Postino costruisce il "palazzo ideale" con pietre e ciottoli raccolti durante 33 anni di lavoro: l’incredibile storia
Di edifici strani e particolari ne esistono in tutto il mondo, ognuno con la sua storia affascinante. Ci sono opere volute dalla creatività di un architetto, abitazioni costruite per ripicca, e un palazzo realizzato con dei semplici ciottoli nel corso di 33 anni. Questa è la storia del Palais Idéal du facteur Cheval, il Palazzo Ideale del postino Cheval, che si trova a Hauterive in Francia.
Il Palais Idéal du facteur Cheval
Facteur Cheval/Youtube
Siamo a sud di Lione, nel comune di Hauterive, e Ferdinand Cheval è un postino che ha avuto una vita fin troppo difficile. A soli 11 anni perde la madre, e perde il padre soltanto 8 anni dopo. Nel frattempo si sposa e ha un figlio, che perde a distanza di pochi anni dalla moglie in tenera età. Insomma, Ferdinand Cheval è un postino che anno dopo anno inizia a sviluppare un sogno molto particolare. Forse per sfuggire alle sofferenze della vita, forse per incanalarle in qualcosa di buono, decide di costruire la sua casa ideale. O meglio, un vero e proprio palazzo.
Ferdinand raccoglie ciottoli e pietre durante le sue escursioni, o nei percorsi da postino, e inizia a lavorare a questo Palazzo Ideale. La costruzione comincia nel 1879 e dura per 33 anni, risultando in un capolavoro di art brut realizzato da una sola persona. Le forme del Palais Idéal sono estremamente varie, con stili ispirati a letteratura, natura e immagini di luoghi lontani.
L’opera di Ferdinand Cheval da inizio 900 a oggi
Facteur Cheval/Youtube / Wikimedia Commons - Public Domain
A guardarlo oggi, il Palazzo Ideale di Ferdinand Cheval è una vera e propria meraviglia di creatività. Lo stile architettonico presenta commistioni di vari elementi che richiamano moschee, castelli medievali, templi induisti, e così via. Alle pareti ci sono frasi e poesie che dimostrano ancora una volte quale fosse il sogno di Ferdinand Cheval, che all’edificio dà il nome di Palais imaginaire seul au monde. Un palazzo immaginario unico al mondo: e guardandolo, non possiamo dubitarne.
I lavori si concludono nel 1912 ma, dalla scomparsa di Ferdinand nel 1924, il palazzo ideale rischia l’oblio, abbandonato e ignorato. La svolta arriva nel 1969, quando il Governo Francese riconosce l’opera e le dichiara monumento storico. Da quel momento, il Palais Idéal du facteur Cheval diventa un’attrazione per i residenti di Hauterive e i turisti che arrivano a vederlo. Nel 2014 apre infine un museo adiacente che racconta la vita e le fonti di ispirazione del postino Cheval, scultore e visionario.
Oltre il Palazzo Ideale: edifici strani per il mondo
Danny Alexander Lettkemann/Wikimedia Commons - CC BY-SA 4.0 DEED
In introduzione abbiamo accennato al fatto che edifici molto particolari possono essere dovuti anche alla creatività di un architetto o alle ripicche di un cittadino. E gli esempi di certo non mancano. Il primo è la famosissima Casa Danzante di Praga, progettata da Frank Gehry e costruita fra il 1992 e il 1996. Si tratta di un palazzo con curve uniche e ispirate a due figure che danzano, tanto da essere stata rinominata “Fred e Ginger”.
Il secondo esempio è la Casa du Currivu o Casa del Dispetto, costruita fra le montagne della Sicilia a causa, appunto, di un dispetto. Si tratta di una fra le case più strette al mondo - presenta uno spessore di circa un metro - ed è stata costruita negli anni 50 per una ripicca. Volendo edificare un piano in più, un cittadino chiede il permesso al vicino, che glielo nega per il timore di perdere la sua vista panoramica. Egli allora si rivolge alle autorità, che permettono la costruzione ma secondo la normativa. Il risultato? Un edificio strettissimo, costruito per dispetto, ma perfetto per una storia da raccontare.
In conclusione, edifici strani e particolari possono nascere da tantissime ragioni diverse. Ognuno di essi racconta una storia affascinante, che si tratti della Casa Danzante o del Palazzo Ideale di Cheval. Di sicuro, si tratta di costruzioni che non si vedono così spesso nella vita, e che per questo vale la pena di ricordare.