I concerti provocano dei terremoti? Secondo i sismologi sì, e questi sono stati quelli più potenti

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di Gianmarco Bonomo

23 Marzo 2024

I concerti provocano dei terremoti? Secondo i sismologi sì, e questi sono stati quelli più potenti

I concerti musicali dal vivo sono esperienze emozionanti, a dir poco: migliaia di fan, musica avvolgente, performance degli artisti… e talvolta anche terremoti. Ecco, ma in che senso? Un recente studio ha cercato di capire esattamente cosa succede quando migliaia di persone si riuniscono per un concerto e finiscono per generare una certa attività sismica. Vediamo cos’hanno scoperto e, soprattutto, quali sono i concerti che hanno generato i "terremoti" più forti.

Anche i concerti possono generare attività sismica: la ricerca

Anche i concerti possono generare attività sismica: la ricerca

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La ricerca della Seismological Society of America parte dal presupposto che i due elementi principali dei concerti sono la musica, ovviamente, e i fan. In entrambi i casi, parliamo di vibrazioni: non a caso durante un concerto di Taylor Swift un sismometro ha registrato segnali sismici del tutto assimilabili a quelli di un terremoto. E non a caso, peraltro, ritroveremo Taylor Swift nella classifica dei concerti che hanno generato i "terremoti" più forti.

Per cercare di stabilire l’impatto del concerto della popstar, i ricercatori hanno utilizzato le rilevazioni di stazioni sismiche regionali e sensori di movimento. L’obiettivo era quello di identificare i segnali associati alle singole canzoni e quindi comprendere la natura della sorgente sismica durante il concerto. I risultati non hanno deluso.

Un “terremoto” a ritmo di musica: i risultati della ricerca

Un “terremoto” a ritmo di musica: i risultati della ricerca

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In effetti, i risultati dello studio sulle rilevazioni sismiche hanno rivelato una correlazione interessante. Le frequenze dei segnali sismici, sostengono i ricercatori, erano del tutto assimilabili al ritmo delle canzoni, una corrispondenza meno marcata per quanto riguarda la durata del segnale e della canzone. Di conseguenza, la magnitudo del “terremoto” rilevato durante il concerto di Taylor Swift era dovuta più all’impatto sul terreno che alle vibrazioni della musica.

Ciò vuol dire che non è tanto la musica a generare segnali simili a quelli dei terremoti, quanto l’effetto e le azioni dei fan. Da questo punto di vista, un concerto in grado di generare questi segnali è quello in cui il pubblico si muove di più seguendo un ritmo stabilito. Per intenderci, un concerto metal in cui il pubblico si limita a fare headbanging non avrebbe lo stesso effetto.

La classifica dei concerti che hanno generato i terremoti più forti

La classifica dei concerti che hanno generato i terremoti più forti

iHeartRadioCA/Wikimedia Commons - CC BY 3.0 DEED / Unsplash

Oltre ad aver studiato come fanno i concerti a generare attività sismica simile a quella dei terremoti, la Seismological Society of America ha anche stilato una classifica dei "terremoti" più forti generati in seguito a concerti musicali. Sul gradino più basso del podio c’è il concerto di Garth Brooks a Tiger Stadium di Baton Rouge, in Louisiana, avvenuto il 30 aprile 2022. Con l’artista c’erano oltre 100 mila fan e, sebbene non ci siano dati precisi sulla magnitudo, il concerto ha superato i 95 decibel. In seconda posizione c’è il concerto al Circo Massimo di Roma tenuto da Travis Scott il 7 agosto 2023, con una magnitudo di 1.3 gradi della scala Richter. In prima posizione, invece, c’è il concerto del Lumen Field di Seattle, tenuto il 22 luglio 2023 da Taylor Swift, che ha generato attività sismica con magnitudo di 2.3 gradi della scala Richter. Un piccolo terremoto, appunto.

Ma non è tutto qui, perché questo primato ha fatto entrare Taylor Swift nel Guinness dei Primati per la “massima attività sismica causata da un concerto musicale” e ha anche portato all’invenzione di un neologismo. Oggi ci si riferisce all’evento come al primo “Swift Quake”, il terremoto Swift, e non è neanche detto che sia l’ultimo.