Come fanno i pit stop di Formula 1 a durare così poco? E qual è il pit stop più veloce della storia?
La Formula 1 è la massima categoria di corse con vetture monoposto a ruote scoperte. In un contesto del genere, l’eccellenza meccanica e la ricerca delle migliori prestazioni sono essenziali: ogni frazione di secondo può fare la differenza fra la vittoria e la sconfitta. Per questa ragione, uno dei momenti fondamentali di una corsa è il pit stop per la sostituzione delle gomme, dove i meccanici hanno raggiunto negli anni una perfezione mai vista prima. Ma come fanno i pit stop a durare così poco? E qual è il pit stop più veloce della storia? Scopriamolo insieme!
Come si è arrivati ai pit stop di pochi secondi
Formula 1/Youtube
Pur rappresentando sempre un momento iconico di ogni gran premio di Formula 1, il pit stop ha visto un’evoluzione significativa nel corso degli anni. Infatti, all’inizio si trattava di una semplice sosta nel corso della gara, lenta e caotica, con pochi meccanici che si occupavano di cambiare le gomme alla monoposto. Negli anni 80 la Formula 1 introduce il rifornimento in gara, e di conseguenza il pit stop diventa un momento strategico. I team potevano decidere quando e quanto carburante caricare sulle monoposto, con importanti differenze in termini di secondi fra i diversi team e in termini di abilità da parte dei meccanici.
L’abbandono del rifornimento in gara a partire dal 2010 ci porta nell’era moderna dei pit stop, che oggi sono dedicati esclusivamente alla sostituzione delle gomme. Come in passato, si tratta di momenti strategici per l’intera gara e in cui anche una differenza di millesimi di secondo può fare la differenza. Oggi, alcuni team hanno addirittura infranto il muro dei due secondi: due secondi per cambiare quattro gomme a una vettura di Formula 1 con precisione chirurgica.
Come funziona un pit stop oggi
Formula 1/Youtube
Il percorso appena delineato ci porta alla Formula 1 di oggi, dove la precisione è cruciale durante un pit stop, e pertanto anche l’abilità dei meccanici nel rosicchiare centesimo su centesimo di secondo. Per infrangere il muro dei due secondi di durata del cambio gomme, i team di Formula 1 devono ottimizzare ogni dettaglio, dall’addestramento specifico dei meccanici alla sincronizzazione perfetta delle operazioni di squadra. Ogni membro ha un ruolo specifico: chi alza la monoposto con il cric, chi svita le viti delle gomme, chi le rimuove, chi posiziona la nuova gomma, e così via.
Il processo oggi coinvolge ben 18 meccanici, come abbiamo visto ognuno con un compito ben definito. In particolare, a occuparsi delle quattro gomme sono 12 meccanici, tre per ciascuna, a eseguire tantissime operazioni nello spazio di pochi decimi di secondo. Se è vero che qualsiasi errore può compromettere la prestazione di un’intera gara, la ricerca del record è un percorso costante che può sempre essere migliorato.
Un record conteso: qual è il pit stop più veloce nella storia della Formula 1?
Formula 1/Youtube
Tutta questa evoluzione nel cambio gomme delle monoposto fa sorgere in automatico una domanda: chi ha fatto il pit stop più veloce nella Formula 1? Per diverso tempo, il record è stato conteso fra due scuderie diverse, Red Bull e Williams, il cui tempo per sostituire le gomme era di 1,9 secondi. Il record è stato tuttavia infranto nel Gran Premio del Qatar 2023 dalla McLaren, i cui meccanici hanno effettuato un pit stop in 1,8 secondi.
In conclusione, l’evoluzione del pit stop sottolinea alla perfezione come in Formula 1 la ricerca del centesimo di secondo in meno non sia fine a se stessa. Alcuni potrebbero dire che non c’è tanta differenza fra un pit stop di 1,9 secondi e uno di 1,8 secondi. E questo è vero, ma non nella Formula 1. Un decimo di secondo è una differenza abissale che può voler dire la vittoria o la sconfitta. Oppure, il record di pit stop F1 più veloce al mondo, almeno per ora.