussex, Regno Unito, ha spiegato che questa scoperta non incoraggia la speranza di trovare forme di vita aliene su Marte, tuttavia "potrebbe aiutare gli esseri umani a diventare gli alieni su Marte in futuro. Un tempo era un pianeta umido, ma lì non esiste più acqua liquida. Quindi, anche se questa grande fonte di depositi di ghiaccio d'acqua si trova a centinaia di metri sottoterra, la sua posizione vicino all'equatore è conveniente e aumenta la prospettiva che questo ghiaccio d'acqua sia estratto in futuro, rendendo l'esplorazione umana di Marte un po' più praticabile."
La polvere protegge il ghiaccio di Marte dallo scioglimento
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Con ogni probabilità, questi depositi di ghiaccio sono nascosti sotto strati di polvere e separare i due elementi potrebbe non essere così facile. D'altronde, proprio questo aveva reso complicato riuscire a rilevare cosa si nascondesse sotto la Formazione Medusae Fossae scolpita dal vento e gli scienziati erano molto più propensi a credere che si trattasse di ulteriori sedimenti polverosi. Tuttavia, come ha spiegato Andrea Cicchetti dell'Istituto Nazionale di Astrofisica, Italia, coautore della ricerca, "data la sua profondità, se la MFF fosse semplicemente un gigantesco mucchio di polvere, ci aspetteremmo che si compattasse sotto il suo stesso peso."
In questo caso, infatti, le immagini radar avrebbero mostrato qualcosa di più denso e omogeneo. Dunque, ci si aspetta che queste "macchie" siano composte da uno strato esterno di polvere che protegge il ghiaccio interno dallo scioglimento. Il fatto che le formazioni glaciali siano nell'equatore marziano, indica che non sono recenti: infatti, il ghiaccio non può essersi formato con il clima odierno del pianeta e con ogni probabilità risale a un periodo geologico passato, confondendo le idee degli scienziati al riguardo. In ogni caso, questo incoraggia il primo viaggio dell'uomo su Marte, che a quanto pare ha un nuovo centro marziano su cui atterrare nel prossimo futuro.