L’autocompassione può aiutare a raggiungere i propri obiettivi fisici: la ricerca
Perdere peso è un impegno che, se affrontato con costanza, può portare a dei risultati positivi sia sulla salute fisica sia su quella mentale. Non sempre però i tentativi di perdere peso vanno come ce li aspettiamo: può succedere di non aderire alla dieta, con il risultato di sentirsi demoralizzati e non trovare la forza di continuare. Ecco, un recente studio ha scoperto che l’autocompassione, o compassione di sé, può avere effetti estremamente positivi in questi casi, migliorando la fiducia in se stessi.
Il ruolo dell’autocompassione nella perdita di peso
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Come dice la parola stessa, l’autocompassione è quel processo che porta ad estendere verso se stessi un sentimento di compassione, di fronte a momenti in cui si sente inadeguatezza, fallimento o sofferenza in generale. Demoralizzarsi è un sentimento comune quando non si riescono a raggiungere gli obiettivi prefissati, anche e soprattutto nel caso della perdita di peso. Per questa ragione, alcuni ricercatori della Drexel University negli Stati Uniti hanno voluto studiare qual è la reazione delle persone nei casi in cui ci si dedica alla compassione di sé.
I partecipanti alla ricerca hanno completato dei sondaggi quotidiani per sette giorni, nel tentativo di capire se l’autocompassione ha davvero effetti positivi dopo un errore nella dieta. E i risultati non hanno deluso: la compassione di sé ha portato a un maggiore autocontrollo percepito nelle ore successive. In pratica, chi riesce a mostrare autocompassione verso se stesso può prevenire l’abbandono della dieta.
Come aiutare la compassione di sé nella perdita di peso
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Perdere peso non è semplice, come non lo è mantenere un certo equilibrio nell’apporto calorico e seguire una dieta in modo regolare. Talvolta può succedere di fare degli errori, e in questi casi accusarsi sarebbe soltanto l’ennesimo sbaglio. Al contrario, l’autocompassione può aiutare a normalizzare gli eventuali punti deboli e quindi ricominciare il proprio percorso. Ecco come la compassione di sé risulta utile:
- Obiettivi realistici che fanno sentire a proprio agio. Stabilire obiettivi realistici permette di seguire il percorso senza dover esagerare nell’approccio e, soprattutto, senza dover temere ricadute. Di fronte a un obiettivo irrealistico è molto più semplice arrendersi e commettere errori.
- Ricerca della “non” perfezione. Anche cercare ossessivamente la perfezione, pur con obiettivi realistici, può portare a vivere male il percorso di perdita di peso. In questo caso, l’autocompassione può aiutare a riconoscere il valore dei propri sforzi.
- Consapevolezza dei propri pensieri. Controllare i propri pensieri non è semplice, ma è cruciale per seguire al meglio una dieta. In particolar modo, è fondamentale essere consapevoli dei modi con cui la mente esprime pensieri negativi, e contrastarli con la compassione di sé.
Perdere la motivazione non è un avvenimento raro come può sembrare dall’esterno. Per questa ragione, è sempre meglio dedicarsi alla cura di se stessi e soprattutto ai propri bisogni fisici, emotivi e spirituali. Anche l’autocompassione rientra in questo processo, e porta a ricadute positive nella propria vita in generale.
Aiuto da sé, aiuto dagli altri
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Dire che l’autocompassione possa dare una mano a stare meglio, soprattutto quando si commettono errori, non vuol dire che l’autocompassione da sola basta. In alcuni casi può essere necessario un po’ d’aiuto anche da parte degli altri, che siano amici, familiari oppure la figura di un professionista. Prendersi cura della propria salute mentale andando da uno psicologo è spesso visto ancora con sospetto, ma può fare la differenza nella percezione di sé e del mondo, nella consapevolezza delle proprie azioni e delle proprie scelte.
Di fronte agli ostacoli che il percorso per perdere peso comporta, la compassione di se stessi è una pratica che ha effetti positivi e, soprattutto, aiuta a non abbandonare quel percorso. Non è poco e, come la stessa ricerca conferma, ha ricadute importanti sul proprio benessere a lungo termine.