La Cina vuole installare delle telecamere di videosorveglianza sulla Luna: l’idea che fa discutere
Che la Cina stia puntando a un’esplorazione su larga scala della Luna non è certo un mistero, con il progetto di una missione umana verso il nostro satellite che dovrebbe vedere la luce entro il 2030. La Cina sta tuttavia cercando anche di avviare un sistema di sorveglianza lunare con una portata senza precedenti. Ispirato al Skynet che già sorveglia i cittadini cinesi e ha generato critiche in tutto il mondo, nelle intenzioni dovrà garantire la sicurezza della futura base sulla Luna, ma come funzionerà?
L’idea della sorveglianza sulla Luna che viene dalla Cina
CSNA/Siyu Zhang/Kevin M. Gill/Wikimedia Commons - CC BY 2.0 DEED
Diretto dal Lunar Exploration and Space Engineering Center dell’agenzia spaziale cinese, il progetto di sorveglianza lunare vuole stabilire un sistema di sorveglianza ottica che, nelle intenzioni, garantisca la sicurezza della futura stazione di ricerca. Si tratta di uno sforzo congiunto dell’Accademia cinese delle scienze, del China Aerospace Science and Technology Corporation e dell’Università di Zhejiang. Oltre, ovviamente, alla China National Space Administration che supervisiona l’intero progetto.
In effetti, si tratterà di un programma fra i più vasti mai visti nel campo dell’esplorazione spaziale. Il sistema di sorveglianza lunare, ispirato al progetto Skynet di videosorveglianza cinese, si baserà su telecamere di sicurezza avanzate con chip guidati dall’intelligenza artificiale. Il suo compito? Identificare, tracciare e reagire autonomamente a comportamenti sospetti. A vederla dalla prospettiva dell'agenzia spaziale cinese, si tratta di una sorta di sinergia fra la videosorveglianza e le intelligenze artificiali.
Come saranno le telecamere di videosorveglianza sulla Luna?
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Benché in uno stato embrionale, il progetto di sorveglianza sulla Luna prevede già l’installazione di fotocamere leggere dal peso massimo di 100 grammi. Saranno operative nella luce visibile o nella luce infrarossa, così da poter catturare le immagini in condizioni di luce e di oscurità. Ma non è tutto, perché dovranno anche resistere alle intense radiazioni e alle variazioni alla temperatura superficiale della luna per almeno un decennio.
La ragione è abbastanza semplice, seguendo la logica del programma cinese di esplorazione lunare: la stazione di ricerca sarà piuttosto grande, con un raggio di circa 6 chilometri, e potrà includere strumentazioni avanzate. Per questo, l’agenzia spaziale cinese ha optato per la sorveglianza costante delle aree critiche in modo da garantirne la sicurezza. Anche se non si dice contro chi, è chiara l’ispirazione al sistema Skynet e alle 600 milioni di telecamere distribuite su tutta la superficie della repubblica popolare cinese.
Il progetto Skynet e la videosorveglianza sulla Luna
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Skynet rappresenta il sistema di sorveglianza nazionale utilizzato in Cina. Lodato da molti per il suo contributo alla sicurezza pubblica, e criticato da tutti gli altri per le violazioni ai diritti umani e alla privacy, Skynet rappresenta una delle facce della Cina moderna. Allo stesso tempo, costituirà la base per il sistema di videosorveglianza sulla Luna, il primo del suo genere.
Il progetto costituisce a tutti gli effetti un ulteriore passo verso l’esplorazione del nostro satellite e verso una nuova corsa allo spazio. Se quest'ultima sarà diversa da quella che ha portato il primo uomo sulla Luna, è ancora presto per dirlo. L'unica certezza è che sull'eventuale futura base cinese ci saranno anche tanti piccoli occhi artificiali. E non è detto che sia un bene.