Più vicina la creazione di forme di vita artificiali in laboratorio, grazie a particolari molecole RNA

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di Gianmarco Bonomo

18 Marzo 2024

Più vicina la creazione di forme di vita artificiali in laboratorio, grazie a particolari molecole RNA

Una delle questioni più dibattute dagli scienziati, e non solo, è quella che riguarda l’origine della vita. Le domande certo non mancano, ma trovare delle risposte che siano scientificamente accurate e soddisfacenti non è mai semplice. Per questa ragione, di recente uno studio potrebbe aver capito “come” si è originata la vita, e prodotto la prima molecola di RNA in grado di replicarsi. Vediamo com’è possibile.

RNA come principale mattone della vita

RNA come principale mattone della vita

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Nello studio pubblicato sui Proceedings of the National Academy of Sciences, alcuni ricercatori del Salk Institute della California partono da un presupposto apparentemente semplice. Le prime forme di vita potrebbero aver coinvolto una combinazione di RNA, lipidi e aminoacidi all’interno di compartimenti simili a cellule primitive. In conformazioni del genere, l’acido ribonucleico avrebbe avuto un ruolo fondamentale nella conservazione dell’informazione genetica e nell’accelerazione delle reazioni chimiche.

Per cercare di provare questa ipotesi, e legarsi alla più generale teoria del mondo a RNA, i ricercatori hanno dovuto creare in laboratorio delle catene di RNA in grado di replicarsi. In pratica, hanno dovuto “creare” una sequenza di aminoacidi che potesse dare origine a qualcosa che potremmo definire, con tantissime virgolette e un po’ di buon senso, “vita”. Non il più semplice dei propositi.

Ricercatori vicini a creare le prime forme di vita artificiale

Ricercatori vicini a creare le prime forme di vita artificiale

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Per riuscire a creare le prime forme di vita artificiale in laboratorio, o qualcosa di simile, i ricercatori del Salk institute hanno dovuto lavorare sulla capacità dell’RNA di replicarsi. Ma non è soltanto questo: perché possa avvenire una forma di evoluzione, le copie di acido ribonucleico devono essere simili all’originale, pur presentando alcune variazioni. La risposta a questo dilemma si chiama “RNA martello”, una molecola in grado di tagliare altre molecole di RNA, che ha di fatto reso possibile un netto miglioramento nella precisione delle copie attraverso varie generazioni.

Dopo anni di preparazione ed esperimenti sulle diverse molecole di RNA, sono riusciti a produrre RNA in grado di replicarsi, anche se non in maniera del tutto autonoma. Si tratta in fondo dei primi passi in una ricerca che potrebbe rivoluzionare il nostro modo di concepire l’origine della vita, a partire dalla conferma della teoria del mondo a RNA.

Il mondo a RNA: dal passato al futuro della ricerca

Il mondo a RNA: dal passato al futuro della ricerca

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Una teoria particolarmente diffusa negli anni 60, meno oggi, vede nell’acido ribonucleico la componente fondamentale della vita. Secondo i suoi sostenitori, il famoso brodo primordiale avrebbe contenuto al suo interno molecole di RNA che avrebbero iniziato a replicarsi spontaneamente, coinvolgendo con il tempo altre molecole e portando all’origine della vita. Una vita primordiale, certo, ma inequivocabile.

La ricerca del Salk Institute sembra dare una prima conferma alla teoria del mondo a RNA, almeno su qualche punto che sarà necessario indagare. Se gli scienziati dovessero riuscire a creare un RNA che si replica in modo autonomo, potremmo davvero assistere alla nascita della prima forma di vita artificiale: un risultato epocale, comunque la si veda. Nel frattempo, dallo studio emerge qualcosa di certo: non soltanto il DNA è fondamentale per la vita, ma allo stesso modo lo è anche l’RNA. Che sappia replicarsi o meno.