I volontari del rifugio allattano una piccola volpe in modo “creativo”: vogliono evitare che si abitui all'uomo

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di Gianmarco Bonomo

15 Marzo 2024

I volontari del rifugio allattano una piccola volpe in modo “creativo”: vogliono evitare che si abitui all'uomo

A volte prendersi cura degli animali vuol dire dover trovare soluzioni creative, soprattutto quando si tratta di cuccioli e animali selvatici. Lo sanno bene i volontari del Richmond Wildlife Center che, per allattare un piccolo di volpe, hanno fatto ricorso a un travestimento singolare, ma senza dubbio efficace.

Piccolo di volpe viene scambiato per gattino e portato al rifugio

Piccolo di volpe viene scambiato per gattino e portato al rifugio

Richmond Wildlife Center/Facebook

Siamo a Richmond, negli Stati Uniti, e un uomo sta facendo una passeggiata con il suo cane. A un certo punto, nota qualcosa di strano: a terra c’è un cucciolo che dev’essere nato da meno di 24 ore. Ha ancora parte del cordone ombelicale e gli occhietti chiusi, ma nonostante le ricerche non ci sono tracce della madre né della tana. Scambiandolo per un gattino, l’uomo decide di fare qualcosa e portare il piccolo al Richmond Wildlife Center, uno dei rifugi per animali della città.

I volontari fanno di tutto per sincerarsi delle buone condizioni del cucciolo, e hanno notato che non si trattava di un gattino ma di un piccolo di volpe. La scoperta ha tuttavia comportato una serie di cambiamenti nelle cure e nel nutrimento del cucciolo. Trattandosi di un animale selvatico, infatti, il personale ha dovuto fare molta attenzione a non favorire alcun imprinting umano. Come?

Indossano una maschera da volpe per allattare il piccolo arrivato al rifugio

Indossano una maschera da volpe per allattare il piccolo arrivato al rifugio

Richmond Wildlife Center/Facebook

Come dicevamo nell’introduzione, il personale del Richmond Wildlife Center ha dovuto adottare un approccio creativo per prendersi cura del piccolo di volpe. Lo mostra molto bene un video pubblicato sulla pagina Facebook dell’associazione statunitense, in cui un volontario del rifugio si è travestito con una maschera da volpe per allattare il cucciolo. La scena è quasi commovente, sicuramente molto toccante: il piccolo sta sul grande peluche di una volpe, quasi a simulare il legame materno che non c’è più. Il centro di Richmond spiega in un post su Facebook il perché del travestimento:

È importante assicurarsi che gli orfani cresciuti in cattività non vengano abituati agli esseri umani. Per evitare che succeda riduciamo al minimo i suoni umani, creiamo barriere visive, riduciamo la manipolazione, riduciamo i trasferimenti multipli tra strutture diverse e indossiamo maschere per la specie.

Qual è il futuro del piccolo di volpe salvato dal Richmond Wildlife Center?

A leggere bene il comunicato del Richmond Wildlife Center, la maschera di una volpe è stata scelta non tanto per far sentire il piccolo fra i suoi simili. Lo scopo era quello di evitare contatti visivi con gli esseri umani, come parte di una barriera visiva per ridurre al minimo il rischio di imprinting. L’obiettivo a lungo termine del centro è invece il rilascio in natura del cucciolo di volpe, così da garantire la sopravvivenza e la conservazione della specie. Per poter arrivare a questo punto, tuttavia, sarà necessario prepararlo alla vita selvatica e quindi accompagnarlo durante le prime fasi del suo sviluppo.

Assistere alla crescita della piccola volpe sarà senza dubbio emozionante, ma costituirà anche una sfida non indifferente. Per evitare di far abituare la creatura agli esseri umani, saranno necessari travestimenti e barriere, pur continuando a prendersi cura del cucciolo. Nella speranza che un giorno possa correre libero in natura, magari con una cucciolata tutta sua, prima o poi.