Scienziati coltivano carne di manzo all’interno dei chicchi di riso: è il cibo del futuro?

Gianmarco Bonomo image
di Gianmarco Bonomo

16 Febbraio 2024

Scienziati coltivano carne di manzo all’interno dei chicchi di riso: è il cibo del futuro?

Si parla tantissimo della carne coltivata, soluzione per un consumo di carne più etico che i detrattori etichettano come carne sintetica, anche se di sintetico non ha nulla. La ricerca tuttavia non si ferma a questa innovazione, e di recente alcuni scienziati sudcoreani hanno fatto un altro passo verso l’alimentazione ibrida. In pratica, hanno coltivato con successo cellule di muscolo e grasso bovino all’interno dei chicchi di riso. Ma come ci sono riusciti? E perché il riso con manzo potrebbe rappresentare il cibo del futuro?

Cos’è il riso con manzo e come si ottiene?

Cos’è il riso con manzo e come si ottiene?

Yonsei University

Se ormai abbiamo familiarizzato con l’idea che le fibre muscolari possano essere coltivate, il concetto del riso con manzo è decisamente più innovativo. I ricercatori della Yonsei University di Seoul, in Corea del Sud, hanno sfruttato la struttura porosa dei chicchi di riso in modo da creare un ambiente ideale per la crescita delle cellule bovine. In pratica, i chicchi di riso forniscono un supporto solido per le cellule e nutrienti essenziali per la loro crescita.

Chiarito l’impianto concettuale della ricerca, il team sudcoreano si è occupato anche delle questioni tecniche. Per garantire che le cellule bovine aderissero al riso, i ricercatori hanno rivestito i chicchi con gelatina di pesce e inserito le cellule di muscolo e grasso bovino. Dopo una coltura di 9-11 giorni hanno ottenuto un vero e proprio riso ibrido commestibile che ha un contenuto di proteine e di grassi superiore al riso tradizionale. Inoltre, il sapore e l’odore ricordano differenti alimenti a seconda che il contenuto proteico sia superiore a quello di grassi.

 

Il nuovo riso con manzo è sostenibile?

Il nuovo riso con manzo è sostenibile?

Yonsei University

Al netto della ricerca scientifica in sé e per sé, bisogna capire il “perché” di questa innovazione alimentare. Certo, la possibilità di coltivare cellule bovine all’interno di un cereale molto diffuso è già rivoluzionaria, ma a cosa serve? Il riso con manzo, secondo i ricercatori, può offrire ai consumatori un’alternativa alla carne tradizionale sia dal punto di vista etico che da quello della sostenibilità.

Stando alla ricerca pubblicata su Matter, il nuovo riso con manzo potrebbe offrire una soluzione che riduce in modo significativo le emissioni di gas serra rispetto alla produzione di carne bovina. Per 100 grammi di proteine di riso con manzo, vengono rilasciati poco più di 6 Kg di anidride carbonica, mentre per la carne bovina stiamo sui 50 Kg.

Il discorso è tuttavia un altro e riguarda l’accettazione da parte dei consumatori, che mostrano verso queste innovazioni un certo grado di scetticismo. Già la carne coltivata, ingiustamente definita sintetica, ha incontrato l’opposizione degli allevatori e dei consumatori che prediligono il cibo tradizionale. Un riso con manzo di natura ibrida, per quanto nutriente, potrebbe incontrare ancora più resistenze.

Il futuro del riso con manzo

Il futuro del riso con manzo

World Economic Forum/Wikimedia Commons - CC BY 3.0 DEED

Nonostante tutte le sfide a cui abbiamo appena accennato, il riso ibrido al manzo ha le potenzialità per rivoluzionare il settore alimentare. Avere in un unico cibo una soluzione completa per l’alimentazione è un risultato incredibile, ma saranno necessari ulteriori test e sviluppi, così da rendere il riso al manzo sostenibile anche economicamente e non solo dal punto di vista ambientale.

L’idea può infatti sembrare quasi fantascientifica, ma coltivare gli alimenti in laboratorio è una realtà concretamente raggiungibile. E non necessariamente negativa. La carne coltivata, e lo stesso riso ibrido, rappresentano una soluzione che salva capra e cavoli, letteralmente. Le ricadute ambientali sono rivoluzionarie, così come la possibilità di cessare lo sfruttamento animale e le pratiche di allevamento intensivo. Restano solo i consumatori da convincere: un compito semplice, no?