Per anni Picasso tentò offuscare il talento della ex: ora i dipinti della pittrice saranno esposti nel Museo Picasso di Parigi
Sembra quasi un luogo comune che un artista venga apprezzato soltanto anni dopo la sua scomparsa. Ciò è valido tanto nella letteratura, Franz Kafka, quanto nella musica, Nick Drake, ma è forse nell’arte che raggiunge i suoi massimi. Uno degli esempi più noti è Vincent Van Gogh, mentre uno dei più ingiusti è Françoise Gilot, per anni conosciuta soltanto come la musa ed ex compagna di Pablo Picasso. E che finalmente ha iniziato a ricevere un riconoscimento che le è stato negato per tutta la vita, proprio a causa del suo ex compagno.
Françoise Gilot, fra pittura e Pablo Picasso
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Nata nel 1921 in una famiglia borghese di ingegneri e commercianti, Françoise Gilot viene introdotta da subito nel mondo dell’arte grazie a sua madre. I genitori hanno ovviamente in mente una carriera diversa per la figlia, ma lei continua a coltivare una passione artistica che si esprime al meglio nell’uso dell’acquerello. La vita di Françoise Gilot cambia improvvisamente qualche giorno dopo aver esposto il suo primo quadro a Parigi, nel 1943, quando nella capitale francese incontra Pablo Picasso, già artista riconosciuto internazionalmente. Lui ha già 61 anni, lei soltanto 21.
La relazione di Françoise Gilot con Pablo Picasso non è soltanto una materia da gossip, ma influenza la vita dell’artista in diversi modi, non tutti positivi. Il rapporto fra i due è caratterizzato dall’invadenza del pittore spagnolo e dai tentativi di reprimere la libertà di una donna giovane e di un’artista apprezzata. Dopo due figli e molte tensioni, nel 1953 Gilot lascia Picasso e si trasferisce negli Stati Uniti, nella speranza di una maggiore emancipazione e del giusto apprezzamento per la sua arte.
La vendetta di Picasso verso l’ex compagna
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Dalla fine della loro relazione, Picasso tenta in tutti i modi di sabotare la carriera artistica dell’ex compagna in quella che si caratterizza come una vera e propria vendetta. Negli anni dopo la separazione, un settantenne Pablo Picasso convincerà le gallerie a non esporre i dipinti di Françoise Gilot e porterà ad un progressivo isolamento in alcuni circoli artistici. Negli Stati Uniti, in pratica, l’ambiente culturale sarà portato ad apprezzare le opere e la vita di Gilot, ma lo stesso non si potrà dire per la Francia, che rimarrà per anni devota alla figura di Picasso.
Nel 1964 l’artista francese pubblica “La mia vita con Picasso”, scritto a quattro mani con Carlton Lake. Grazie al libro, il pubblico verrà a conoscenza di alcuni degli aspetti più controversi della relazione di Françoise Gilot con Picasso, compresa la crisi e la successiva rottura. Alla volontà di controllo dell’artista spagnolo, Gilot opporrà sempre la volontà di emanciparsi e di far valere la propria arte. Anche, e soprattutto, in Francia.
Una riabilitazione a lungo attesa
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Françoise Gilot scompare nel 2023, a 102 anni, e negli ultimi tempi il mondo intero ha potuto conoscerne e apprezzarne l’arte. Per esempio, nel 2021 un suo ritratto della figlia viene venduto per oltre un milione di euro. Manca però ancora un tassello: la Francia.
Di recente, il Museo Picasso di Parigi ha voluto raddrizzare uno dei torti più duraturi del mondo dell’arte contemporanea, e non solo. La direzione del museo ha infatti deciso di dedicare a Françoise Gilot una retrospettiva che sappia riconoscere in lei non solo l’ex compagna e la musa di Pablo Picasso, ma un’artista a pieno titolo. Un riconoscimento meritato, anche se fin troppo tardivo, in un mondo dominato da figure maschili la cui percezione viene troppo spesso coperta dalla loro arte. Ma che a volte non basta.