Archeologi trovano diversi siti preistorici con arte rupestre di 2000 anni fa: sono in Brasile

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di Gianmarco Bonomo

17 Marzo 2024

Archeologi trovano diversi siti preistorici con arte rupestre di 2000 anni fa: sono in Brasile

È raro che si parli del continente americano prima dell’arrivo degli europei, e d’altronde le testimonianze non sono tantissime. Per fortuna, di recente in Brasile sono stati identificati ben 16 siti archeologici che racchiudono esempi di arte rupestre di circa 2000 anni fa. Una scoperta straordinaria per la storia del Sudamerica.

16 siti archeologici nello Stato brasiliano del Tocantins, a metà tra foresta e savana

16 siti archeologici nello Stato brasiliano del Tocantins, a metà tra foresta e savana

aduarteweb/Wikimedia Commons - CC BY-SA 2.0 DEED

Siamo nello Stato del Tocantins, nel Brasile centro-settentrionale, un’area che di recente è stata interessata da importanti scoperte archeologiche. Sono infatti numerosi i siti registrati dall’IPHAN, l’istituto del patrimonio storico e artistico nazionale. A questi si aggiungono anche i 16 siti che contengono esempi di arte rupestre e che si trovano nel parco di Jalapão, a poca distanza gli uni dagli altri.

Anche se le tracce dell’uomo in queste regioni risalgono a circa 12 mila anni fa, trovare testimonianze di 2000 anni fa rivela l’importanza dell’area come transizione fra la foresta amazzonica e il cerrado, la grande savana tropicale del Brasile orientale. E proprio questa sua natura di frontiera ha reso il Tocantins uno degli Stati con il più ricco patrimonio archeologico del Sudamerica. Come spesso accade, adesso la sfida consiste nel sottoporre i nuovi siti a uno studio adeguato e, soprattutto, nel preservarli al meglio.

Arte rupestre di 2000 anni fa in Brasile: la scoperta

A raccontare i contorni della scoperta è Rômulo Macedo, archeologo dell’istituto brasiliano, che spiega come fra i simboli incisi e dipinti sulle rocce ci siano impronte umane, tracce di animali selvatici come cervi e maiali, corpi celesti. Continua l’archeologo:

Oltre al rapporto di prossimità, ciò che collega questi siti è la ricorrenza dei simboli rappresentati, a dimostrazione che i creatori dei dischi rupestri, in particolare delle incisioni, condividevano lo stesso sistema di credenze.

Meno fortunati sono gli archeologi nello studio del significato di questi simboli, ma ci sono diverse ipotesi verosimili. Potrebbero rappresentare un modo per misurare il tempo che passa, raffigurare particolari racconti mitici o costituire tentativi di mettersi in comunicazione con il mondo degli spiriti. Di certo, come ricorda Macedo, si tratta di un’espressione culturale di gruppi che condividevano il medesimo sistema di credenze.

Proteggere a tutti i costi l’arte rupestre del Jalapão

Proteggere a tutti i costi l’arte rupestre del Jalapão

Rômulo Macedo/Iphan - TO

Come dicevamo, gli ultimi anni hanno visto un moltiplicarsi delle scoperte archeologiche nello Stato del Tocantins e in particolare nel parco del Jalapão. Istituzioni come l’IPHAN e archeologi come Rômulo Macedo possono studiare i reperti rinvenuti e l’arte rupestre della preistoria brasiliana, ma hanno il bisogno di preservare questi luoghi dalle minacce del mondo contemporaneo. Erosione causata dal vento e dall’acqua, soprattutto durante eventi climatici estremi oggi sempre più comuni, atti vandalici e incendi boschivi minacciano questi luoghi, oltre che l’ecosistema della foresta e della savana. In particolare, la deforestazione da parte delle autorità non minaccia soltanto i popoli indigeni dell’Amazzonia, ma anche le testimonianze archeologiche dei loro antenati.

Come dicevamo, non sempre si parla della storia americana prima della conquista europea. Ritrovamenti come quello delle pitture e delle incisioni rupestri risalenti a 2000 anni fa possono portare a una maggiore consapevolezza sul passato della regione. Nella speranza che saperne di più possa aiutare a preservarla.