Molte persone ammettono di non ricordare il significato di questo ed altri segnali stradali: tu lo sai?

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di Gianmarco Bonomo

27 Febbraio 2024

Molte persone ammettono di non ricordare il significato di questo ed altri segnali stradali: tu lo sai?

Che sia mentre siamo in macchina, in bici o anche a piedi, ogni giorno vediamo tantissimi segnali stradali diversi. Con alcuni abbiamo imparato a familiarizzare mentre altri rimangono un enigma complesso da decifrare, a meno che non si siano studiati da poco. Vediamo allora quali sono, cosa dicono e da dove vengono, con uno sguardo al futuro dei segnali stradali.

La storia dei segnali stradali

La storia dei segnali stradali

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A voler guardare una forma primitiva di segnaletica stradale, si potrebbe tornare indietro fino al tempo dei romani, dove le pietre miliari indicavano le distanze percorse. Ma è dal diciannovesimo secolo in poi che il numero crescente di mezzi di trasporto ha reso necessaria una segnaletica più chiara rispetto a quella in uso. Tra la fine dell’800 e l’inizio del 900, quindi, iniziano a diffondersi segnali stradali specifici e adatti alla nuova circolazione del mondo moderno.

I primi segnali molto simili a quelli a cui siamo abituati oggi compaiono nel 1926, con la Convenzione di Ginevra che ha introdotto simboli e forme standardizzati. Se parliamo di segnali a triangolo o a cerchio, di colori blu e rosso, di divieti e prescrizioni, tutto inizia a Ginevra. Esatto, compresi i segnali che le persone fanno più fatica a ricordare, ma che vediamo tutto il giorno.

I segnali che la gente non ricorda

I segnali che la gente non ricorda

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Al netto della segnaletica più strana di cui sono piene le strade di tutto il mondo, parliamo qui dei segnali stradali che vediamo ogni giorno ma di cui molti non ricordano più il significato. Ecco allora quali sono i segnali che la gente non ricorda:

  • Divieto di transito. A vederlo è un segnale semplicissimo - forma circolare bianca con un contorno rosso - ma cosa indica? Il divieto di transito regola il divieto d’accesso a una strada da parte dei mezzi di trasporto indicati in determinati orari, se presenti.
  • Senso vietato. Simile concettualmente al divieto di transito, il senso vietato si distingue dall’altro innanzitutto perché è un segnale circolare rosso con un rettangolo bianco in mezzo. Proibisce di procedere in una determinata direzione e si trova in strade a senso unico.
  • Divieto di sosta. Segnale circolare con bordo e linea obliqua rossa su sfondo blu, indica che in quel tratto di strada non è permessa la sosta. Vale a dire non si può fermare l’auto e spegnere il motore, mentre è permessa la fermata.
 

Come sarà la segnaletica del futuro?

Come sarà la segnaletica del futuro?

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Come abbiamo visto, tre dei segnali stradali più diffusi sono anche fra quelli il cui significato sfugge a molte persone. Non è detto però che questi, insieme ai segnali originatisi nel 1926, possano rimanere anche negli anni a venire. Le innovazioni tecnologiche, i cambiamenti nei nostri modelli di spostamento e i nuovi tipi di veicoli potrebbero cambiare il modo in cui riceviamo informazioni sulla strada.

Per capire come sarà la segnaletica del futuro, insomma, è necessario guardare a come ci spostiamo oggi e alle differenze con gli spostamenti di domani. Giocheranno un ruolo importante la realtà aumentata e i veicoli a guida autonoma, nonché le città intelligenti che finora abbiamo visto soltanto nella fantascienza e che potrebbero popolare il nostro futuro. Anche lì ci saranno segnali che la gente studia, guarda ogni giorno e poi non ricorda.