Scoperta inedita: in un ciclo lungo 2,4 milioni di anni Marte ha una profonda influenza nei nostri oceani

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di Francesca Argentati

18 Marzo 2024

Scoperta inedita: in un ciclo lungo 2,4 milioni di anni Marte ha una profonda influenza nei nostri oceani

Quanto potere ha Marte nei confronti della Terra? Un nuovo studio ha fatto una scoperta eccezionale e riguarda l'influenza del pianeta rosso sulle nostre correnti oceaniche.

Marte, Terra e il ciclo lungo 2,4 milioni di anni

Marte, Terra e il ciclo lungo 2,4 milioni di anni

Earth: NASA/Apollo 17 crew Mars: ESA/MPS/UPD/LAM/IAA/RSSD/INTA/UPM/DASP/IDA/Wikimedia commons - Public domain

Una ricerca geologica è giunta a una scoperta inedita: il campo gravitazionale di Marte, dunque la sua attrazione, porta la Terra più vicina al sole in un ciclo cosmico molto lento, aumentando le temperature del nostro pianeta. Questo sarebbe connesso a qualcosa che accade negli oceani terrestri, portando a un cambiamento delle correnti.

Dati geologici di oltre 65 milioni di anni e relativi a centinaia di posti diversi della Terra indicano che le correnti marine hanno vissuto ciclicamente fasi di intensità variabile. Questo si verifica ogni 2,4 milioni di anni e prende il nome di "grande ciclo astronomico". Secondo lo studio, i vortici giganti, ovvero le correnti oceaniche più energiche, sono in grado di raggiungere le profondità delle acque, ovvero gli abissi. In queste fasi, i vortici riescono a erodere con la loro intensità i sedimenti che si accumulano nei periodi più pacati del ciclo, simili a piccole montagne di neve. In altre parole, gli scienziati hanno scoperto che questo lungo ciclo corrisponde alle interazioni gravitazionali tra Marte e la Terra.

La forza gravitazionale di Marte potrebbe agire sulle correnti oceaniche

Dietmar Müller, docente di geofisica dell'Università di Sydney, Australia, ha spiegato che i campi gravitazionale dei pianeti interferiscono tra loro in un processo noto come "risonanza". Proprio questa risonanza sposta leggermente il percorso della Terra più vicino al Sole grazie all'attrazione di Marte: la conseguenza è che il nostro pianeta viene esposto a maggiori radiazioni solari e sperimenta un clima più caldo, per poi allontanarsi nuovamente.

Il team di ricerca ha impiegato i dati satellitari per osservare i sedimenti sui fondali oceanici, rilevando che in alcuni periodi cessavano l'accumulo: l'ipotesi è che queste fasi di stallo coincidano con l'aumento di intensità delle correnti oceaniche, provocate dal clima più caldo dovuto all'interferenza gravitazionale di Marte. Questo contribuisce a rafforzare l'idea che il pianeta rosso abbia un'importante influenza sul nostro clima, così come è stato teorizzato su altre stelle e corpi celesti di passaggio.

La reazione dei vortici al clima più caldo: c'entra davvero Marte?

La reazione dei vortici al clima più caldo: c'entra davvero Marte?

ESA e MPS per il team OSIRIS MPS/UPD/LAM/IAA/RSSD/INTA/UPM/DASP/IDA, Wikimedia commons - CC BY-SA IGO 3.0 / Freepik

Questo, però, non significa che il riscaldamento climatico del nostro pianeta sia dovuto a Marte, tuttavia conoscere la reazione dei vortici a temperature più calde nel lungo periodo può contribuire a comprendere il futuro comportamento delle correnti oceaniche. Esistono almeno due meccanismi distinti che intervengono sull'intensità "del rimescolamento delle acque profonde negli oceani" ha spiegato Müller. Uno dei due è AMOC, Circolazione Meridionale Atlantica, che trasporta l'acqua calda dai tropici fino all'emisfero settentrionale e l'acqua fredda da nord a sud dirottando il calore anche sui fondali durante il viaggio. Secondo gli autori, questo ciclo cosmico potrebbe salvaguardare la circolazione oceanica se l'AMOC dovesse collassare.

Adriana Dutkiewic, sedimentologa dell'Università di Sydney e prima autrice dello studio, ha dichiarato: "Siamo rimasti sorpresi di trovare questi cicli di 2,4 milioni di anni nei nostri dati sui sedimenti delle acque profonde. C'è solo un modo per spiegarli: sono collegati ai cicli nelle interazioni di Marte e della Terra in orbita attorno al Sole”.

Non tutti gli scienziati concordano con questa scoperta, ritenendo che l'impatto gravitazionale di Marte sulla Terra sia troppo debole rispetto a quello del Sole e persino di Giove. In ogni caso, gli autori si augurano che questo lungo ciclo possa contribuire all'incremento della circolazione oceanica, contrastando il riscaldamento del clima.