Dopo il racconto di Schwarzenegger sulla rigida educazione dei figli, gli esperti sollevano dubbi
Ogni genitore sceglie come educare i propri figli e opta per il metodo educazionale che ritiene migliore e più efficace: Arnold Schwarzenegger ha svelato il suo, ecco qual è stato.
Arnold Schwarzenegger e il ruolo di padre
Gage Skidmore/Wikimedia commons - CC BY-SA 3.0
Approccio morbido o "duro"? Pensando al personaggio di Arnold Schwarzenegger, la risposta potrebbe venire spontanea: il culturista ha ricoperto ruoli al cinema, come Teminator, che non evocano certo un'immagine tenera e mansueta. Tuttavia, si sa, dietro ogni personaggio c'è una persona, della cui vita privata sappiamo ben poco.
L'ex governatore della California, classe 1947, ha deciso di parlare di un preciso ambito della sua sfera personale: quello di genitore, dal momento che l'attore è papà di cinque figli ormai adulti. Katherine, Christina, Patrick e Christopher sono nati dall'unione con l'ex moglie Maria Shriverm, ma nel 2011 ha riconosciuto pubblicamente anche Joseph Baena, nato dalla relazione extraconiugale con la sua governante.
Sebbene ora i suoi cinque ragazzi siano cresciuti, un tempo sono stati bambini e Arnold ha deciso di spiegare il modello educativo che ha utilizzato per crescerli. Durante un programma televisivo che lo ha visto ospite per promuovere il suo nuovo libro "Be Useful: Seven Tools For Life", ha parlato del suo ruolo di padre e di come ha scelto di gestire l'educazione dei suoi figli. "Per il modo in cui sono cresciuto, sono stato indulgente, ma penso che per gli standard americani fossi probabilmente severo" ha dichiarato davanti alle telecamere, prima di sviscerare l'argomento nel dettaglio.
Tanti privilegi, ma anche regole
Staff Sgt. Stacee McCausland/Wikimedia commons - Public Domain
Schwarzenegger ha raccontato che, quando i suoi figli erano piccoli e nonostante potessero godere di indiscutibili privilegi, erano invitati ad occuparsi della casa e nello specifico dei loro spazi, e ad avere cura dei propri oggetti. L'obiettivo di Arnold era educare i suoi figli all'importanza della responsabilità, del rispetto delle regole e del valore del risparmio energetico.
Ovviamente non mancava di capitare che i bambini, per la loro tenera età, contravvenissero a qualche regola che Arnold avrebbe apprezzato fosse rispettata. Ad esempio ha raccontato di come il figlio Patrick, all'età di 9 anni, delegava il rifacimento del letto alla tata anziché farselo personalmente come gli aveva richiesto il padre: oppure quando la figlia continuava a tenere in disordine le sue diverse paia di scarpe, nonostante le fosse stato mostrato come e dove riporle dopo l'utilizzo.
Quando i figli disobbedivano, Arnold applicava delle conseguenze, come la privazione di alcuni privilegi o la richiesta di svolgere compiti specifici. Le sue azioni potrebbero essere considerate al limite del severo, ma ciò che lo muoveva nell'essere così esigente nei confronti dei suoi bambini era sempre l'amore e la volontà di crescere dei futuri adulti responsabili, autonomi e rispettosi del prossimo.
Inoltre, insegnare il valore del risparmio energetico era importante per l'ex governatore, che ha preso provvedimenti anche quando uno dei suoi figli continuava a lasciare la luce accesa in camera dopo esserne uscito. La sua reazione? Ogni volta che il bambino dimenticava di spegnere la luce, Arnold svitava una lampadina, fin quando la stanza non è rimasta completamente al buio. Da quel momento in poi ha sempre spento le luci, afferma.
L'approccio genitoriale di Schwarzenegger, il parere degli psicologi
State of California/Wikimedia commons - Public Domain
Senza dubbio, in seguito ai provvedimenti presi dal padre, i bambini hanno smesso di ripetere gli stessi comportamenti, tuttavia dopo i suoi racconti diversi psicologi hanno espresso la loro opinione. Si tratta davvero di un approccio educazionale adeguato oppure no? La psicologa Jen Hartstein, ad esempio, sostiene che "le tattiche shock possono sicuramente attirare l'attenzione di tuo figlio. E può essere utile per rompere le abitudini."
Tuttavia, possono presentare anche diversi aspetti negativi, come l'induzione di sentimenti di ansia e sfiducia, compromettendo il rapporto genitore-figlio: “Se tuo figlio ha paura di te o è preoccupato di aver commesso degli errori, ciò avrà un impatto negativo sulla fiducia, che è la base di una relazione bambino/genitore” ha aggiunto la Hartsein, secondo la quale questi metodi "duri" conducono a un'educazione basata sul timore, piuttosto che sul supporto.
Gli esperti suggeriscono di adottare approcci alternativi che passano per delle azioni immediate meno drastiche e scioccanti: lo scopo non è impressionare il proprio figlio ma fargli avere consapevolezza di ciò che non va nel suo comportamento. E questo può richiedere molto più tempo e perseveranza che agire di impulso con l'unico scopo di catturare immediatamente l'attenzione e la subordinazione del bambino.
In sostanza, stando al parere degli psicologi infantili, le punizioni non aiutano i bambini ad apprendere nuovi comportamenti ed è più utile il rinforzo positivo, ovvero lodare una condotta corretta. Tuttavia, a qualunque genitore può capitare di perdere la pazienza e avere reazioni eccessive dopo molte volte in cui bambino disubbidisce: a quel punto, è utile fargli sapere che ci dispiace e che con noi può sentirsi al sicuro.
Schwarzenegger ha aggiunto di avere un ottimo legame con i suoi figli ormai adulti, i quali oggi ironizzano sulle ferree regole che vigevano in casa Schwarzenegger e sulla tenacia del padre nel farle rispettare. In uno stralcio di intervista rilasciata dal figlio Joseph Baena, lo stesso dichiara di come ci sia voluto del tempo prima che il rapporto con il padre prendesse la direzione giusta, ma afferma che oggi il rapporto è meraviglioso.
E tu che ne pensi delle sue tattiche genitoriali?