Ridurre le microplastiche nell'acqua domestica a costo zero: uno studio suggerisce come fare

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di Francesca Argentati

03 Marzo 2024

Ridurre le microplastiche nell'acqua domestica a costo zero: uno studio suggerisce come fare

Se la potenziale presenza di microplastiche nella tua acqua ti preoccupa, questo studio ti spiega come eliminarle per poter bere senza alcun timore. Un trucco davvero semplice può risolvere il problema.

Come ridurre le microplastiche nell'acqua: lo studio

Come ridurre le microplastiche nell'acqua: lo studio

Oregon State University/Wikimedia commons - CC BY-SA 2.0

Ci sono microplastiche nell'acqua che stai per consumare? Per toglierti ogni dubbio, puoi seguire il consiglio dei ricercatori. Uno studio cinese condotto dagli scienziati dell'Università di medicina di Guangzhou e dell’Università di Jinan suggerisce che due semplici operazioni possono ridurre notevolmente il livello di particelle di plastica contenute nell'acqua.

Le due strategie consigliate prevedono semplicemente di bollire e filtrare l'acqua: durante la ricerca, gli autori si sono domandati se procedere in questo modo potesse ridurre l'assunzione di microplastiche da parte dell'organismo umano. Bere acqua potabile o utilizzarla per cucinare alimenti, può comunque farci ingurgitare una certa quantità di queste sostanze non propriamente salutari. Gli scienziati hanno raccolto diversi campioni di acqua proveniente dai rubinetti di Guangzhou, regione contaminata da elevate quantità di N-metilpirrolidone (NMP). Dopodiché, hanno bollito i suddetti campioni per cinque minuti, lasciandoli raffreddari per i successivi dieci.

Bollire e filtrare l'acqua per eliminare le microplastiche: i risultati della ricerca

Bollire e filtrare l'acqua per eliminare le microplastiche: i risultati della ricerca

Freepik

Dopo questo procedimento, si sono resi conto che l'acqua dura bollita, ovvero più carica di magnesio e calcio sciolti, genera carbonato di calcio, il quale è in grado di catturare gli NMP di polistirene, polietilene e polipropilene. Il risultato era un residuo visibile che inglobava le minuscole microplastiche: a questo punto, è stato eliminato versando l'acqua in un tradizionale filtro da caffè.

I risultati hanno evidenziato che nei campioni di acqua che contenevano 180 mg circa per litro di carbonato di calcio, bollitura e filtrazione hanno ridotto gli NMP dell'84%. Nei campioni di acqua più dura, con circa 300 mg di minerale per litro, la riduzione ha raggiunto il 90%. L'acqua con meno di 60 mg per litro di carbonato di calcio, queste due tecniche hanno rimosso il 25% di particelle di plastica. "Questa semplice strategia dell'acqua bollente può 'decontaminare' gli NMP dall'acqua del rubinetto domestico e ha il potenziale per alleviare in modo innocuo l'assunzione umana di NMP attraverso il consumo di acqua" si legge nello studio.

L'efficacia dipende dalla provenienza dell'acqua

L'efficacia dipende dalla provenienza dell'acqua

Freepik

La funzionalità di questi espedienti, osservano i ricercatori, può variare a livello globale a seconda del luogo da cui proviene l'acqua, la cui qualità si diversifica da regione a regione. Tuttavia, hanno spiegato, questi risultati hanno ratificato una strategia altamente fattibile per ridurre l'assunzione di nano e microplastiche tramite il consumo di acqua e "gettato le basi per ulteriori indagini con un numero molto maggiore di campioni."

Inoltre, consigliano di utilizzare un contenitore di acciaio inossidabile o in vetro per la bollitura: l'acqua bollita nella plastica, infatti, potrebbe inglobare sostanze nocive come antimonio e bisfenolo, rilasciate dalla plastica che si discioglie a temperature elevate. Nonostante l'elevato impegno degli impianti di trattamento delle acque, le particelle derivate dalla plastica sono difficili da eliminare dall'acqua e le tecnologie avanzate di trattamento non sono accessibili in ogni parte del mondo. Provare a utilizzare questi semplici metodi domestici, secondo gli scienziati cinesi, potrebbe risolvere gran parte del problema. Che ne pensi?