I gatti sanno dove sei anche se non ti vedono, grazie a una mappa mentale: lo sostiene uno studio
Tutti sappiamo che i gatti sono animali con dei sensi molto sviluppati, come la vista e l’olfatto, o anche l’udito. Proprio quest’ultimo è oggetto di un recente studio dell’Università di Kyoto, secondo cui i gatti sono in grado di creare delle mappe mentali e sapere dove sono i loro proprietari anche quando non li vedono direttamente. Vediamo com’è possibile, e come hanno fatto i ricercatori a scoprirlo.
Gli straordinari sensi dei gatti
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Come dicevamo in introduzione, oltre a un’ottima vista e un olfatto sensibile, i gatti hanno un udito straordinario. Le loro orecchie sono formate da oltre 20 muscoli diversi e possono muoversi in tutte le direzioni, captando chissà quale suono a chissà quale distanza. E possono confermarlo anche i proprietari: magari il gatto li sta guardando, ma improvvisamente muove le orecchie: ha sentito un suono magari dall’altra parte della casa, del giardino, della strada.
Il campo uditivo di un gatto può andare da 20 Hz a 70 kHz, mentre quello degli esseri umani va da 20 Hz a 20 kHz, ma si riduce con l’età. I gatti non sono soltanto in grado di distinguere le voci dei loro proprietari da quelle degli estranei, ma sanno anche interpretare il significato emotivo delle loro vocalizzazioni. Insomma, alla base delle mappe mentali dei gatti c’è un apparato che svolge un ruolo fondamentale nella loro sopravvivenza.
L’importanza delle rappresentazioni mentali nei gatti
Per capire l’importanza delle rappresentazioni mentali nei gatti, così come negli altri animali, bisogna partire dalle loro abitudini di vita. I gatti, per esempio, sono animali crepuscolari evoluti per passare intere giornate a dormire, ed essere attivi soltanto all’alba e al tramonto. Più che dormire, però, questi felini trascorrono gran parte del tempo in dormiveglia, capaci di attivarsi in pochissimo tempo e scampare a pericoli, oppure catturare una preda. Di conseguenza, non stupisce che i gatti siano in grado di sviluppare mappe mentali basate sui suoni e sulla loro straordinaria capacità uditiva.
Le rappresentazioni mentali permettono quindi ai gatti di sopravvivere, localizzando prede e gestendo le relazioni con gli altri gatti o con gli esseri umani. E proprio lo studio dell’Università di Kyoto dimostra l’esistenza di una cognizione socio-spaziale nei felini domestici. Secondo i ricercatori, localizzare il proprio compagno umano è cruciale per diverse ragioni: legame profondo, senso di sicurezza, necessità di nutrimento.
I gatti sanno dove sei anche se non ti vedono: lo studio sulle mappe mentali
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La ricerca ha analizzato se i gatti domestici hanno rappresentazioni mentali che riguardano anche i loro compagni umani e se la mappatura avviene in senso spaziale sulla base di informazioni uditive. Per dimostrare questa ipotesi, i ricercatori hanno riprodotto le voci dei proprietari da diverse posizioni all’interno del contesto domestico, esaminando le reazioni dei gatti. Un secondo esperimento ha voluto analizzare la sorpresa dei gatti quando le voci dei proprietari arrivavano da posizioni diverse da quelle attese.
I risultati hanno confermato le ipotesi dei ricercatori. I gatti hanno una cognizione socio-spaziale e sanno già dove si troverà un essere umano all’interno del loro territorio. Pertanto, quando proviamo a cercarli per tutta la casa senza successo, sanno già che stiamo arrivando. E scelgono consapevolmente di ignorarci.