Appassionato di archeologia scopre un manufatto medievale rarissimo con il suo metal detector
Gli archeologi hanno fatto una scoperta eccezionale in Polonia, ritrovando un manufatto molto raro appartenente al Tardo Medioevo. Ecco di cosa si tratta.
Rarissimo manufatto dalle fattezze umane scoperto in Polonia
Muzeum Historii Ziemi Kamieńskiej/Facebook
L'appassionato di archeologia Damian Tomczyk stava utilizzando il suo metal detector nei pressi di Kamień Pomorski, in Polonia, quando si è imbattuto in un piccolo manufatto molto raro dalle fattezze umane. Prima di quel momento, sono stati trovati soltanto quindici reperti simili in tutta l'Europa.
A dare l'annuncio del ritrovamento è stato il Museo di Storia della Terra di Kamień: "Kamień Pomorski è diventato nelle ultime settimane un importante sito archeologico polacco. Abbiamo appena riportato l'analisi di un oggetto enorme e misterioso creato oltre 1,5 miliardi di anni fa. Si è scoperto che il masso aveva chiare tracce di lavorazione umana ed è arrivato nel Voivodato della Pomerania Occidentale circa 14.000 anni fa. anni fa. Questa volta è stato trovato un manufatto estremamente raro nel nord della Polonia."
Ma di cosa si tratta e a cosa serviva questo piccolo reperto risalente al Tardo Medioevo?
È un passante per cinture del Tardo Medioevo
Muzeum Historii Ziemi Kamieńskiej/Facebook
L'oggetto, alto 56 millimetri e in condizioni quasi perfette, appare come una statuina raffigurante un uomo con le mani sui fianchi e risale al tardo Medioevo: con ogni probabilità, era usato come passante per cinture per appendere piccole borse o chiavi. "Durante le ricerche legali utilizzando apparecchiature elettroniche, il sig. Damian Tomczyk, membro dell'Associazione di Im. Saint Korduli, si è imbattuto in un insolito monumento archeologico vicino Kamienia Pomorskiego, ovvero una oggetto tardo medievale per appendere chiavi o una giacca. Nella letteratura tedesca, manufatti di questo tipo sono chiamati anthropomorphe Gürtelhaken, Figürliche Schlüsselhalter, Schlüsserhaken" riporta la pagina social del Museo, che nella sua collezione annovera soltanto altri due manufatti simili.
Il primo è stato scoperto nel 2017 da Orukasz Murzynowskiga nella zona Trzebiatów, mentre il secondo è stato trovato nel 2018 da Cezare Siomka in un campo nei dintorni di Skarychów. "Questi reperti sono stati trovati solo ed esclusivamente nella parte nord-occidentale della Polonia. Finora sono stati scoperti solo 15 anelli analogici in Europa: uno in Ungheria, uno in Austria e dodici in Germania, la maggior parte in Baviera."
Passante per cinture medievale: "un ritrovamento straordinario"
Muzeum Historii Ziemi Kamieńskiej/Facebook
I tagli orizzontali visibili sulla statuina richiamano un costume tipico dell'era tardo-gotica. Le mani sui fianchi formano un arco con due fori laterali con diametro di 4 mm. Sotto l'abito si nota un foro verticale di 13 mm di lunghezza e, subito sotto, un foro di 4 mm di diametro che potrebbe servire proprio ad apprendere chiavi o portamonete. Grzegorz Kurka, archeologo e direttore del museo, ha affermato che si tratta di un "ritrovamento straordinario: a nome del Museo di Storia della Terra di Pietra, vorrei ringraziare il signor Damian per aver donato questo prezioso monumento alla nostra collezione."
L'ultimo passante per cintura similare è stato rinvenuto nel 2021 a Münster, Germania, e datato intorno al XV o XVI secolo. Realizzato in ottone e alto 5 mm, potrebbe essere stato prodotto a Norimberga e raffigura un uomo con due teste o, in alternativa, due persone in piedi e molto vicine. Secondo gli esperti, potrebbe rappresentare due innamorati, con un foro a separarli all'altezza dei fianchi. Solitamente, infatti, questi ganci raffigurano coppie che si abbracciano o uomini solitari che tengono le mani sui fianchi. In base ai dettagli e all'abbigliamento, viene stabilita una datazione approssimativa. Xilografie e incisioni dimostrano che donne e uomini di quel periodo portavano diversi ornamenti legati alla cintura, tra cui posate come coltelli, cucchiai e altri oggetti personali.
