Esiste un cappello "per distratti" che avvisa quando il semaforo cambia colore
La costante evoluzione tecnologica degli ultimi anni ha portato a una profonda trasformazione in senso “smart” della società. Oggi tutto sta diventando smart: elettrodomestici, accessori, dispositivi e anche abiti. La ricerca sull’abbigliamento intelligente viene da lontano e di certo non è una novità. Finora però i produttori hanno dovuto affrontare sfide non indifferenti: le fibre devono essere flessibili ed estensibili, rimanere conduttive e resistere ad anni di usi e lavaggi. Eppure, il recente studio di un team internazionale potrebbe aver trovato una soluzione.
Come creare abiti smart?
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La tecnologia digitale è integrata in quasi tutti gli oggetti che utilizziamo oggi, dagli smartphone alle lavatrici, dalle cuffie alle automobili. La possibilità di creare abiti smart non è quindi di per sé così rivoluzionaria, se non fosse per le sfide tecniche incontrate dai ricercatori. L’abbigliamento intelligente deve infatti offrire il meglio delle due funzioni, e non il peggio.
Ci sono stati precedenti tentativi di creare fibre che potessero raggiungere questo duplice obiettivo, ma non sono stati coronati dal successo. Materiali con rivestimento resistente e nucleo conduttivo, fibre che si raffreddano e contraggono durante la produzione, crepe nei prodotti finali hanno rallentato lo sviluppo di abiti smart. Per questa ragione, un team di ricercatori singaporeani e cinesi ha provato ad affrontare direttamente queste sfide con una rigorosa sperimentazione, pubblicando i risultati della ricerca su Nature.
La ricerca del tessuto perfetto
Freepik / Zhixun Wang via Springer Nature
Per ottenere un tessuto perfetto per realizzare abiti smart, i ricercatori hanno innanzitutto analizzato le proprietà delle fibre esistenti, individuando eventuali aree di miglioramento su cui concentrare la ricerca. In secondo luogo, si sono concentrati sul materiale utilizzato per realizzare il vetro degli smartphone, e misurare la sua resistenza agli urti. Infine, il team di ricercatori è riuscito a ottenere un materiale che potenzialmente può essere impiegato per realizzare abbigliamento intelligente.
Si tratta nello specifico di una fibra composta da un nucleo semiconduttore di silicio che, mentre viene tirato, è ricoperto da vetro fuso. Questo vetro viene poi rimosso mediante incisione, mentre a protezione del nucleo di silicio si appone un rivestimento polimerico estensibile. Il materiale risultante può essere allungato e piegato, nonché tessuto nei tessuti esistenti, senza perdere le sue capacità conduttive.
Il primo “cappello smart” che avverte quando il semaforo cambia colore
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I ricercatori hanno realizzato anche alcuni prototipi in grado di illustrare le novità di questo nuovo tessuto, e gli eventuali problemi da risolvere. Fra questi prototipi, risultano interessanti un cinturino da polso che monitora la frequenza cardiaca e un cappello smart che percepisce i colori del semaforo. Inoltre, dopo mesi di uso e test, hanno scoperto che i prodotti continuavano a funzionare dopo mesi di uso e lavaggio frequente. Ma cosa significa tutto questo per l’abbigliamento smart?
Le nuove fibre hanno il potenziale di rivoluzionare completamente il modo in cui interagiamo con i nostri vestiti. Un cappello che ci avvisa quando il semaforo diventa verde? Possibile. Un cinturino da polso che monitora il battito cardiaco? Altrettanto realizzabile. Ma l’idea è quella di estendere queste potenzialità ad abiti completi e non soltanto ad accessori. Certo, sarà necessario risolvere i problemi di connessione fra le fibre e i circuiti esterni, ma sembra davvero un piccolo ostacolo in un grande cambiamento, verso l’abbigliamento del futuro.