Dopo quasi 2000 anni dall'eruzione del Vesuvio, scoperto un nuovo affresco tra le rovine di Pompei

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di Francesca Argentati

05 Marzo 2024

Ultimo aggiornamento: 06 Marzo 2024

Dopo quasi 2000 anni dall'eruzione del Vesuvio, scoperto un nuovo affresco tra le rovine di Pompei

Un'incredibile scoperta di enorme valore è emersa dagli scavi archeologici nella città di Pompei: si tratta di un affresco dal contenuto mitologico. Scopriamo i dettagli.

Il mito di Frisso ed Elle a Pompei

Il mito di Frisso ed Elle a Pompei

Parco Archeologico di Pompei

L'antica città romana Pompei, situata nel sud Italia e legata al vulcano attivo Vesuvio, venne sepolta da una possente eruzione nel 79 d.C. Tra le sue rovine gli archeologi continuano a fare scoperte sorprendenti: fra queste, è emerso un affresco mai trovato prima e che raffigura due gemelli della mitologia greca, Phrixus, figlio del re Atamante di Beozia e della mezza ninfa Nefele, ed Helle, da cui prende il nome lo stretto di Ellesponto, in cui cadde durante la traversata insieme al fratello.

Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco Archeologico di Pompei, ha annunciato il ritrovamento con grande entusiasmo: “È un bellissimo affresco in ottimo stato di conservazione. Il mito di Frisso ed Elle è diffuso a Pompei, ma è anche di grande attualità. Sono due profughi in mare, fratello e sorella, costretti a fuggire perché la matrigna Ino vuole liberarsi di loro e lo fa con l'inganno e la corruzione." L'affresco presenta colori vividi e raffigura proprio la caduta di Helle nelle acque, mentre tende una mano verso Phrixus in cerca di aiuto.

Il sito di Pompei è patrimonio dell'umanità

Il sito di Pompei è patrimonio dell'umanità

Pompeii Archaeological Park/Youtube screenshot

Le rovine di Pompei sono tra i siti archeologici più visitati del mondo e il secondo in Italia, dopo il Colosseo di Roma, con circa quattro milioni di turisti ogni anno. Pompei è oggi patrimonio mondiale dell'UNESCO e Zuchtriegel non esclude la possibilità di aprire le visite delle case al pubblico in futuro, dal momento che questo ritrovamento ha un inestimabile valore storico e culturale.

L'UNESCO, nel 2013, aveva manifestato l'intenzione di inserire le rovine di Pompei nell'elenco dei siti patrimonio dell'umanità mondiale a rischio, ma le autorità italiane hanno provveduto ad avviarne la preservazione e la conservazione per poter accogliere i visitatori. Oltre all'affresco, gli ultimi ritrovamenti annoverano tredici statuette pagane che ricordano un presepe e un affresco raffigurante un contesto naturale. "La storia si è ripetuta" ha detto Zuchtriegel, sottolineando l'importanza non solo della scoperta, ma anche della mitologia greca ancora oggi di grande interesse.

Affresco di Frisso ed Elle trovato nella Casa di Leda a Pompei

Affresco di Frisso ed Elle trovato nella Casa di Leda a Pompei

Ministero della Cultura

L'affresco di Frisso ed Elle, raffigurati in fuga sul manto dorato di Crisomallo, un ariete alato, è stato rinvenuto durante i lavori di restauro in corso nei pressi della villa della Casa di Leda. Il Parco Archeologico di Pompei ha reso nota la scoperta attraverso un comunicato stampa: "Tra le decorazioni di IV stile che ricoprono le pareti di fondo, spicca il dipinto mitologico raffigurante Frisso ed Elle in fuga sull'ariete del vello d'oro". Mentre il giovane è in sella all'ariete, la sorella gemella Elle è in preda alle onde, in un quadro trovato incorniciato e affisso a una parete gialla.

Gli archeologi hanno trovato anche altri dipinti nella casa, molti dei quali raffiguranti figure femminili. Nell'atrio sono situati dei pannelli gialli e rossi segnati da "finta architettura, con al centro quadri mitologici - uno con Narciso è emerso già nel 2018 - mentre nel tablino e nei cubicoli si preferisce lo sfondo bianco con elementi naturalistici come uccelli, vedute di alberi e paesaggi marini.”

Le opere saranno ripulite dalla cenere vulcanica e successivamente restaurate. Un dipinto scoperto sempre nel 2018, chiamato "Leda e il cigno", si trova ancora sepolto per metà sotto le rovine ed è in attesa di essere estratto. L'ipotesi è che raffiguri l'unione di Giove, tramutato in cigno, e Leda, sposa del re Tindaro. Gli scavi iniziarono nel XVIII secolo, ma ripresero soltanto nel 2018, con l'obiettivo di ricostruire la planimetria completa del sito e poterlo aprire al pubblico. Ti piacerebbe visitarlo?