Davvero una padella antiaderente graffiata è da buttare?
Le padelle antiaderenti, rivestite in teflon, hanno rivoluzionato il nostro modo di cucinare, rendendolo più semplice e anche più sano. Tuttavia, con il tempo, è comune che il rivestimento subisca dei danni o anche dei semplici graffi. In questi casi è sicuro continuare a cucinare oppure una padella antiaderente graffiata è da buttare? Scopriamolo insieme!
Le diverse tipologie di padelle antiaderenti
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Le padelle antiaderenti hanno permesso di cucinare senza dover necessariamente aggiungere oli e grassi. Se usate in modo corretto, facilitano la pulizia e possono ridurre la possibilità che gli alimenti si brucino. Tuttavia, è importante prestare attenzione ad alcuni accorgimenti durante l’uso, soprattutto con alte temperature che possono portare il rivestimento a deteriorarsi. Allo stesso modo, è sempre meglio evitare la pulizia con spugne abrasive o l’uso con utensili metallici.
Oggi esistono diverse tipologie di padelle antiaderenti, la cui qualità può variare anche di molto. Di norma, le più comuni e utilizzate sono in alluminio rivestito con teflon, ma esistono varianti in alluminio e minerali, per una maggiore resistenza. Ci sono poi padelle in acciaio antiaderente, padelle in ghisa e padelle in pietra. Ciascuna ha vantaggi e svantaggi, ma nulla come la normale padella antiaderente in alluminio e teflon ha incarnato la cucina senza oli e grassi. E se il rivestimento si graffia?
Davvero una padella antiaderente graffiata è da buttare?
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La scelta del teflon per rivestire una padella in alluminio e renderla antiaderente non è stata casuale. Si tratta infatti di un materiale sicuro che non reagisce con cibo, acqua e detergenti. Inoltre, non comporta rischi per la salute. Il che ci porta all'eventualità che ci siano graffi: davvero una padella antiaderente graffiata è da buttare? Di per sé, il teflon non costituisce un pericolo per la salute neanche se accidentalmente ingerito: verrebbe espulso nei normali processi digestivi. A maggior ragione, il rischio costituito dal vecchio rivestimento in PFOA non viene più utilizzato nella produzione di padelle antiaderenti. L’unica ragione per buttare una padella antiaderente graffiata è che perde la sua funzione antiaderente.
C’è tuttavia un ma, che vale prendere in considerazione. Uno studio australiano del 2022 ha dimostrato che i danni alle padelle antiaderenti possono rilasciare microplastiche durante la cottura. Se un graffio superficiale può liberare oltre 9 mila particelle, danni più estesi possono liberare oltre due milioni di microplastiche. Secondo i ricercatori, si tratta di un fenomeno che solleva preoccupazioni e che contraddice, in parte, quanto si è sempre pensato sul teflon. Le sostanze dei rivestimenti, sostiene lo studio, sono considerate persistenti nell’ambiente e nell’organismo, con potenziali rischi per la salute.
Come far durare le padelle antiaderenti più a lungo?
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Va da sé che serviranno ricerche più approfondite per confermare l’impatto delle padelle antiaderenti graffiate sulla salute. Già così però possiamo dire che buttare una padella antiaderente graffiata non è necessariamente qualcosa di negativo. Al netto di queste considerazioni, ci sono tuttavia buone pratiche per far durare le padelle antiaderenti più a lungo:
- seguire le istruzioni del produttore per il primo utilizzo, con il condizionamento della padella con olio;
- evitare il surriscaldamento a vuoto, così da preservare la stabilità del teflon;
- usare utensili adeguati ed evitare quelli in metallo, soprattutto se taglienti;
- lavare in modo appropriato la padella antiaderente.
L’uso corretto e la giusta manutenzione delle padelle antiaderenti possono ridurre al minimo i rischi per la salute. A influire è tuttavia anche la qualità dei prodotti in sé, che vale la pena scegliere in modo adeguato: d’altronde, si tratta di investimenti a lungo termine.